Quando ci dimentichiamo di essere liberi

La libertà di astensione: la condanna a subire.

 

Qual è il problema delle elezioni in Italia?

 

L’Istat (Istituto Nazionale di Statistica) ha provveduto alla pubblicazione dei dati statistici relativi alle principali consultazioni elettorali in Italia per le elezioni di Camera e Senato (e dei Consigli Regionali in Sicilia) di domenica 25 settembre 2022, mostrando dei risultati sconfortanti ma non purtroppo inaspettati per il nostro Paese.

Infatti, le statistiche mostrano che solo il 63,9% degli italiani aventi diritto sono andati a votare: si tratta del dato più basso di sempre, circa l’8% in meno dell’ultima volta… e il trend sembra non dare tregua a questa caduta libera della partecipazione alla vita politica dello stato.

Andamento dell’affluenza alle urne.

Il partito del non-voto

La sfiducia nelle istituzioni politiche sembra derivare dalla rassegnazione e dalla pigrizia che molti italiani dimostrano nei loro confronti, nonché dalle difficoltà di capire le idee e gli obiettivi dei vari partiti o le nuove modalità di voto, a causa della progressiva disinformazione. Vedremo dunque perché il fattore del singolo cittadino è assolutamente essenziale per il corretto funzionamento del paese ed il raggiungimento degli interessi dei singoli.

 

Non sono l’Italia…

Siamo davvero così sfortunati?

 

“Eh ma in Italia…”; “In Italia non funziona nulla”; “In Italia non siamo liberi”…

 

Siamo sommersi da simili considerazioni pressoché giornalmente, tanto che tendono ad essere considerate come la consueta verità. Dati alla mano, secondo numerosi indici Istat la fiducia dei cittadini italiani nei confronti delle istituzioni governative non tende mai a superare il 40/50%.

 

Sarebbe opportuno invece renderci conto della realtà storica in cui viviamo nel nostro bel paese e nella comunità europea: piena di libera espressione, libertà di stampa, diritti civili e quant’altro…

 

Ecco alcuni esempi di movimenti politici e sociali alimentati dalla partecipazione popolare:

 

Suffragio universale 1948
Con la Dichiarazione universale dei diritti umani, le Nazioni Unite sancirono il diritto di voto alle donne nella legislazione internazionale nel 1948.

 

Classe di studenti agli albori dell’istruzione pubblica
La legge del 1948 è la legge della Repubblica Italiana (art. 34) viene stabilita l’istruzione pubblica, gratuita e obbligatoria per almeno 8 anni.

 

Manifestando per il diritto all’aborto
La legge del 22 maggio 1978, n. 194 è la legge della Repubblica Italiana che ha disciplinato le modalità di accesso all’aborto.

 

Manifestazione al fine dell’ ottenimento della sanità pubblica per tutti
Dal 1979 l’Italia possiede il suo Servizio Sanitario Nazionale (SSN) cui hanno diritto tutti gli abitanti e che è per lo più gratuito per il fruitore.

 

Il bullismo e cyberbullismo
La legge del 29 maggio 2017 è la legge della Repubblica Italiana che ha disciplinato i reati di bullismo e cyberbullismo.

 

Immagine cartoon sul cambiamento climatico
Il 14 gennaio 2022 sono entrate in vigore in Italia le nuove regole relative alla vendita di plastica monouso, che vietano l’utilizzo di alcuni prodotti usa e getta di uso comune con la finalità di ridurre l’inquinamento da plastica, particolarmente diffuso nei mari e negli oceani.

Uno sguardo a Est

Uno sguardo al di fuori dei confini ci permette di effettuare un focus molto chiaro sulle ineguaglianze politiche nel mondo ed uno specchio della nostra.

 

Senza andare troppo lontano, la situazione attuale in Russia ci offre il perfetto esempio di ciò che unire le proprie forze come popolo al fine di raggiungere uno scopo comune significhi.

 

In effetti, i principali movimenti «нет войне» (no alla guerra) sono sostenuti dai giovani con un’età inferiore ai 26 anni, eppure la politica russa non li rappresenta.

