È innegabile che il XXI secolo sia un’era di evoluzione e bruschi cambiamenti: possiamo definirlo un vero e proprio «turning point» della storia. Tuttavia, se da una parte assistiamo ad uno sviluppo esponenziale della tecnologia, dall’altra l’esperienza quotidiana evidenzia la nascita e la diffusione di sempre più ricorrenti manifestazioni e sollevazioni popolari, legate a soprusi e ad atteggiamenti di indifferenza.

Una storia che si ripete

Quando parliamo di battaglie per la richiesta di diritti, dobbiamo tener conto che l’uomo è, per natura, incline ad opporsi a qualsiasi limitazione della propria libertà personale. Proteste e ribellioni sono elementi costanti della storia e, della quale, ne hanno profondamente influenzato il naturale decorso: partendo dal mondo antico, con la rivolta di Spartaco, passando poi per l’inizio del Rinascimento, con la Riforma Protestante, e verso la fine del XVIII secolo, con la Rivoluzione francese, arrivando infine al XX secolo, con il cosiddetto movimento del Sessantotto, ed ai giorni nostri con movimenti come Fridays For Future e BLM.

Evoluzione: tra globalizzazione e disinformazione

È inoltre importante da sottolineare il fatto che stiamo assistendo ad un’evoluzione di questi processi, in quanto lo sviluppo e la diffusione della tecnologia permette la globalizzazione dell’informazione, creando un collegamento sempre “in live” tra le persone; vi è quindi la possibilità di amplificare la portata del proprio pensiero e dei propri ideali, raggiungendo un numero sempre più elevato di sostenitori. Da ciò derivano però anche aspetti negativi: soprattutto attraverso i social, possono generarsi ondate di disinformazione che, concentrandosi all’interno di gruppi di migliaia di utenti, portano le persone a muovere da argomentazioni e presupposti errati.

Un esempio attuale e lampante è rappresentato dalla posizione dei no-vax, un movimento costituito da coloro che sono contrari alla somministrazione del vaccino Anti Covid-19; essi muovono da ipotesi di complotti, finalizzati ad esempio al controllo della popolazione tramite iniezioni di chip, o semplicemente da appelli alla libertà di scelta e pensiero. È comprensibile il fatto che la paura e l’ignoto possano influire sull’adesione o meno alla campagna vaccinale, ma bisogna tener conto che essa costituisce la nostra unica arma di difesa, una possibilità per arginare i danni. Si tratta del prodotto finale di numerosissime ricerche e sperimentazioni, condotte a livello mondiale; varie sono le testate scientifiche che hanno pubblicato dati ed informazioni riguardo la sua efficacia e sicurezza, cercando di debellare qualsiasi dubbio (anche noi, nel nostro piccolo, abbiamo voluto contribuire con la realizzazione di questo video).

Per superare questa situazione è quindi necessaria una lotta alla disinformazione dilagante nei social, affidandosi invece al giudizio di enti competenti: dobbiamo mettere da parte paura e dubbi, uscire dalla nostra visione individualista, fornendo così il nostro contributo in questa emergenza sanitaria.

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