“Scatti d’Atleta”. Questo il titolo con il quale il Centro Asteria presenta un progetto di educazione civica, con cui intende ripercorrere la conquisa di uno degli aspetti riguardanti l’importante e vastissima tematica della parità di genere: la conquista dell’uguaglianza delle donne nello sport.
Chi è il Centro Asteria? Sin dalla sua formazione nel 1990 a Milano, il Centro Asteria si propone come luogo in cui realizzare percorsi di aggregazione, educazione e formazione per una crescita globale e armonica della persona. Con attenzione al territorio, propone incontri culturali, tavole rotonde e testimonianze aperte al pubblico, rivolgendosi in particolare ai giovani studenti, ai docenti e alle fasce più deboli della nostra società; tra le molte attività, il Centro Asteria propone rassegne cinematografiche, cicli di visite guidate, corsi sportivi e musicali per tutte le età.
“Raggiungere l’uguaglianza di genere e l’autodeterminazione di tutte le donne e ragazze”, è ciò che propone anche il goal 5 dell’agenda degli obiettivi da raggiungere entro il 2030. Ma il raggiungimento della parità di diritti nei due generi è la meta di un percorso che procede una conquista per volta e la disuguaglianza sul quale fonda affligge le donne da sempre. Attraverso ogni capitolo della storia, le donne hanno dovuto, e devono ancora, in determinai ambiti o in certi Paesi, lottare per ognuno dei diritti che oggi consideriamo scontati, ma che allora erano ritenuti privilegi propri solo del genere maschile.
Con la sua iniziativa il Centro Asteria ci propone di ripercorrere la storia del raggiungimento di uno di questi diritti: la possibilità per le donne di avere pari opportunità, ugual trattamento e medesima considerazione degli uomini in ambito sportivo.
All’interno del progetto di EDUCAZIONE CIVICA – Sport e Teatro, è stato proposto un primo incontro di approfondimento e dibattito su tre figure di atlete (Alice Milliat, Věra Čásvlaská, Saamiya Yusuf Omar) che nel corso della storia contemporanea si sono distinte per aver promosso importanti valori civici, legati ai diritti umani, quali l’emancipazione, la parità di genere, la cittadinanza attiva.
Il primo evento ha avuto luogo il 21 ottobre, con duplice modalità di partecipazione, in presenza o online, ed è moderato da Dario Ricci, giornalista sportivo de IlSole24ore. A seguito dell’approfondimento storico del prof. Andrea Bienati, docente di Storia Contemporanea e storico dello sport, è seguita la testimonianza in presenza di due personaggi d’eccezione del mondo sportivo, Claudia Giordani, dirigente del CONI, medaglia olimpica e iridata e di tre gare di Coppa del Mondo di sci, atleta di punta della nazionale italiana femminile degli anni Settanta (la “Valanga rosa”); Alberto Cova, ex mezzofondista, campione olimpico dei 10000 metri ai Giochi di Los Angeles 1984.
Tre giovani autrici teatrali hanno poi proposto, in forma di reading, le proprie scritture drammaturgiche sulla vita di tre donne, atlete professioniste che hanno conquistato un posto nella storia dello sport: Alice Milliat, Věra Čásvlaská, Saamiya Yusuf Omar. Dopo gli interventi dei relatori, si è affrontato un momento di confronto e dibattito dedicato agli studenti sulle tematiche affrontate. A termine dell’incontro Paola Bigatto, attrice, regista e formatrice teatrale, ha spiegato l’importanza, dal punto di vista didattico, di realizzare un testo con finalità drammaturgiche ai fini dell’insegnamento di educazione civica e dell’eventuale partecipazione facoltativa al Progetto Contest(a) d’Atleta, promosso dal Centro Asteria per l’anno scolastico 2021/22.
Un secondo evento si è tenuto il 21 dicembre, nel quale è stato proposto lo spettacolo Ondina Valla: Oltre ogni ostacolo.
Trebisonda Valla, detta Ondina, prima italiana a salire sul podio olimpionico, stabilendo il record mondiale. Convocata per i Giochi olimpici di Los Angeles 1932, fu invece esclusa su pressione del Vaticano che giudicava sconveniente che una sedicenne affrontasse, unica donna in una spedizione totalmente maschile, il viaggio transoceanico. Era un’atleta versatile, che otteneva eccellenti risultati nelle gare di velocità, negli ostacoli e nei salti. Divenne presto una delle beniamine del pubblico italiano e simbolo di emancipazione per le ragazze. Il governo fascista la elesse ad esempio della sana e robusta gioventù nazionale. La stampa la definì Il sole in un sorriso.
Nel mese di maggio si terranno poi gli eventi del Festival Scatti d’Atleta, nel quale avremo l’opportunità di vedere in scena le scritture drammaturgiche presentate durante l’incontro del 21 ottobre, e conoscere a pieno le storie di tre donne atlete professioniste, caparbie, che hanno imposto il loro pensiero prendendo una posizione impopolare, consapevoli di mettere a rischio la propria professione.
La prima opera in scena sarà quella di Sara Dho; l’evento si terrà in presenza e in streaming in data 13 maggio e tratterà la storia di Alice Miliat:
Alice Miliat, è stata una nuotatrice, canoista e dirigente sportiva francese, pioniera dello sport femminile in Francia e nel resto del mondo. Fu cofondatrice e presidentessa della Fédération des sociétés féminines sportives de France (federazione francese delle società sportive femminili) e fu attiva nella lotta per il riconoscimento dello sport femminile a livello internazionale. Seppe precorrere con anticipo i propri tempi; ebbe il coraggio di dire quello che nessun altro riusciva a dire: che lo sport favoriva il coraggio, la capacità di reagire e aiutava le donne a prendere confidenza con il proprio corpo.
A seguire nelle date di 25 e 26 maggio, sarà Lisa Capaccioli a presentare la sua storia su Vĕra Čáslaská:
Vĕra Čáslaská, è stata una ginnasta imbattibile: sportiva cecoslovacca più decorata della storia, è anche l’unica ginnasta, a livello sia maschile sia femminile, ad aver conquistato l’oro olimpico in ogni specialità individuale (concorso individuale, trave, volteggio, corpo libero, parallele asimmetriche). Oltre che per i suoi successi sportivi, è conosciuta per il suo dichiarato appoggio al movimento democratico cecoslovacco contro l’occupazione sovietica del 1968 e per la sua firma al manifesto anticomunista “Duemila Parole”.
Ultima delle tre scritture drammaturgiche ad essere inscenata, in data da destinarsi, è quella di Chiara Tessiore, riguardante SaamiyaYusuf Omar:
Saamiya Yusuf Omar, velocista somala, partecipa ai Giochi olimpici di Pechino 2008 nella gara dei 200 m, ottenendo il record personale di 32″16, l’ultimo tempo di tutte le batterie, venendo però comunque incoraggiata e applaudita dal pubblico presente allo stadio. Samia viaggia attraverso Etiopia, Sudan e Libia con l’intento di giungere in Europa per trovare un allenatore che la rendesse in grado di partecipare ai Giochi olimpici di Londra 2012, ma muore annegata nell’aprile del 2012 a seguito del naufragio dell’imbarcazione su cui viaggiava.
Al termine di ciascun evento, sarà data l’occasione di porre domande ed esprimere pareri e saranno direttamente le scrittrici e le attrici delle opere a rispondere per sviluppare insieme agli studenti un dibattito costruttivo, nel quale approfondire la vita di queste donne e riflettere su cosa la loro storia ha significato.
Elisa Prastaro – 4F
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