Disturbi della alimentazione e della nutrizione nello sport

I disturbi della alimentazione e della nutrizione (DAN) sono caratterizzati da gravi alterazioni del comportamento alimentare.

I principali disturbi sono associati ad assunzione di cibo basse (anoressia nervosa) e attacchi di abbuffate seguiti da condotte di compenso come vomito/abuso di lassativi o diuretici o da iperattività fisica (bulimia nervosa) o non seguiti da condotte di compenso.

Se non diagnosticati e non trattati, i disturbi alimentari possono avere effetti dannosi sulle prestazioni sportive e effetti dannosi a lungo termine sulla salute dell’individuo.

Sono infatti diventati l’area emergente di ricerca e sensibilizzazione.

 

I sintomi/segni fisici di anoressia nervosa nell’atleta sono i seguenti:

  • Perdita di peso oltre quella normalmente richiesta per prestazioni sportive adeguate
  • Amenorrea o altre disfunzioni mestruali
  • Disidratazione
  • Alto livello di affaticamento
  • Problemi gastrointestinali
  • Iperattività
  • Ipotermia
  • Bassa frequenza cardiaca a riposo
  • Debolezza muscolare
  • Aumentata suscettibilità di lesioni muscolo tendinee da superallenamento
  • Ridotta densità minerale ossea ed aumentata suscettibilità alle fratture da stress
  • Infezioni frequenti, lesioni della cute e scarsa guarigione delle ferite
  • Emoglobina ed ematocrito bassi
  • Bassi livelli di albumina sierica, ferritina sierica, glucosio, colesterolo HDL ed estradiolo

 

Le caratteristiche psicologiche nell’anoressia nell’atleta sono:

  • Elevati livelli di ansia
  • Evitare pasti e occasioni sociali conviviali
  • Affermare di essere “grasso” o di sentirsi “grasso” anche in situazioni di magrezza e sottopeso
  • Resistenza alle raccomandazioni di aumentare di peso
  • Comportamenti insoliti (ad es. pesarsi molto spesso, reazione negativa al rilevamento del peso o rifiuto di pesarsi)
  • Ritiro sociale
  • Allenamento eccessivo anche se non richiesto o addirittura proibito
  • essere ossessionato/a dall’immagine corporea
  • Irrequietezza e incapacità o riluttanza a rilassarsi
  • Depressione
  • Stanchezza e irritabilità
  • Insonnia

 

I sintomi/segni fisici della bulimia nervosa nell’atleta sono i seguenti:

  • Calli, ulcere o abrasioni sulle dita o sul dorso della mano utilizzati per indurre il vomito
  • Disidratazione
  • Problemi dentali o gengivali
  • Edema, percezione di eccessivo gonfiore o entrambi
  • Anomalie degli elettroliti sierici (potassio, magnesio e fosforo quindi aumentato rischio di aritmie ed arresto cardiaco)
  • Problemi gastrointestinali
  • Peso ridotto
  • Binge eating
  • Mangiare di nascosto ed agitarsi quando si viene sorpresi a fare una abbuffata
  • Evidenza di vomito non correlata alla malattia
  • Dieta ipocalorica in assenza di necessità obiettiva
  • Esercizio eccessivo oltre a quello richiesto per lo sport dell’atleta
  • Depressione

 

I sintomi psicologici della bulimia nervosa nell’atleta sono i seguenti:

  • Essere ipercritico, in particolare per quanto riguarda l’immagine del corpo, il peso corporeo e le prestazioni sportive
  • Abuso di sostanze
  • Uso di lassativi, diuretici o entrambi non autorizzati dal personale di supporto medico o tecnico

Ortoressia

L’ortoressia è descritta come una estrema preoccupazione per un’alimentazione sana e si stima che colpisca circa il 7% della popolazione generale e sia più frequente tra gli uomini rispetto alle donne.

  • La condizione viene diagnosticata quando le persone dedicano gran parte delle loro attività quotidiane alla pianificazione della propria dieta e del proprio stile di vita sano, spesso a spese della propria vita sociale / lavorativa.
  • Uno dei problemi principali può essere la limitazione nell’assunzione degli alimenti a una selezione ristretta con cibo che si ritiene essere sano

Bigoressia

  • Colpisce circa il 10% degli atleti coinvolti nel bodybuilding che hanno la preoccupazione malsana di aumentare la loro massa muscolare mentre diminuiscono la loro massa grassa per sembrare tonici e magri.
  • I soggetti affetti da bigoressia seguono speciali restrizioni dietetiche (selezione di alimenti ricchi di proteine, a basso contenuto di grassi e integratori di proteine del siero di latte); si dedicano allo sport, in particolare bodybuilding; usano di farmaci anabolizzanti o “brucia grassi” per raggiungere una massa corporea percepita come adeguata.
  • A volte viene indicata come dismorfia muscolare.

