Se siete in cerca di una nuova meta per il vostro viaggio e ritenete che l’ideale potrebbe essere una cittadina tranquilla e particolare, ricca di storia e tradizioni culturali, non troppo turistica ma veramente affascinante, in questa pagina troverete la soluzione alla vostra mancanza d’idee: ecco a voi Ypres, una cittadina di circa 35000 abitanti situata nelle fiandre belghe.
Storia e particolarità
Ypres è una città con un ricco e particolare passato. È, infatti, stata un florido punto di commercio durante il medioevo, quando la città era una dei principali centri tessili delle Fiandre, insieme a Bruges e Ghent. L’imponente sala tessile è la prova di questi anni di gloria. Anche la cattedrale di San Martin e il muro di cinta risalgono a questo periodo storico.
Questa maestosa città è stata purtroppo ridotta ad un enorme mucchio di macerie durante la Prima Guerra Mondiale. Ypres è stata quasi completamente distrutta da quattro anni di insensata violenza, ma gli abitanti hanno deciso di ricostruirla, dando particolare attenzione alla storia di questo posto.
Dall’ottobre 1914 all’ottobre 1918 il campo di battaglia della prima guerra mondiale era a solo un paio di chilometri dal centro di Ypres. Lì, sono state combattute non meno di cinque sanguinose battaglie. Questa guerra ha lasciato circa 600000 corpi senza vita solo in questa parte delle Fiandre. Le 425000 tombe e i nomi dei dispersi scritti sui monumenti fanno da testimoni per questa dolorosa storia. I musei e le reliquie esistono ancora oggi: raccontano 100 anni di storia per non dimenticare il passato.
Tutte le sere alle 8 precise, sin dal 1928, sotto l’imponente arco Menin Gate (porta est della città), si tiene una cerimonia chiamata Last Post. Dal 1 gennaio al 31 dicembre, in ogni condizione meteorologica, i cittadini si riuniscono per la commemorazione di uno dei nomi delle vittime.
Ogni 11 Novembre, alle 11 del mattino, vi è una speciale Last Post per commemorare l’armistizio che pose fine a questa tragica guerra.
Quando andare
Il clima del Belgio è sottoposto all’influenza oceanica, caratterizzato quindi da estati fresche sulla costa e più tiepide nell’entroterra ed inverni piuttosto freddi e ventosi, soprattutto nelle zone che si affacciano sull’oceano. Le mezze stagioni sono invece fresche e nuvolose. La pioggia è frequente durante tutto il corso dell’anno, anche se non abbondante (in media piove circa un giorno ogni tre).
Ypres, in particolare, essendo situata vicino alla costa, ha estati fresche e inverni freddi, tendenti spesso agli 0°C. Il periodo migliore per visitarla è quindi aprile o a cavallo tra agosto e settembre.
Ecco qui una tabella che riassume le temperature massime e minime durante tutto il corso dell’anno.
Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic | |
T max (°C) | 7 | 7 | 10 | 13 | 17 | 19 | 21 | 22 | 19 | 15 | 10 | 8 |
T min (°C) | 1 | 1 | 3 | 4 | 8 | 11 | 13 | 13 | 10 | 8 | 4 | 2 |
Come raggiungere Ypres
I due aeroporti di Bruxelles, Zaventem (city airport) e Charleroi (situato a circa 60km a sud di Bruxelles e collegato al centro città da servizi pubblici), effettuano collegamenti giornalieri con molte compagnie aeree, tra cui anche low cost. Queste infatti servono gli aeroporti con più di un collegamento giornaliero. Ecco qui il link per vedere l’elenco di tutte le compagnie aeree che operano su questa tratta.
Prenotando con anticipo, questa proposta è economica e alla portata di tutti.
Raggiungendo il Belgio via auto, risulta invece essere più faticoso a cauda della durata del viaggio; infatti, partendo da Milano, vi attendono 9 ore di viaggio, mentre da Roma impieghereste quasi 14 ore.
Subito all‘uscita degli arrivi di entrambi gli aeroporti sono presenti molti stand di car rent, dai quali, a prezzi modici, potrete noleggiare un’autovettura per tutta la durata del vostro soggiorno. Le auto sono in ordine e coperte da un’assicurazione dalla maggior parte delle compagnie. Per raggiungere Ypres in macchina partendo dagli aeroporti di Bruxelles è sufficiente circa un’ora e mezza. Questo metodo è il più comodo nel caso vogliate visitare altre città belghe durante il vostro viaggio.
