E tu sai come informarti? Tutto quello che (forse) non sai sull’impatto dell’informazione mediatica.

E tu sai come informarti?
Tutto quello che (forse) non sai sull’impatto dell’informazione mediatica.

Evoluzione del giornalismo: dalla stampa al digitale.

La storia del giornalismo è la disciplina che studia i metodi, i modi e i mezzi con cui le notizie si diffondono grazie allo sviluppo dell’attività giornalistica.

Nonostante il primo giornale non uscirà fino al 1660, già dal XVI secolo c’è un principio di attività giornalistica, grazie alla diffusione dei canard e dei fogli avvisi veneziani, il primo dei quali esce nel 1563. Era un foglio d’informazione ufficiale, contenente notizie sul governo dello stato e sulle guerre che la città conduceva nel Mediterraneo.

Le prime gazzette si diffondono all’inizio del 600 e convivono a lungo con i fogli d’avviso. La nascita dell’attività giornalistica porta due mutamenti significativi all’interno delle società:

  • Le società sono più dinamiche grazie alla necessità di conoscere ogni giorno le variazioni dei prezzi delle merci nel mercato estero
  • Lo sviluppo del servizio postale, che ha sia la funzione di consegnare le gazzette ai singoli cittadini sia quella di consegnare le notizie alle redazioni

Contemporaneamente alle gazzette uscivano degli opuscoli, chiamati Relazioni, su avvenimenti drammatici; essi uscivano quando accadevano fatti di particolare risonanza e ne fornivano un resoconto completo e preciso.

Però l’esercizio della stampa era possibile solo a chi otteneva l’autorizzazione dello stato, difatti prima di ogni pubblicazione lo scritto doveva essere visionato.

Il primo quotidiano della storia nasce a Lipsia nel 1660: la Einkommende Zeitungen.

La nascita dei quotidiani segna la lenta fine delle gazzette settimanali; la nazione dove si ha la maggiore diffusione dei quotidiani è l’Inghilterra. Nel 1731 in Inghilterra esistono già 300 giornali e nel 1737 nasce il periodico “News Letter”, attivo ancora oggi. Inoltre, in Inghilterra nascono anche i primi giornali della sera e una prima forma del giornalismo leggero, con le pubblicazioni “The Tlater” e “The spectator” di Joseph Addison.

 

Cosa accade dopo la rivoluzione industriale:

 

Con la rivoluzione industriale si assiste ad una meccanizzazione del ciclo produttivo dei mezzi di comunicazione. Durante il XIX secolo c’è una straordinaria diffusione nel giornalismo: grazie al telegrafo i giornalisti riescono a comunicare in poco tempo e velocemente le informazioni alle redazioni. Le redazioni si allargano e nasce la necessità di una figura professionale che controlli i dispacci d’azienda. Nasce così la figura del redattore capo.

Grazie alla rivoluzione industriale sono nati nuovi mezzi tecnologici che hanno contribuito alla diffusione del giornalismo:

  • La fabbricazione meccanica della carta
  • La rotativa

Come già detto in precedenza, l’invenzione del telegrafo portò ad un cambiamento radicale nella diffusione del giornalismo. Un altro avvenimento di tale importanza è l’introduzione del sistema Baudot, grazie alla quale si passa da una trasmissione di 30 a 100 parole al minuto. Questo sistema portò anche alla nascita della telescrivente, che diventò indispensabile per ogni redazione.

 

L’impatto del televisore

 

Ma il vero boom del giornalismo accade dopo la guerra del Vietnam, dove si incrociano due profili fondamentali per il suo sviluppo dopo gli anni oscuri della Seconda Guerra Mondiale. Il primo profilo consiste nella diffusione della televisione, che diventa una nuova forma primaria di informazione per molte persone, l’altro profilo è il rinnovato impegno sociale e politico giunto con la critica della questione del potere precostituito.

La circolazione della televisione ha segnato una rivoluzione nelle abitudini intellettuali delle persone. Difatti Marshall McLuhan, un sociologo canadese, affermò che il mondo stava diventando un “villaggio globale”, in cui la televisione stava diventando il mass media più influente.

Il giornale, però, non rimase indietro e accolsero questa “sfida” lanciata dalla televisione: si sforzarono di entrare in rapporto con essa, prima ricreandone la vivacità, poi creando riviste dedicate. Allo stesso tempo, però, si creò una sorta di meccanismo difensivo del giornale, incentrato sulla valorizzazione dell’informazione scritta, poiché il tipo di informazione fornita dalla televisione era sì da un lato tempestiva e variegata, ma dall’altro rileva un carattere superficiale.