 

Disturbi alimentari tra gli atleti

  • Tra gli atleti rispetto ai non atleti vi è una maggiore incidenza di disturbi alimentari
  • Le atlete hanno una prevalenza molto maggiore di disturbi alimentari rispetto agli atleti di sesso maschile.
  • L’anoressia nervosa non sembra essere molto più diffusa nella popolazione delle atlete rispetto alla popolazione generale, mentre la bulimia nervosa e i disturbi alimentari subclinici sembrano essere più prevalenti tra le atlete che tra le non atlete.

 

Sport a rischio

  • La prevalenza dei disturbi alimentari sembra essere più elevata tra le atlete che competono negli sport di resistenza e di categoria di peso.
  • La prevalenza dei disturbi alimentari è particolarmente elevata negli sport estetici, come ginnastica e danza, rispetto agli atleti di sport di squadra, sport di potenza e sport tecnici.
  • Presumibilmente, la maggiore prevalenza è legata all’importanza della magrezza per il successo in questi diversi sport o al vantaggio percepito di competere in una categoria di peso inferiore.

 

I Fattori di rischio per i disturbi alimentari:

  • Genere femminile
  • Stile di vita atletico
  • Sport estetici e di categoria di peso
  • Seguire diete
  • Alcuni tratti di personalità
  • Dipendenza dall’esercizio
  • La maggior parte dei disturbi alimentari parte da un desiderio iniziale o dall’esigenza di perdere peso ed evolve in una paura patologica di ingrassare.
  • Le giovani atlete altamente motivate ma non adeguatamente informate dei rischi della perdita di peso sono maggiormente a rischio.

 

Conseguenze dei disturbi alimentari sulla salute:

  • Il problema principale nei DAN è la scarsa disponibilità di energia, definita come l’assunzione di energia dalla alimentazione meno il dispendio energetico dell’esercizio.
  • Quando la disponibilità di energia è troppo bassa, i meccanismi fisiologici di omeostasi riducono la quantità di energia utilizzata per il mantenimento della funzione cellulare, la termoregolazione, la crescita, lo sviluppo osseo e la riproduzione.
  • Sebbene i meccanismi compensativi tendano a ripristinare l’equilibrio energetico e promuovere la sopravvivenza, la salute viene compromessa.
  • Sviluppo di psicopatologia (ansia, depressione .. )
  • . Alterata crescita e maturazione scheletrica
  • Alterata funzione riproduttiva (amenorrea > rischi per la fertilità in età adulta)
  • Osteoporosi (da giovani con un contenuto di densità ossea ridotto)
  • Aumentata mortalità
  • Malattie derivanti da carenze di micronutrienti.
  • Per le femmine, l’assunzione inadeguata di vitamine del gruppo B, calcio e ferro rappresenta una particolare preoccupazione.

 

Trattamento e prevenzione dei disturbi alimentari

  • Probabilmente il mezzo più efficace per prevenire o curare i disordini alimentari tra gli atleti è l’educazione degli atleti, definito counselling nutrizionale
  • Gli individui con disturbi alimentari sembrano non sapere cosa costituisce un pasto equilibrato o un normale modello alimentare.
  • La diagnosi precoce è vitale perché i disturbi alimentari sono più difficili da trattare più a lungo progrediscono.
  • Gestire la depressione è la preoccupazione immediata perché è la più pericolosa per la vita

 

Cosa fare?

Nel caso in cui sia accertata la presenza di un’alimentazione non adeguata, l’atleta dovrebbe avere come riferimenti specialisti della nutrizione (medico e dietista) con competenze in ambito sportivo che facciano una valutazione nutrizionale, una pianificazione dei pasti e un intervento educativo per aiutare l’atleta a comprendere le necessità di una corretta alimentazione per un buono stato di salute e una prestazione fisica ottimale.Se l’atleta non fosse in grado o motivato a seguire le indicazioni nutrizionali va valutata la presenza di un disturbo dell’alimentazione e il soggetto eventualmente va inviato a un’equipe multidisciplinare con esperienza nel trattamento di tali disturbi. In questi casi, la decisione di continuare l’allenamento e la competizione dovrà essere presa in base al caso singolo. Se l’allenamento è permesso, dovrebbe essere spiegato all’atleta che l’esercizio fisico non dovrà essere utilizzato come mezzo di controllo del peso e della forma del corpo.

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