Un altro modo per raggiungere Ypres è via treno. Purtroppo, da nessuno dei due aeroporti parte un treno diretto per la cittadina, sarete quindi costretti a fare un cambio in un’altra città. Tuttavia, solo nell’aeroporto di Zaventem vi è una stazione ferroviaria collocata al piano inferiore della struttura. Per questa sosta si consiglia Ghent, distante 55 minuti da Bruxelles e 65 da Ypres. Il costo del biglietto del treno (per un adulto) da Bruxelles Zaventem a Ghent-Sint-Pieters è pari a €15,30 per la prima classe e €9,90 per la seconda classe, mentre di €18,50 per la prima classe e €12,00 per la seconda classe per la tratta Ghent-Sint-Pieters – Ypres.
Dove stare
Hotel
Vi sono varie opzioni di soggiorno. Personalmente, vi consiglio il Novotel, un hotel quattro stelle situato in pieno centro storico. Provvisto di parcheggio, è il più comodo per visitare la città.
Ristoranti
La città di Ypres mette a disposizione ben 38 ristoranti per ogni gusto e portafoglio.
Il Belgio è rinomato per le sue specialità culinarie: birra, zuppe, salse, waffles, carne e cioccolato sono all’ordine del giorno e spesso sono le principali scelte dei turisti dai menù. Ognuno di questi ristoranti offre, infatti, deliziosi piatti della tradizione belga.
In particolare, consiglio i ristoranti “De Fonderie”, con piatti ispirati alla tradizione del sud delle Fiandre, e “Pacific Eiland”, situato su di un’isoletta artificiale tra il verde della parte storica di Ypres, distante solo cinquecento metri dalla stazione. Con le sue quattro terrazze e il giardino esterno è un posto perfetto per rilassarsi.
Senza uscire dal centro città potete comunque fare pausa pranzo. Ai piedi del Cloth Hall, infatti, si ergono alcuni ristorantini da non sottovalutare: anche in essi potrete assaporare ogni sfaccettatura della tradizione culinaria belga.
Cosa vedere
Menin Gate
Il Menin gate, imponente memoriale che funge da ingresso in città, presenta sulle sue pareti i nomi di 54896 soldati dell’impero britannico, i quali caddero durante la Prima Guerra Mondiale. Il Menin Gate venne inaugurato il 24 agosto del 1927 dal generale britannico Herbert Plumer. Sul sito dove oggi si erge quest’edificio, era un tempo presente un altro arco di una differente tipologia, ma che aveva la sola funzione di porta della città, il quale venne demolito del 1862.
Ypres History Museum
Nel 1917 la Grande Guerra finì per trasformarsi in un disastro. Scienza, tecnologia, industria, economia e la società agirono come degli ingranaggi di una grande macchina da guerra che operava a piena capacità. La grandezza e la gravità della violenza erano oltre la comprensione umana. Un numero di truppe senza precedenti, nuove armi e nuove tecnologie formarono un complesso meccanismo di eserciti contrapposti che non potevano più permettersi di perdere. Dietro la prima linea, tutta la società fu mobilitata per servire lo sforzo bellico. La vita quotidiana diventò più tetra e l’immagine dell’avversario venne ridotta a nemico.
Oggi possiamo ancora vedere “le cicatrici” del paesaggio e i luoghi di commemorazione, come il museo di Ypres, il quale connette queste diverse realtà in un’esposizione puramente informativa e commemorativa.
Il “In Flanders Fields Museum” è il più conosciuto dei musei della zona. Come già sopra citato, cento anni fa la zona di Ypres fu lo sfondo di una delle più sanguinose battaglie della storia. Adesso che gli ultimi sopravvissuti alla guerra sono morti, questo museo è più che mai l’unica testimonianza della prima Guerra Mondiale nelle Fiandre. Il “In Flanders Fields Museum” porta i visitatori faccia a faccia con le conseguenze della grande guerra: mette a confronto i vari scenari di vita e di morte della prima linea, con quelli della vita quotidiana odierna. Questo museo, con le sue accattivanti proiezioni video, i suoni caratteristici della guerra e le sue tecnologie all’avanguardia aiuta a immergersi in un’esperienza che spiega come era la vita al fronte. Tutti i visitatori sono forniti di un braccialetto con un papavero, simbolo dei caduti di guerra, con cui poter scoprire la vita di quattro persone ordinarie vissute durante la Grande Guerra.
