Overshoot Day Italia: consumiamo per 3 pianeti Terra

L’Overshoot Day calcola l’indebitamento ecologico a livello globale e dei singoli Paesi. Questo dato ci rende consapevoli di quanto consumiamo, di quanti rifiuti accumuliamo, di quanto inquinamento produciamo e di quanto velocemente gli stock di risorse ecologiche si esauriscano.

Il 2 Agosto 2023 è stato l’Earth Overshoot Day mondiale, il Pianeta va in riserva e inizia a estrarre risorse naturali “in debito”.

Il bilancio ecologico è un rapporto tra biocapacità, cioè l’insieme di servizi che ci offrono gli ecosistemi terrestri e marini, incluso l’assorbimento della CO2, e l’impronta ecologica che consiste nella terra biologicamente produttiva richiesta da una data popolazione per supportare le proprie attività quotidiane. Se la seconda supera la prima, l’umanità è in debito per l’anno in corso

Visti i dati, per restare in equilibrio avremmo bisogno di 1,7 pianeti Terra.

Il Qatar ha raggiunto questo “traguardo” negativo già il 10 febbraio 2023.

L’Italia il 15 Maggio 2023 ha esaurito le risorse a disposizione. Il giorno è lo stesso del 2022, ma il debito ecologico è comunque alto, e siamo ben lontani da Paesi meno abbienti e più virtuosi come Ecuador, Giamaica o Cuba.

L’impronta ecologica media di un italiano, pari a circa 4,3 ettari globali, divisa per la biocapacità media mondiale, cioè la quota di risorse disponibili per ciascun abitante della Terra, cioè 1,6 ettari globali, dà come risultato 2,68. Ossia, se tutti agissero come noi, avremmo bisogno di quasi tre pianeti Terra (2,7) per soddisfare i nostri stili di consumo.

Le attività che determinano maggiormente l’impronta ecologica di ciascun italiano sono il settore alimentare (quasi il 31 per cento) e gli spostamenti (25 per cento). Altra causa è lo spreco alimentare, stimato in circa 67 chili all’anno pro capite: basterebbe anche solo dimezzarlo per spostare in avanti di 13 giorni l’Overshoot day italiano!

Purtroppo, stiamo già vivendo le conseguenze derivanti dal deficit ecologico, che si manifestano nell’erosione del suolo, nella desertificazione, nella ridotta produttività dei terreni coltivati, nella deforestazione, nella rapida estinzione delle specie, nel collasso del pesce, nell’aumento della concentrazione di carbonio nell’atmosfera.

Il problema della disponibilità di risorse e della disuguaglianza nell’utilizzo delle stesse è diventato prioritario e oggetto di attenzione, lo stesso papa Francesco nell’Angelus del 29 Gennaio 2023 lo ha citato come una delle sfide più importanti per l’umanità: “Non sprecare i doni che abbiamo. Risulta che nel mondo ogni anno vada sprecato circa un terzo della produzione alimentare totale. E questo mentre tanti muoiono di fame! Le risorse del creato non si possono usare così; i beni vanno custoditi e condivisi, in modo che a nessuno manchi il necessario. Non sprechiamo quello che abbiamo, ma diffondiamo un’ecologia della giustizia e della carità!”.

E quindi ci limitiamo a leggere passivamente questi dati? In realtà no, fortunatamente siamo ancora in tempo a invertire la tendenza. Ma è giunto il tempo di passare ad azioni concrete.

Sotto l’obiettivo comune #MoveTheDate of Earth Overshoot vengono evidenziate una serie di tecnologie, strategie governative, politiche pubbliche e migliori pratiche quotidiane. Alcune soluzioni sono già disponibili, ma devono essere, una volta per tutte, diffuse e implementate. Per citarne qualcuna l’utilizzo di energie rinnovabili, la riduzione degli sprechi, la mobilità sostenibile, ecc

Rimane comunque fondamentale la parte di educazione da una parte e controllo dall’altra sul singolo individuo e sulle comunità, è importante creare la consapevolezza che ognuno di noi possa fare la differenza anche e soprattutto nella vita quotidiana.

Se pensiamo che si stima che circa il 70% della popolazione vivrà nelle aree urbane entro il 2050, se arrivassimo a realizzare “città intelligenti”, la data dell’Overshoot Day si sposterebbe di 29 giorni!

Questo nuovo modello di città dovrebbe avere edifici a elevata efficienza energetica, zonizzazione integrata, città compatte e opzioni efficaci per il trasporto pubblico. Quest’ultimo, in particolare, è un punto fondamentale visto che la mobilità individuale costituisce il 17% dell’impronta di carbonio dell’umanità.

Mentre applicare il principio della “città in 15 minuti”, tempo in cui i cittadini possano muoversi per soddisfare le necessità quotidiane (negozi, parchi, scuole e altri servizi), porterebbe a risparmiare 11 giorni.

Il tema prioritario delle energie rinnovabili vede oggi una produzione del solo 39% del fabbisogno totale, e anzi in controparte, come evidenziato da un rapporto di REN21 (la coalizione globale per le energie rinnovabili con sede a Parigi), la domanda globale di energia è aumentata di circa il 20%.

Le tecnologie sono disponibili, anche in questo caso per accelerare il cambiamento servono investimenti, ma soprattutto azioni determinate dei governi

La generazione del 75% dell’elettricità da fonti rinnovabili sposterebbe l’Earth Overshoot Day di 26 giorni.

Altro importante punto sono le legislazioni per il controllo degli sprechi: ad esempio proprio in Italia nel 2016 è stata approvata una normativa che incentiva con sconti fiscali la donazione di alimenti in eccesso a tutti i livelli della filiera, dai produttori agricoli ai supermercati.

Queste e altre azioni sono quelle che ci consentiranno di tornare a consumare mantenendo l’equilibrio con le risorse del pianeta senza eroderne il capitale naturale.

Ma come detto le cose fondamentali sono la volontà di agire delle grandi organizzazioni mondiali da una parte e le piccole azioni quotidiane di ogni individuo dall’altra.

https://overshoot.footprintnetwork.org/

 

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