 

Movimenti no alla guerra in Russia
Movimenti “нет войне” (no alla guerra) per le strade di una città ucraina.


Laddove la libertà non sembra stare nella partecipazione, bensì
nell’omertà ed ignoranza, riesce ad emergere il vero spirito di coloro che lottano per il cambiamento. C’è evidentemente un ampio divario tra i paesi poco sviluppati, in cui il progresso si basa sulla lotta contro i soprusi e i paesi sviluppati, nei quali c’è ampia libertà di cambiamento ed evoluzione evidentemente non sfruttata


Come mai da noi funziona diversamente?


La questione italiana

E se il problema stesse nel fatto che siamo troppo sviluppati?

Ormai si sa, l’essere umano non è fatto per accontentarsi… cosa buona e giusta se venisse accompagnata da una consapevolezza in ciò che già si ha. Il fatto è che la disinformazione porta l’italiano a pensare in maniera pessimistica e vittimistica; tramutando un atteggiamento partecipativo attivo tipico dei grandi movimenti politici in un atteggiamento passivo tipico dell’astensionismo italiano.

Le catene opprimenti che percepiamo e che “limitano le nostre libertà”, non sono altro delle porte socchiuse che per essere aperte hanno solo bisogno dello sforzo di avvicinarvisi e spingerle con il braccio.

Anche lo stato si è mosso al fine di incentivare l’affluenza alle urne delle classi più giovani:

  • È in corso di discussione una proposta di legge che dovrebbe attribuire ai voti dei giovani un peso superiore rispetto a quello delle altre fasce di età.
  • La generazione dei “digital natives” sono attratte dall’utilizzo del web e della tecnologia; si sta lavorando infatti ad una piattaforma che permetta un voto immediato attraverso una piattaforma online.

~ Il diritto al voto rientra tra le più importanti forme di libertà individuali e tra le massime espressioni democratiche, un sistema governativo dove la sovranità è esercitata dal popolo e pertanto esclude ogni forma di sottomissione da parte dello Stato.

 

Il problema dell’affluenza alle urne ed alla partecipazione alle questioni politiche non è solamente nazionale; le istituzioni regionali hanno anch’esse riscontrato problemi pressoché identici.

Ecco un focus sulla questione regionale lombarda redatto a seguito di un’intervista alla vice presidente del Consiglio Regionale Lombardo: link.

 

Le interviste

Abbiamo intervistato un gruppo di ragazzi e adulti su diversi aspetti della loro partecipazione alle campagne politiche nazionali, ecco cosa è emerso:

 

Da queste interviste emergono due aspetti: da un lato la visione del giovani che riporta un atteggiamento disilluso rispetto alla politica attuale, la percezione di essere poco rappresentati porta allo sconforto arrendevole verso la classe politica, l’adulto invece ripone nei giovani la propria fiducia  rispetto a quello che potrebbero essere gli sviluppi futuri dal punto di vista socio/economico, politico e culturale

Siamo la cura che scappa dalla malattia.

Chi finalmente ci garantirà un futuro fondato sul progresso economico e sociale? Noi.

Un “noi” da intendersi come la collettività del popolo italiano. La soluzione al nostro ampio dissenso politico, l’ascolto delle voci purtroppo inascoltate e la diffidenza da quelle invece a cui si dà troppa importanza sono da considerarsi come un obbiettivo comune.

Noi comunità siamo coloro che possono fare la differenza nel collettivo, ma noi comunità siamo coloro che fuggono dal problema in quanto ci riteniamo spacciati.

Diamo uno sguardo al passato; diamo uno sguardo al di fuori dei nostri confini. Solo così potremmo davvero scoprire l’immenso potere del singolo cittadino. Il futuro che ci viene messo davanti dipende dalla determinazione di coloro che il futuro lo vivranno.

La libertà è partecipazione. (Giorgio Gaber)

 

 

Crediti:

Sofia D’Errico;

Luca Macchi;

Giulia Palacino.

 

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