Al giorno d’oggi, la diffusione delle notizie avviene più velocemente che mai, ma ciò può aiutare realmente a rimanere al passo con l’attualità? Papa Francesco in un suo discorso afferma: “Stranamente non abbiamo mai avuto più informazione di adesso, ma continuiamo a non sapere cosa succede”, a causa della disinformazione che è un fenomeno che sta dilagando in Italia e che rende più difficile la diffusione di importanti valori, quali pace e libertà.

Passato e presente

Alzarsi la mattina e dirigersi verso la propria edicola di fiducia per acquistare un quotidiano era all’ordine del giorno fino a qualche decina di anni fa, ma ora è sempre più rara. Oggi le persone si informano in maniera diversa rispetto al secolo scorso; l’esperto Manuel Castells (sociologo e politico spagnolo e autore de “L’età dell’informazione”) afferma che le innovazioni tecnologiche che si sono diffuse ultimamente hanno rivoluzionato l’intero ambito della comunicazione, andando a sostituire e migliorare i sistemi di diffusione delle informazioni più vecchi e consolidati. Per esempio la radio ha impiegato trent’anni per raggiungere sessanta milioni di persone, mentre la televisione ha raggiunto questo pubblico in soli quindici anni; oggi reperire qualsiasi tipo di notizia o di informazione in pochissimo tempo è sempre più semplice e pressochè immediato.

La nostra indagine

Abbiamo svolto un sondaggio e chiesto a 40 persone di valutare il loro grado di informazione e preparazione su notizie e fatti di attualità. E’ emerso che la maggioranza degli intervistati si ritiene poco informata. Infatti, dato un fatto di attualità, il 52,5% delle persone ha risposto che il loro livello di informazione era basso, mentre il 32,5% ha affermato di averne una conoscenza media. Questo sondaggio ha confermato il paradosso anticipato all’inizio: anche se le informazioni sono altamente diffuse e facilmente reperibili, la maggior parte delle persone tende a non mettersi al corrente sulle principali notizie o lo fa in modo parziale e incompleto.

Cultura della disinformazione

Quindi viene da domandarsi, da che cosa è causata questa cultura della disinformazione? Uno dei principali motivi è la difficoltà nel distinguere le fonti attendibili da quelle false. In particolare, il fenomeno sempre più diffuso delle fake news scoraggia le persone a ricercare informazioni affidabili e a riuscire a selezionare da quali fonti attingere.

Un altro fenomeno particolarmente interessante è “l’illusione di conoscenza”. Gli studiosi hanno notato che è così semplice trovare l’informazione necessaria in ogni momento che questa facilità diventa l’ostacolo che impedisce di ottenerla. Si ha sempre il telefono in mano e ci si illude di avere una connessione continua con l’informazione e alla fine ci si ritrova senza sapere niente, persi nell’ignoranza.

Per approfondire il tema delle fake news

“Il sapere rende liberi”

Dunque non si possono ignorare e trascurare le conseguenze di questa disinformazione sempre più diffusa, in relazione alla libertà e alla pace. Dalla nostra video-intervista emergono opinioni contrastanti su questa tematica. Alcuni sostengono che l’informazione non può contribuire alla pace perchè l’uomo ha l’odio radicato in sé ed esso non può essere eliminato completamente, mentre altri affermano che serve fiducia nell’umanità e le persone che sono interessate ad avere un’ampia e solida cultura possono contribuire al benessere altrui. Per concludere, si può riprendere una massima di Socrate; il filosofo greco affermava infatti che il sapere rende liberi, sostenendo la tesi che una maggiore informazione conduce alla libertà. Senza dubbio, essere al corrente di ciò che ci circonda, ci rende liberi di esprimerci secondo la nostra volontà e possessori dell’arma più potente che si possa avere: il sapere.

Video intervista:

 

 

Sitografia:

https://www.treccani.it/enciclopedia/l-evoluzione-della-comunicazione-vecchi-e-nuovi-media_(Atlante-Geopolitico)/

https://www.informazioneconsapevole.com/2014/09/linformazione-rende-liberi.html

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