L’avvento della televisione provocò anche una profonda scossa nel sistema delle comunicazioni, si instaura infatti la logica delle informazioni come un prodotto. La stampa di qualità vedeva l’informazione come un “bene”, cioè come qualcosa che bisognava propagare per il benessere della societa’.

I social media come mezzo di informazione.

Trattando il tema dei mezzi informatici odierni e’ ormai certo che la maggior parte della popolazione, e nello specifico i giovani, non acquisti piu’ giornali cartacei ma prediliga i social media.

Secondo il rapporto “Agcom” sull’informazione in Italia, il metodo di informazione più usato e’ la televisione con una valenza informativa del 48,2% , ma in grande ascesa e proprio il mondo dei social media con una percentuale del 26,3%. Anche le statistiche quindi ci danno un chiaro quadro di come i social media siano parte integrante della nostra quotidianita’ dal quale non possiamo estraniarci; solo aprendo un qualsiasi motore di ricerca infatti ci ritroviamo davanti a notizie consigliate, link di pagine news e articoli di giornali digitalizzati. 

 

Perche’ usiamo i social?

A questo punto e’ quindi essenziale interrogarsi sul motivo che ha portato i social media a diventare in pochi anni uno dei principali mezzi di diffusione e ricezione di notizie. 

Siamo in una societa’ che accelera sempre di piu’ i tempi, siamo circondati da una parte da persone frenetiche e dall’altra, parallelamente, da una quantita’ di notizie e avvenimenti quotidiani con cui e’ difficile stare al passo. 

Le persone, da sempre, sentono l’esigenza di doversi informare, di essere a conoscenza di ciò che succede attorno a loro, e questo è inevitabile, e come farlo? I social media sono la risposta perfetta a questo interrogativo. Essi sono il mezzo più efficace per trasmettere una vasta quantità di notizie nel minor tempo possibile e con estrema facilita’. Basta infatti pubblicare un post su instagram, postare un video su youtube o scrivere un articolo online per informare quasi tutta la popolazione di cosa accade in tempo reale. Il punto fondamentale infatti e’ proprio il tempo reale, che in alcuni casi piu’ che in altri, puo’ essere di estrema importanza. Pensiamo ad esempio all’attuale guerra tra Israele e Palestina, avere continui aggiornamenti e’ fondamentale anche per chi, come noi, lo vive da lontano oltre a chi invece lo vive in prima persona e ha una vera e propria necessità di aggiornamenti sul proprio stato di pericolo

Possiamo anche prendere esempi che forse ci sono piu’ vicini, come l’alluvione che proprio in questi giorni colpisce la Toscana, avvenimento sul quale e’ giusto e importante essere continuamente aggiornati. 

I social media, quindi, non sono altro che il riflesso della società odierna, nella quale non e’ piu sufficiente leggere un quotidiano al giorno, ma al contrario e’ indispensabile ricevere informazioni ogni ora, se non ogni minuto. Questo ci fa quindi capire come la società cambia velocemente e soprattutto di come sia indispensabile trovare i giusti mezzi per poterci adattare ad essa, per sviluppare un senso di appartenenza all’ interno di un mondo cosi’ vasto e permeabile di cambiamenti.

