Sin dal Medioevo Genova è sempre stata un’importante cittĂ oltre che uno dei principali porti del Mediterraneo. Presto diventata una repubblica marinara, infatti, ha sempre goduto di autonomia politica e prosperitĂ economica grazie alla sua attivitĂ marittima. Il porto antico, il piĂą grande d’Italia, è visitabile ancora oggi e ospita il terzo acquario piĂą grande d’Europa.
Con una superficie totale di 27000 metri quadri e un totale di 43 vasche, l’acquario di Genova ospita circa 15000 animali di 400 specie diverse tra pesci, mammiferi marini, invertebrati, uccelli, anfibi e rettili in ambienti fedelmente riprodotti seguendo come modello il loro habitat naturale.
L’acqua di ogni vasca dell’acquario viene prelevata al largo della costa, poi depurata e analizzata attraverso impianti di filtrazione e immessa nelle vasche, dove viene tenuta costantemente sotto controllo per mantenere il PH, la temperatura e la salinità adeguate per garantire agli animali un approvvigionamento costante di acqua di buona qualità .
Durante la visita all’ acquario, della durata di circa due ore e mezza, è possibile osservare da vicino differenti specie di animali provenienti da tutto il mondo, dagli artici ai tropici, conoscendo anche alcune curiosità oltre che lo stato di conservazione della specie. Grazie alla vasca tattile, è inoltre possibile accarezzare tre differenti specie di razze e sei di storioni, facendo attenzione a toccare solo il dorso.
Il mondo della biologia marina mi ha affascinata sin da quando ero piccola, è stata proprio la mia curiosità verso il mondo subacqueo a spingermi a visitare l’acquario. Personalmente trovo la struttura molto adatta a persone di qualsiasi tipo di età , ho notato molti bambini entusiasti soprattutto alla vista dei delfini.
Quando si è un po’ cresciuti, tuttavia, ci si rende conto anche che, nonostante tutto quello che le vasche possano garantire agli animali, è comunque diverso rispetto all’oceano aperto, dove l’ambiente è natura e non solo una sua riproduzione. Proprio davanti alla vasca dei delfini, vi era affisso un cartello in cui veniva raccontato come alcuni esemplari fossero nati nell’oceano mentre altri in cattività . Anche riflettendoci, non sono arrivata a capire se sia per loro più difficile nascere in cattività , senza quindi aver mai visto il mare aperto, oppure cambiare vita venendo trasferiti all’interno di un acquario.
Ma l’acquario non è l’unica attrazione da visitare: Genova è infatti anche ricca di storia, dietro ogni angolo dei molteplici vicoletti si ergono sontuosi palazzi, molti dei quali sono patrimonio Unesco.
Il cuore della città è Piazza De Ferrari, che vanta una grande fontana circolare circondata da Palazzo Ducale e dal teatro Carlo Felice, oltre che da caratteristici palazzi eclettici. Spostandosi verso il centro storico, si incontra la cattedrale di San Lorenzo, caratterizzata dall’alternanza di marmo bianco e nero di cui è costituita, compresi i due leoni posti ai lati della scalinata d’ingresso. All’interno della cattedrale viene custodita una bomba che, durante la seconda guerra mondiale, ha sfondato il tetto della chiesa stessa ma senza esplodere. Un vero e prorpio miracolo!
Passando attraverso i molteplici vicoli della città , chiamati “caruggi” in dialetto genovese, si arriva a una delle vie più importanti della città , via Balbi. Essa è la sede dell’Università di Genova e del Palazzo Reale, oltre che della Salita di Santa Brigida, così denominata in seguito ad un monastero seicentesco fondato dalle monache agostiniane di Sarzano.
Un’altra via nota è via Garibaldi: essa vanta ben 42 palazzi, chiamati “Palazzi Rolli”, dal 2006 diventati patrimonio dell’UNESCO. Realizzati a partire dalla seconda metà del cinquecento, seguono lo stile della corrente manierista e barocca genovese, costituendo ancora oggi una testimonianza del periodo di maggior splendore della città .
