Qual è il significato di bene comune?

Il giorno 7 Novembre 2019, per il festival “Glocal”, si è svolto un panel sui beni comuni a Varese con ospite Andrea Rapaccini, imprenditore sociale di 58 anni che ci spiega che per bene comune si intendono tutti i beni e servizi che la popolazione ha per diritto, come ad esempio la salute, l’istruzione, la cultura, la qualità dell’acqua e dell’aria.

Secondo il Sig. Rapaccini molti dei beni comuni dovrebbero essere gestiti da enti privati e non pubblici. Si possono per esempio paragonare gli ospedali pubblici con quelli privati. Gli ospedali pubblici mancano di personale, sono arretrati e mancanti di molta strumentazione rispetto a quelli privati. Il motivo di tutto ciò? La carenza di fondi da investire sulla sanità.

Anche per quanto riguarda l’acqua, il Sig. Rapaccini afferma: “Sarebbe giusto prendere posizione sul far gestire i beni comuni dai privati anziché dallo Stato perché i privati farebbero in modo ci sia un vero e proprio servizio”.

Per farci un esempio più concreto, l’imprenditore sociale, ci parla del ponte Morandi e del fatto che i privati che hanno comprato le autostrade non sono invogliati a fare nessun rinnovamento, poiché lo Stato impone 7 miliardi tassati annui, con o senza migliorie.

Quindi, per quanto la situazione potrebbe essere migliore se un ente privato gestisse un bene comune, lo Stato impedisce loro di poter portare un cambiamento all’interno della gestione di molti servizi. Motivo? Il denaro. A metterci in conflitto continuano ad essere i soldi. Quindi, i grandi capitalisti hanno deciso di investire molto sulla sostenibilità. Ormai hanno capito che “la torta è finita” e che, andando ad investire sull’eco-sostenibilità, danno una speranza in più a coloro che vorrebbero riuscire a sistemare il nostro pianeta.

A questo punto: Cosa è più giusto? Privatizzare i beni comuni o lasciarli in mano allo stato?

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