“Ordinary Joe”: il valore di una scelta

Disponibile in Italia da febbraio 2022, Ordinary Joe è una serie drammatica prodotta da 20th Television e Universal Television. Il tema principale è la scelta. Infatti essa racconta tre scenari possibili tutti e tre riconducibili ad un solo momento. I protagonisti di questi scenari sono Joe Kimbreau (James Wolk); Jenny Banks (Elisabeth Lail); Christopher (John Gluck) e Amy Kindelan (Natalie Martinez).

Nella prima puntata, 1 di 13, Joe Kimbreau, nel 2011 è un neo-laureato che deve scegliere cosa fare del suo futuro. Decisiva, infatti, la scena che mostra Joe davanti ad un trivio. Ogni strada lo porterà ad uno scenario diverso, in una sarà star del rock, nella seconda un poliziotto e nella terza un infermiere. La storia principale è ambientata in una New York post Covid-19, ogni puntata racconta contemporaneamente tutti e tre gli scenari ed a ogni puntata si presentano sempre le stesse situazioni esterne, ma che vengono viste e affrontate in tre modi differenti, in base al carattere dei diversi Joe, formatesi dopo l’importante scelta fatta 10 anni prima.

Robert Frost “la strada non presa”, un facile confronto

Una sola scelta, infatti, può cambiare l’intera vita di una persona e quindi condizionare le future decisioni. E’ facile, vedendo questa serie, richiamare alla memoria la poesia di Robert Frost “La strada non presa”. Il poeta è di fronte ad un bivio in un bosco giallo e non sa che strada percorrere. Alla fine ne sceglierà una, quella strada cambierà la sua vita e influenzerà automaticamente le sue future scelte, ma il dubbio di cosa sarebbe successo se avesse preso l’altra rimarrà nel suo animo per il resto della sua vita. Questo però non significa che esistono scelte giuste o sbagliate nella vita, perché essa è mutevole e imprevedibile. La serie, quindi, mostrando tre scenari diversi (sempre con gli stessi personaggi) vuole esplorare questo grande dubbio che da sempre ha posto la domanda “E se…” nella mente degli uomini.

Tematiche e attualità nella serie

Altro tema fondamentale è la diversità e l’inclusione nella società. In ogni scenario c’è Christopher, figlio di Joe Kimbreau, afflitto da una grave forma di distrofia che lo costringe su una sedia a rotelle. A causa di questa malattia è diverso dagli altri bambini della sua età, ma, nonostante ciò, con l’aiuto di Joe e di altri, sfrutta le sue abilità canore e la sua passione per la scienza per essere incluso nella sua comunità scolastica. Inoltre ogni Joe, di tutte e tre le storie parallele, affronta in maniera diversa la malattia del figlio, cerca l’inclusione nella società del figlio in tre modi differenti. Emergono tre diversi rapporti “padre figlio”. Ovviamente questo si ha, grazie alla cruciale scelta di dieci anni prima.

Una serie da non perdere.

Ordinary Joe presenta dunque un format innovativo, poche altre serie o film hanno portato sul piccolo schermo questo tipo di storia. È una serie interessante, avvincente che tiene lo spettatore attaccato alla sedia. Grazie alla caratteristica delle tre storie parallele, gli sceneggiatori possono parlare di argomenti di attualità, come il Covid (citato varie volte nella serie) e l’11 settembre, analizzandoli sotto prospettive differenti con gli occhi di persone che hanno fatto scelte differenti.

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