Come i social hanno cambiato la circolazione delle informazioni. 
Nel giro degli ultimi 30 anni la circolazione ha subito una continua evoluzione sempre più veloce. I nostri genitori hanno assistito a questo processo e si sono trovati a doversi adattare al passo sempre più rapido dei tempi. Sono passati addirittura da un mondo in cui la televisione era ancora in bianco e nero, con soli tre canali, ad un altro in cui l’uomo ha creato una “macchina” in grado di pensare in modo affine al suo, l’Intelligenza Artificiale. Per noi la situazione è diversa, siamo nati nel mezzo di questa evoluzione, siamo cresciuti circondati da tecnologia e adesso, nonostante ci troviamo ancora nei primi anni della nostra vita, abbiamo fra le mani un potentissimo strumento, che ci consente di aver accesso a qualsiasi tipo di informazione, il cellulare.
Gli aspetti principali che sono cambiati nel corso di questi anni di intensa e continua ricerca, sono: velocità, accessibilità, condivisione, interattività e ruolo dei cittadini nel campo dell’informazione.
Internet è nato nel 1989 con la finalità di favorire lo scambio di informazioni su qualsiasi piattaforma. Nonostante lo scopo sia rimasto il medesimo, oggi tutto è cambiato. Il nuovo mezzo che viene usato per favorire la diffusione di informazioni è costituito dai social media, siti internet o tecnologie che consentono agli utenti con un account di condividere contenuti e di interagire tra loro. Ad oggi circa l’86% degli italiani è connesso ad Internet e di questi, che corrispondono ad oltre 50.7 milioni di persone, 44 milioni sono coloro che hanno un account su almeno un social. Capiamo quindi che il modo in cui le persone ad oggi si informano è stato stravolto.
Innanzitutto la comunicazione è in continua accelerazione. Un chiaro esempio è la home page di un qualsiasi social, prendiamo come esempio Instagram, che tra i giovani è uno dei più diffusi. Aprendo questa app troviamo subito la barra delle cosiddette storie, i contenuti temporanei (solitamente durano 24h) pubblicati dalle persone che seguiamo. Successivamente inizia l’infinita serie di post che ci mostrano le informazioni che secondo l’algoritmo possono interessarci di più. Sono tantissime e possono esserne mostrate di nuove ogni secondo, sottoponendoci così ad un continuo “bombardamento” di informazioni, ma soprattutto di immagini, infatti ne percepiamo in media 400.000 al giorno.
Un altro aspetto che ha cambiato l’informazione, riguarda l’accessibilità che l’invenzione dei social le hanno dato. Ad oggi esistono dei limiti di età per ragioni di sicurezza ma a parte ciò chiunque può installare un social o più semplicemente aprire Google sul telefono e iniziare a navigare nel web. Inoltre la connessione copre aree molto più vaste rispetto a quanto faceva nel passato, in cui avere un computer era considerato un privilegio per pochi.
L’aumento dell’accessibilità ha portato una facilità di condivisione e un’interattività maggiore tra gli utenti. Quante volte ci capita di vedere un video che ci ricorda un’amico o che può interessare alla nostra classe per un progetto di scuola? Il primo pensiero è quello di mandarlo, perchè l’operazione richiede solo pochi secondi. Così si viene a creare una rete di contatti e il contenuto condiviso passa di dispositivo in dispositivo.
L’aspetto principale che esemplifica al meglio l’influenza dei social sul mondo dell’informazione, è il cambiamento del ruolo dei cittadini. Da semplici lettori e destinatari sono passati ad essere i protagonisti della scena. Essendo i social media creati per favorire la comunicazione, ognuno può esprimere la propria opinione e pubblicare qualsiasi contenuto, rendendo ogni persona un vero e proprio piccolo giornalista. Questa grande libertà è un’opportunità preziosa che non va sprecata. In tempi di guerra come quelli correnti, avere la possibilità di ricevere notizie sui fatti da parte di chi li vive sulla propria pelle, è di grandissimo aiuto per poter ricostruire gli eventi e per avere uno sguardo sulla situazione direttamente da chi è sul campo e che normalmente non ha voce, non da come lo Stato sia interessato a far passare l’informazione. D’altra parte si dà modo di esporsi anche a persone le quali idee sono pericolose, perché incitano alla violenza o richiamano politiche che in passato hanno causato molto dolore e sono sfociate in azioni condannate da molti Stati.
Conviene dunque riflettere molto attentamente sul cambiamento che stiamo vivendo, specialmente noi giovani, che ogni giorno passiamo ore e ore sui social, spesso inconsapevoli di che cosa siamo testimoni. L’invito che vogliamo dare è dunque quello di essere vigili e usare questi potenti mezzi con cautela.

 

Pro e contro dei social media.

Come analizzato in precedenza i social media sono il più diffuso mezzo di informazione per, ormai, tutte le generazioni. Questo fenomeno lo possiamo analizzare con due differenti chiavi di lettura,  mettendo in luce da una parte i numerosi aspetti positivi che vanno a migliorare l’informazione globale, dall’altra pero’ gli altrettanti numerosi svantaggi che da esso derivano.

I vantaggi:

Oltre,infatti, all’aspetto gia’ affrontato nella sezione precedente dell’istantaneita’ dell’informazione, del grande vantaggio che abbiamo nel poter essere costantemente aggiornati sul mondo che ci circonda, i social media hanno altri numerosi vantaggi.

 

  1. Libera informazione

I social media sono innanzitutto la piena rappresentazione della libera informazione, che prima di arrivare ad essere tale ha dovuto subire per secoli il fenomeno della censura, ancora presente in alcuni paesi. I social media ci permettono di avere informazioni di ogni tipo e genere, in ogni loro sfumatura, ci vengono presentati, di ogni avvenimento politico, religioso e sociale gli aspetti positivi e negativi, l’approccio dell’opinione pubblica ad essi e le varie critiche o i vari elogi a loro riguardo. 

Questo quindi ci permette di avere un mezzo di comunicazione democratico, in cui ci vengono presentate diverse opinioni, diversi punti di vista, da parte di persone che si occupano di aspetti diversi e variegati della societa’, permettendoci di conoscere non solo quello che qualcuno vuole che conosciamo, ma tutto quello che accade realmente. 

