Il Gene Rilulttante


È corretto condizionare la vita di alcuni bambini impedendo ai medici di fargli i giusti vaccini?

La dottoressa Lisa Vozza, madre e scienziata, si è interrogata su questo punto molto importante. Così nel 2009 decise di scrivere, in collaborazione con il dottor Lino Rappuoli, una delle massime autorità mondiali sui vaccini, il libro “I vaccini nell’era globale”, vincitore del premio Galileo nel 2010. Stamattina abbiam avuto lìoccasione di ascoltare una sua lezione presso la sede del nostro liceo ed abbiamo colto l’occasione di rivolgerle alcune domande, che di seguito riportiamo.

 

Da dove nasce l’idea di studiare i vaccini? 

L’analisi dell’impatto e sviluppo di malattie e epidemie diffuse nel passato dimostra che esse sono state responsabili della decimazione di diverse popolazioni: la peste o l’influenza spagnola diffusa nel 1918 ne sono un esempio. La dottoressa afferma ironicamente che le malattie sono molto democratiche, questo perché molte di esse non fanno distinzioni tra genere, sesso  e ceti sociali. 

  

Come funziona un vaccino? 

Con una piccola metafora viene spiegato che i vaccini funzionano un po’ come un simulatore di volo; come questo permette di ad un pilota di far pratica senza mettere a rischio i passeggeri, le persone e l’aereo stesso, allo stesso modo i vaccini preparano il nostro organismo ad un eventuale attacco dalla malattia, istruendolo a individuare quali sono i virus da attaccare nel momento della necessità. 

  

Come nascono i vaccini? 

Il primo vaccino fu sviluppato  da Lady Montague, nobildonna di Costantinopoli intorno al 1700. Il processo di Proto-Vaccinazione funzionava con l’introduzione di una piccola parte di pus delle pustole del vaiolo all’interno di una piccola ferita auto-inflitta. Essendo questa una pratica abbastanza “casalinga” non sempre funzionava; ogni tanto le persone si ammalavano ma in molti altri casi esse diventavano immuni al virus. 

Il secondo esperimento fu quello di Edward Jenner che prese spunto dalle mungitrici di latte che venivano esposte frequentemente al virus del vaiolo delle mucche senza però ammalarsi. Decise così di seguire lo stesso procedimento del vaccino di Lady Montague su un bambino che, esposto successivamente al virus, non si ammalò. 

Con Pasteur si arrivò poi alla teoria: “Isola il germe, uccidilo e iniettalo”. Con questo metodo vennero creati la maggiro parte dei vaccini utilizzati per molti anni. 

Nel 1952 Jonas Salk studiò e sviluppò il vaccino per la poliomielite che in quel tempo aveva una media di 21.000 morti annui. Interessante la sua tesi per cui i vaccini non devono essere brevetto di nessuno, se non delle persone stesse. 

Altro importante studioso fu Albert Sabin che aiutò a radicalizzare questa malattia, facendo esperimenti su se stesso e sui suoi collaboratori poco dopo gli studi di Salk. Nel 2001 si contano 0 morti per poliomielite e vaiolo, anch’essa debellata totalmente. Parimenti con i vaccini venne ridotta al 97% anche la diffusione di altre 9 malattie tra cui tetano e morbillo. 

Il metodo Pasteur era utile solo per virus stabili e non per virus “capaci di cambiarsi d’abito”, ossia di cambiare sequenza genomica come il meningococco. Nel 2013 si è però sviluppata la genomica, una scienza che permette di individuare le parti comuni di ogni virus di meningococco e consente di colpire e annientare solo la parte fondamentale e uguale dei virus responsabili della malattia e quindi debellarli. Ormai tutti i virus vengono studiati dalla genomica.  

  

Perché determinate persone credono ancora che sia un problema vaccinare le persone? 

Nel 1998 un medico inglese pubblicò uno studio in cui affermava che era proprio a causa del vaccino per il morbillo che tre bambini avevano sviluppato l’autismo. Venne poi scoperto che il tutto era una frode, da parte delle famiglie per avere soldi dalle multinazionali farmaceutiche, mentre lo studio venne definito un falso. Nonostante questo la disinformazione fece sì che le persone smisero di far vaccinare i propri figli, facendo crollare la diffusione del vaccino contro il morbillo. 

  

Perché tanta sfiducia nei vaccini? 

  1. Misurare i rischi per il nostro cervello è difficile; 
  2. Batteri e virus eludono i nostri sensi, a differenza di un’iniezione, invasiva e sgradevole per molte persone;
  3. I vaccini sono prodotti da grandi aziende farmaceutiche e approvati dai governi, personaggi e obiettivi principali delle teorie di cospirazione;
  4. I media amplificano paure e falsi scandali, alla ricerca di audience;
  5. La memoria delle morti, delle sofferenze e delle disabilità causate dalle malattie infettive non esiste più;
  6. Le informazioni su internet persistono più a lungo che sui media tradizionali;
  7. Vaccinarsi per contribuire all’immunità complessiva della comunità non è un comportamento premiante nella società contemporanea.

Vaccinarsi è necessario, per il bene proprio e comune mentre la società che deve contrastare l’egoismo dei singoli; infatti anche in Italia sono diventate obbligatorie le vaccinazioni per frequentare le scuole pubbliche. 

  

Aids, malaria e tubercolosi, perché non abbiamo vaccini efficienti per queste malattie? 

AIDS: è causata dal virus dell’hiv, virus capace di cambiare anche all’interno della stessa persona quindi assai difficile da individuare, isolare e debellare. È possibile convivere con il virus grazie a buoni farmaci. 

Malaria: assume almeno tre sembianze diverse, l’unico vaccino esistente non è molto efficacie ed era stato creato dall’esercito americano per proteggere i propri soldati in guerra; offre una protezione del 30-40% ma non duratura. 

Tubercolosi: al mondo sono molte le persone che convivono con il micobatterio della tubercolosi. L’unico vaccino esistente protegge i bambini dalla forma cerebrale di TB ma non gli adulti da quella polmonare. È un problema urgente perché la diffusione TB sta aumentando sta iniziando a essere resistente agli antibiotici. 

  

E l’influenza? 

L’influenza una malattia sottovalutata; il vaccino dell’influenza protegge molte persone ma necessita di essere sviluppato ogni anno, proprio perché ogni anno cambia la forma sotto la quale si presenta. L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ogni anno studia quali sono i 4 ceppi più pericolosi dell’influenza e raccoglie delle “semina master” che invia alle aziende produttrici di vaccini. Queste aziende usano i dati raccolti per creare il vaccino che viene coltivato per 72 ore all’interno delle uova e una volta estratta la parte principale e innocua per l’uomo, viene diffuso in tutto il mondo.  

  

I vaccini di domani? 

Nel futuro sarà necessario trovare vaccini per combattere i batteri resistenti agli antibiotici e soprattutto contro le malattie croniche dei “vecchi” clienti. 

Andrea Stoccuto 5F

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