Il ruolo della donna è radicalmente cambiato nel corso dei secoli.
Inizialmente, in epoca antica, alla donna era delegata principalmente la cura dei figli: abbiamo testimonianze di epoca greca e romana che mostrano come le donne fossero parte del nucleo familiare, ma fondamentalmente prive di diritti e libertà.
Nel Medioevo, soprattutto nella poesia di Dante, Petrarca e Boccaccio, la donna appare quasi come un completamento dell’anima dell’uomo, figura angelicata in grado di condurre lo spirito dell’uomo vicino a Dio.
Con il progresso economico è arrivato anche quello sociale, e la donna ha iniziato ad acquistare maggiori libertà e importanza, soprattutto grazie all’opera di alcune attiviste che nel Novecento si sono impegnate con forza per ottenere parità sul lavoro e nei diritti civili, come quello di voto. L’opera delle suffragette è ancora oggi considerata fondamentale per l’ottenimento della parità politica delle donne nella società.
Nonostante i numerosi passi avanti fatti nei secoli a proposito dell’uguaglianza fra uomo e donna, a mio avviso ancora c’è molto da fare. Le cariche pubbliche e i ruoli apicali sono ancora oggi coperti principalmente da uomini, limitando il potere nelle mani maschili. Allo stesso modo, la disparità salariale a parità di ruoli e competenze sul lavoro è ancora oggi un fenomeno ben noto, su cui sarebbe opportuno accendere ulteriormente i riflettori.
Altro aspetto da considerare è quello che riguarda la violenza domestica: ancora troppe donne, non solo nei paesi in via di sviluppo, ma anche in quelli più avanzati, sono oggetto di maltrattamenti, abusi e uccisioni.
Il movimento internazionale “Non una di meno” negli ultimi anni ha messo l’accento sull’importanza di tutelare le donne anche in questo senso, soprattutto di fronte alla denuncia dei maltrattamenti subiti.
Mi sento fortunato quando penso che nel mio Paese i diritti delle donne stanno, seppur gradualmente, aumentando, insieme alla consapevolezza di un bisogno di reale parità e di un linguaggio inclusivo.
Quanto al ruolo della donna nella famiglia, credo che la coppia debba fondarsi sui principi di fiducia reciproca, tutela e rispetto, e dunque che anche nei ruoli familiari debba esserci una reale divisione del lavoro.
I movimenti femministi stanno aumentando in questi anni la consapevolezza sui temi che riguardano un nuovo tipo di mondo, di società e di famiglia: sono fiducioso che nei prossimi anni possano essere raggiunti traguardi che finora non sono ancora stati tagliati.
Articolo scritto da: Alessia Agata Maria Calcagno, 5E
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