Ricca di storia e curiositĂ , Genova è inoltre patria della focaccia e del pesto, oltre che cittĂ natale di Fabrizio De Andrè e di Eugenio Montale, cittĂ del cuore e d’adozione del poeta livornese Giorgio Caproni, che le ha dedicato una splendida poesia, intitolata Litanìa, che di seguito si riporta:
Genova mia città intera. Geranio. Polveriera. Genova di ferro e aria, mia lavagna, arenaria.Genova città pulita. Brezza e luce in salita. Genova verticale, vertigine, aria scale.Genova nera e bianca. Cacumine. Distanza. Genova dove non vivo, mio nome, sostantivo.Genova mio rimario. Puerizia. Sillabario. Genova mia tradita, rimorso di tutta la vita.Genova in comitiva. Giubilo. Anima viva. Genova in solitudine, straducole, ebrietudine.Genova di limone. Di specchio. Di cannone. Genova da intravedere, mattoni, ghiaia, scogliere.Genova grigia e celeste. Ragazze. Bottiglie. Ceste. Genova di tufo e sole, rincorse, sassaiole.Genova tutta tetto. Macerie. Castelletto. Genova d’aerei fatti, Albaro, Borgoratti.Genova che mi struggi. Intestini. Caruggi. Genova e così sia, mare in un’osteria. Genova illividita. Genova d’uomini destri. |
Genova tutta cantiere. Bisagno. Belvedere. Genova di canarino, persiana verde, zecchino.Genova di torri bianche. Di lucri. Di palanche. Genova in salamoia, acqua morta di noia.Genova di mala voce. Mia delizia. Mia croce. Genova d’Oregina, lamiera, vento, brina.Genova nome barbaro. Campana. Montale, Sbarbaro. Genova dei casamenti lunghi, miei tormenti.Genova di sentina. Di lavatoio. Latrina. Genova di petroliera, struggimento, scogliera.Genova di tramontana. Di tanfo. Sottana. Genova d’acquamarina, area, turchina.Genova di luci ladre. Figlioli. Padre. Madre. Genova vecchia e ragazza, pazzia, vaso, terrazza.Genova di Soziglia. Cunicolo. Pollame. Trilia. Genova d’aglio e di rose, di Pré, di Fontane Masrose.Genova di Caricamento. Di Voltri. Di sgomento. Genova dell’Acquasola, dolcissima, usignuola. Genova tutta colore. Genova di Barile. |
Genova di Corso Oddone. Mareggiata. Spintone. Genova di piovasco, follia, Paganini, Magnasco.Genova che non mi lascia. Mia fidanzata. Bagascia. Genova ch’è tutto dire, sospiro da non finire.Genova quarta corda. Sirena che non si scorda. Genova d’ascensore, paterna, stretta al cuore.Genova mio pettorale. Mio falsetto. Crinale. Genova illuminata, notturna, umida, alzata.Genova di mio fratello. Cattedrale. Bordello. Genova di violino, di topo, di casino.Genova di mia sorella. Sospiro. Maris Stella. Genova portuale, cinese, gutturale.Genova di Sottoripa. Emporio. Sesso. Stipa. Genova di Porta Soprana, d’angelo e di puttana.Genova di coltello. Di pesce. Di mantello. Genova di lampione a gas, costernazione.Genova di Raibetta. Di Gatta Mora. Infetta. Genova della Strega, strapiombo che i denti allega. Genova che non si dice. Genova di “Paolo & Lele”. |
Genova di caserma. Di latteria. Di sperma. Genova mia di Sturla, che ancora nel sangue mi urla.Genova d’argento e stagno. Di zanzara. Di scagno. Genova di magro fieno, canile, Marassi, Staglieno.Genova di grige mura. Distretto. La paura. Genova dell’entroterra, sassi rossi, la guerra.Genova di cose trite. La morte. La nefrite. Genova bianca e a vela, speranza, tenda, tela.Genova che si riscatta. Tettoia. Azzurro. Latta. Genova sempre umana, presente, partigiana.Genova della mia Rina. Valtrebbia. Aria fina. Genova paese di foglie fresche, dove ho preso moglie.Genova sempre nuova. Vita che si ritrova. Genova lunga e lontana, patria della mia Silvana.Genova palpitante. Mio cuore. Mio brillante. Genova mio domicilio, dove m’è nato Attilio.Genova dell’Acquaverde. Mio padre che vi si perde. Genova di singhiozzi, mia madre, Via Bernardo Strozzi. Genova di lamenti. Genova della Spezia. Genova di tutta la vita. |
No Comment