Ramparts Cemetery
Questo cimitero francese venne usato dagli inglesi dal febbraio 1915 all’aprile 1918. Ospita 198 tombe, di cui 163 bretoni, 10 canadesi, 11 australiane e 14 neozelandesi (incluse 10 maori). Altri quattro corpi vennero sepolti nel 1999. Il “Ramparts Cemetery” dista meno di cinque minuti di macchina da Ypres, è quindi raggiungibile anche a piedi.
Antico palazzo della Signoria
La facciata di questo palazzo del XV secolo mostra una serie di medaglioni rappresentanti i sette peccati mortali. È stato temporaneamente usato come municipio durante il dopoguerra, mentre ora è usato come Palazzo di Giustizia e per la Camera di Commercio.
St. Martin’s Cathedral
La cattedrale di San Martino è una chiesa episcopale in stile gotico ricostruita dopo la fine della Prima Guerra Mondiale. Al suo interno sono sepolte figure culturalmente importanti del territorio, come il vescovo Jansenius e il conte Robert di Bethune.
La cattedrale ha una splendida abside, contenente la miracolosa statua della Madonna. La torre è alta 100 metri, ma purtroppo non è aperta al pubblico. Al suo fianco si erge un lapidario, che è un promemoria permanente della distruzione causata dalla Prima Guerra Mondiale, poichè è l’unica parte antica del centro storico sopravvissuta ai bombardamenti.
Cloth Hall
Come esempio di potere e ricchezza, la città di Ypres decise nel dodicesimo secolo di costruire un grande edificio rappresentativo. La sua costruzione è stata completata nel 1304 e da quel momento venne utilizzato come punto di commercio per le stoffe.
Durante la Prima Guerra Mondiale è stato completamente distrutto, fatta eccezione per una sezione della torre e alcuni muri portanti. Il campanile è composto dalla torre alta 70 metri e dalla sala delle stoffe, la quale sottolinea l’enorme importanza del commercio tessile, alla base della prosperità e della potenza di Ypres durante il Medioevo. Questa città, al momento della costruzione del Cloth Hall, contava infatti 40000 abitanti, più di Londra. La torre è stata sempre usata per costudire oggetti di valore, lasciapassare e armi.
A partire dal quattordicesimo secolo, le città più importanti vennero autorizzate a possedere delle campane, inclusa Ypres. Il numero di campane ha continuato ad aumentare nel corso dei secoli, ma la qualità lasciava a desiderare. Dopo la fine della Prima Guerra Mondiale, la torre divenne un grande carillon con 49 campane.
Ufficio turistico
Nel Cloth Hall vi è un punto informazioni, aperto tutti i giorni feriali dalle 9:00 alle 18:00 (1 Aprile – 15 Novembre) o dalle 9:00 alle 17:00 (16 Novembre – 31 Marzo) e tutti i giorni festivi dalle 10:00. Chiuso solamente a Natale e Capodanno.
A questo punto sarete riusciti a cogliere quello che la città di Ypres vi lascerà nel cuore dopo averla visitata. I suoi colori caratteristici, gli edifici illuminati dalle luci della sera, contornati dal verde della città, trasmettono agli abitanti e ai turisti un senso di tranquillità e appartenenza, nonché di fusione tra culture differenti.
Chi sono io?
Mi chimo Giulia, ho 17 anni e sono a studentessa del Liceo Scientifico Statale Arturo Tosi di Busto Arsizio.
Ho sempre sognato di avere la possibilità di viaggiare e girare il mondo il più possibile. Sono generalmente più attratta da città o paesaggi caratteristici, non molto conosciuti ma che conquistano facilmente per i loro colori e le loro particolarità.
L’estate scorsa ho conosciuto la piccolo cittadina belga di Ypres, che ha subito catturato la mia attenzione. Dopo averla visitata, proprio a causa del suo fascino, ho deciso di raccontarvela, cercando di sottolineare da un lato la sua triste e drammatica storia e dall’altra la bellezza dei suoi monumenti.
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