Pensi sia possibile vivere su uno schermo? in molti provano a rispondere a questa domanda. Spesso, ingegneri e tecnici informatici tentano di trovare la soluzione, ma da anni il  risultato è sempre lo stesso. L’informatica tenta di realizzare un mondo virtuale sempre più realistico ma, nonostante i grandi progressi, continua a produrre un universo sintetizzato e lontano da quello reale.

Non c’è dubbio. Ascoltare il suono di una chitarra dal vivo è sicuramente diverso da riprodurre un brano su Spotify. In effetti, condividendo informazioni così rapidamente, è molto probabile che i particolari più piccoli vadano persi.

Massimo Mantellini, autore di “Bassa Risoluzione” e giornalista online, dedica parecchia attenzione al tema ed

In foto, Massimo Mantellini.

elabora una sintesi abbastanza articolata per la questione. Ci rammenta, infatti, quanto sia reale (e deprimente) il fatto che chiunque, ormai, possa condividere informazioni su questa “grande rete” rendendola accessibile e credibile da tutti.

«Non dobbiamo preoccuparci se gli “imbecilli” possono pensare, dovremmo preoccuparci quando il loro pensiero arriva a casa nostra».  M.Mantellini

 

È vero che nel XXI secolo la scienza ha fatto grandi progressi, ma dobbiamo comunque stare attenti alla qualità delle informazioni che, quotidianamente, arrivano sui nostri schermi. Col passare degli anni, diventa sempre più facile rendersi visibili dal mondo in pochi istanti. A differenza di qualche anno fa (in cui c’erano solo pochi telegiornali e siti in Internet), nel XXI secolo deve essere il lettore a trovare fonti “di fiducia” e selezionare con precisione i dati che, ogni giorno, bussano alle nostre porte.

08/11/18, T.N.N.F , Summa Michele

3 Responses
  1. Peppe

    Concordo piemamente, anche Umberto Eco lo aveva detto:”la rete da la parola a tutti” e non sempre quei tutti sono persone competenti in campo ed è verissimo il fatto di dover sapere scegliere le fonti.

  2. Anna Nicodemo

    Io sono pienamente d’accordo. La tecnologia può sostenere a aiutare, ma non prendere possesso delle giornate quotidiane

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