Martedì 27 febbraio la classe 3F insieme alla redazione del giornalino scolastico, accompagnati dalla Dirigente e dai professori Andrea Viganò, Roberta Riva, Rosanna Pozzi e Simon Carù, hanno avuto il privilegio di partecipare alla XVI edizione del Premio Sapio, convegno promosso dal noto Gruppo Sapio.
La promozione della ricerca e dell’innovazione, soprattutto nei confronti dei giovani, sono i mezzi per raggiungere l’obiettivo che il presidente, Alberto Dossi, ritiene indispensabile: la decarbonizzazione dell’Europa, ovvero diventare indipendenti dai combustibili fossili, traguardo raggiungibile solo attraverso l’applicazione della green economy.
I vari relatori, che si sono susseguiti durante l’intera giornata, hanno basato i loro interventi proprio sul concetto di green economy, esemplificando progetti realizzati o di prossima relaizzazione nel settore dell’ eco-innovazione.
L’economia circolare è la strategia migliore per attuare la cosiddetta “economia verde”, infatti, essa prevede un sistema basato sul riutilizzo dei materiali (da qui il termine “circolare”) in modo tale da minimizzare i rifiuti; la produzione di nuovi prodotti e materiali dovrĂ dipendere dallo sfruttamento dell’energia ottenuta da fonti rinnovabili, per otennere la parziale o completa emancipazione dal petrolio.
PerchĂ© le celle a combustibile rappresentano un’ innovazione di grande portata?
Una forma di nuova fonte energetica poco inquinante ma molto efficiente potrebbe essere quella derivante dalle celle combustibili. Luigi Crema e successivamente Michele Gubert hanno illustrato i grandi vantaggi che queste rappresentano: a differenza da quanto avviene per i combustibili fossili nelle celle combustibili non viene sprecata energia (circa il 70-80%) nell’ingente produzione di calore causata dalla combustione.
Le celle combustibili vengono chiamate anche “batterie a flusso proprio” perchĂ© sfruttano la differenza di potenziale fra catodo e anodo, di due gas diversi, per prelevare direttamente alcuni elettroni dagli atomi; questo sistema ha un’efficienza di circa il 60% e permette di trasformare direttamente l’energia chimica in elettricitĂ senza passare attraverso il processo di produzione di energia termica. Quelle piĂą diffuse sono le celle a combustibile a idrogeno e ossigeno, dalle quali si ottiene come prodotto post-generazione di corrente elettrica solamente acqua.
Possibili applicazioni
Le celle a combustibile possono avere diversi ambiti applicativi: dal bilanciamento dei picchi di richiesta energetica nazionale all’uso privato in singole abitazioni o aziende.
Altro settore interessato è l’automotive: alcune aziende automobilistiche stanno sviluppando dei prototipi di automobili dotate di celle a combustibile a idrogeno, in competizione con quelle che commercializzano già da anni veicoli alimentati da biogas.
Degno d’attenzione è l’obiettivo che si è prefissata Alstom: il progetto esposto da Michele Viale consiste nella creazione di una flotta di treni equipaggiati con celle combustibile a idrogeno. Questi treni dovranno sostituire le numerose locomotive a diesel ancora in circolazione in Germania e per questo sono stati sviluppati in modo da garantire le stesse prestazioni sia in termini di velocità che di autonomia di uno di quelli a gasolio.
Dossi ribadisce che l’unico problema che impedisce la concretizzazione di un sistema di trasporto a idrogeno sta proprio alla base: in Italia il governo non ha ancora autorizzato la costruzione di una rete di stazioni di rifornimento per l’idrogeno, preferendo quelle di metano e GPL.
Giacomo Giani
Anche gli studenti del nostro liceo sono attivi…
Finalmente nel pomeriggio è stato lasciato spazio ai nostri quattro relatori del Liceo Tosi: hanno riferito dell’impegno di numerosi studenti della nostra scuola coinvolti già da qualche anno sia nello sviluppo di progetti riguardanti lo studio e la salvaguardia della flora e della fauna, in particolare nel Parco Alto Milanese, sia nella sensibilizzazione dei coetanei in tema di risparmio, migliorando le strutture della scuola stessa al fine di ridurre gli sprechi e i consumi e di conseguenza le emissioni inquinanti (e i costi ).
Due esempi di progetti illustrati in atto nella nostra scuola sono “Mondo Biodiverso” e “Green School”.
Il primo coinvolge circa sessanta studenti, soprattutto del secondo anno, che dopo essere stati formati da alcuni docenti diventano i tutor dei ragazzi di alcune classi delle medie, guidati nel corso di una “mattinata open” alla scoperta della biodiversitĂ , tramite numerose attivitĂ svolte sia in laboratorio sia nel Parco Alto Milanese stesso.
Il progetto Green School, proposto dal prof. Viganò, è iniziato quest’anno in concomitanza con la giornata “M’ILLUMINO DI MENO”.
Il gruppo di studenti della 3F che ha aderito si è occupato finora di monitorare in incognito i comportamenti scorretti da parte di studenti, docenti e personale scolastico ed in particolare ha registrato al termine delle lezioni quante luci, computer o proiettori venissero lasciati accesi o finestre lasciate aperte.
I risultati sono stati scoraggianti: ogni giorno quasi un quarto delle aule presentava almeno una delle caratteristiche sopra citate.
Questo ci porta a riflettere sul fatto che, per cercare di ridurre le emissioni e gli sprechi, oltre all’aiuto della tecnologia, bisogna anche cambiare il proprio modo di comportarsi, responsabilizzandosi e prendendo coscienza delle conseguenze negative delle nostre azioni.
Giacomo Giani
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