  1. Sensibilizzazione (clicca qui per approfondire)

I social media, sono tra le altre cose, una forte arma contro l’apatia e il distacco sociale tra diversi individui ma anche tra individui e diversi temi e avvenimenti che quotidianamente arrivano ai nostri occhi e alle nostre orecchie. Utilizzati  correttamente essi sono infatti un grande alleato della sensibilizzazione; informare le persone anche sui temi considerati scomodi e i cosiddetti tabu’ ci permette non solo di avere persone piu’ informate e acculturate ma anche piu’ empatiche nei confronti di argomenti ritenuti abitualmente irrilevanti o semplicemente distanti da noi. Spesso sentiamo infatti frasi come “se non mi colpisce direttamente non e’ un mio problema” , “una cosa così distante da me non può certamente influenzare la mia vita quindi non mi interessa” e mille altre considerazioni di questo tipo. I social media possono servire proprio a lanciare un segnale che impedisca alle persone di girarsi dall’altra parte, che impedisca di dire “non mi interessa”, ci permettono di aprire gli occhi su quello che davvero succede attorno a noi. Con il passare degli anni questo tema viene sempre piu’ affrontato, attraverso post di instagram o contenuti online che ci mostrano anche immagini forti e intense di quelli che sono i maggiori problemi della nostra realta’. Argomenti come bullismo, violenza di genere, discriminazioni razziali e omofobe, problemi ambientali, guerre e fame del mondo vengono trattati spesso in modo crudo proprio per colpire gli individui e farli riflettere a fondo su quanto questi problemi siano più presenti che mai, su quanto possano ferire le altre persone e su quanto evitare omerta’ e indifferenza siano il giusto mezzo per pace e liberta’

 

Svantaggi:

I vantaggi dei social media sono quindi molto piu’ di quelli che normalmente individuiamo, ma purtroppo dobbiamo considerare anche il rovescio della medaglia, in cui troviamo grandi problemi che vanno affrontati e risolti se vogliamo davvero una societa’ piu’ informata e capace di pensare individualmente.

  1. Disinformazione (clicca qui per approfondire)

Uno dei più grandi problemi dei social media e’ paradossalmente la disinformazione, pericolo non solo per l’individuo ma per l’intera comunita’. Ormai a tutti e’ infatti noto il fenomeno delle fake news, con le quali i social media diventano strumento di disinformazione più che di informazione, ci possono infatti essere comunicati avvenimenti non reali oppure avvenimenti reali ma con sfumature irreali. La disinformazione e’ il rischio maggiore di questi ultimi proprio perche’ essi dovrebbero essere opportunita’ di acculturazione degli individui, mezzo di conoscenza e informazione ma spesso si trasformano nell’esatto opposto. 

  1. Manipolazione e polarizzazione delle opinioni 

Con la disinformazione gli svantaggi aumentano in modo esponenziale perche’ da essa ne ricaviamo fenomeni come la manipolazione e polarizzazione delle opinioni, spesso infatti ci vengono presentate diverse opinioni ma con sistemi psicologici tali da indurci inevitabilmente a prediligerne una piuttosto che l’altra. I social media sono inoltre strumento di incitamento all’odio, basta poco per plasmare la mente soprattutto dei più giovani e portarli ad avere una concezione del mondo, della politica o della società del tutto sbagliata e incline all’odio. In un contesto storico che cerca in tutti i modi possibili di promuovere la pace e la convivenza tra individui, la collaborazione, l’espansione semantica e cerca d’altro canto di combattere pregiudizi e relativismo culturale, ci ritroviamo ad essere continuamente oggetto di manipolazione e propaganda a favore di odio e violenza. 

In conclusione i social media sono il principale mezzo di informazione e questo fornisce alle persone, soprattutto ai piu’ giovani, un modo rapido e efficace per uscire dall’oblio dell’ignoranza, purtroppo pero’ essi sono una vera e propria arma a doppio taglio, perche’ la disinformazione, le fake news e l’incitazione a odio e violenza ci fanno tornare indietro di secoli e millenni, bloccando il necessario progresso e sviluppo della societa’ e della cultura.

 

Leggi anche: “etica giornalistica”, “il tema della pace collegato ai media” e “censura e social media” se vuoi approfondire maggiormente l’argomento. 

Le nostre fonti: https://www.key4biz.it/come-e-cambiato-il-mondo-con-lavvento-dei-social-network/348450/amp/
https://www.ipersoap.com/2019/11/12/cultura-e-news-a-portata-di-click-come-cambiato-il-modo-di-in formarsi/

Come internet e i social network hanno cambiato la nostra vita

https://www.odg.it/testo-unico-dei-doveri-del-giornalista/24288
https://rsf.org/en/who-are-we https://www.elle.com/it/magazine/storie-di-donne/a39850525/oriana-fallaci-biografia/

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