Prodotta in Italia e trasmessa in streaming su Netflix Italia dalla fine del 2022, Incastrati è una serie comico-poliziesca del duo comico Ficarra e Picone, suddivisa in due stagioni ed ambientata in Sicilia. Ficarra e Picone affrontano il tema della mafia alternando ai momenti di serietà quelli di ironia e sarcasmo.
Salvo Ficarra è uno dei due protagonisti della serie. È sposato con la sorella di Valentino, Ester, ma la sua caratteristica principale è la passione per le serie TV poliziesche. Nella prima stagione, infatti, sarà appassionato della serie “The Touch of the killer”; mentre nella seconda di “The Look of the killer”. Entrambe le serie avranno una particolare importanza nel corso della storia.
Valentino Picone è il secondo protagonista. Vive con la madre, è single ed è innamorato di una compagna di classe delle superiori, Agata, ora vicequestore del comando di polizia.
Entrambi sono dei tecnici della TV.
Trama
Due tecnici Tv, ricevuta una chiamata, si dirigono nell’appartamento del signor Gambino per svolgere il loro abituale lavoro. Si ritrovano, però, all’interno della scena di un crimine. I nostri protagonisti, infatti, scoprono il signor Gambino morto nella vasca da bagno.
Mentre Valentino si mostra agitato, preoccupato e spaventato; Salvo invece è tranquillo e allo stesso tempo elettrizzato in quanto la situazione è molto simile a quelle raccontate dalla sua serie TV preferita.
Invece di chiamare la polizia, decidono di pulire tutte le impronte lasciate nell’appartamento. Poco dopo, i protagonisti incontrano due predicanti cristiani e, a causa di un equivoco, Salvo viene scambiato per il signor Gambino.
Grazie al telegiornale, Salvo e Valentino scoprono che Gambino era un affiliato della mafia. Successivamente i predicanti indicano i due alla cosca di Padre Santissimo, il quale decide di rapirli.
Fortuna vuole che, sul punto di essere uccisi dai mafiosi, dalla televisione si apprende la notizia che Gambino era da poco diventato un collaboratore di giustizia. In breve tempo, quindi, diventano “amici” della cosca, vengono addirittura invitati a fermarsi per pranzo con gli altri affiliati.
Salvo e Valentino, per proteggere la vita di Ester e di sua madre, sono costretti a collaborare con la mafia. Come se non bastasse, Valentino inizia a frequentare Agata ed Ester si rivela essere l’amante segreta di Gambino. Iniziano così una serie di peripezie per i due cognati che, seguendo sempre la serie “The Touch of the Killer”, le affrontano con delle scappatoie bizzarre e allo stesso tempo comiche.
Agire però da soli non li porta lontano, vengono infatti dopo pochi giorni scoperti dalla polizia. In quel momento allora decidono di dire tutta la verità e di aiutare lo Stato arrivando a smontare l’organizzazione dell’intera cosca di Padre Santissimo. Solo il boss ed il suo braccio destro, Tonino (detto anche cosa inutile), riusciranno a rimanere in latitanza, lasciando così un finale aperto per la seconda stagione.
Il “lato umano” degli affiliati alla mafia
Il termine della prima stagione ci mostra quanto la mafia sia molto vicina alla vita quotidiana delle persone. La serie, perciò, non rappresenta il fenomeno della mafia lontano e come se fosse una realtà parallela a quella comune, ma bensì come una realtà perfettamente inserita nel tessuto sociale.
Ficarra e Picone con la loro comicità ci mostrano i membri della cosca come goffi, con i loro vari problemi personali e alle prese con la quotidianità del loro lavoro.
Una delle scene più importanti è quella del pranzo, dove riuniti al tavolo devono decidere il giorno del prossimo incontro. La scena, quindi, da seria prende una piega comica: c’è chi non può perché alla pescheria arriva un carico importante e ha dei clienti esigenti; chi perché il giorno dopo ha un esame all’università; chi è un serramentista e deve riposare perché il giorno dopo deve montare delle porte in varie abitazioni. Insomma una scena che ci sembra un po’ surreale quando pensiamo alla mafia.
Non bisogna pensare che l’intento del duo comico sia quello di giustificare la mafia, di mostrarla buona o “simpatica”. Il vero obiettivo è mostrare appunto che i collusi con la mafia possono essere anche i più insospettabili.
Stato, mafia e popolo: un difficile rapporto
Fin dall’unificazione dell’Italia (1861), il sud Italia è sempre stato messo in secondo piano. La ricchezza, le industrie più importanti, il re ed il governo erano tutti al Nord. Quest’ultimo perciò ha avuto maggiore importanza rispetto al Meridione, lasciato indietro e arretrato. Questa condizione fece sorgere nel popolo del Mezzogiorno un clima di diffidenza nei confronti dello Stato, visto come lontano o quasi assente. Ed è proprio in questo vuoto che si inserisce la mafia come una sorta di “Stato parallelo”.
Tale problematica è definita questione meridionale, una questione che si protrae ancora oggi.
Ritornando alla serie, Salvo e Valentino fin dall’inizio non hanno la fiducia necessaria nella polizia e nello Stato. Infatti, scoperto il morto non chiamano le forze dell’ordine, ma agiscono di testa loro sempre seguendo l’esempio della serie televisiva preferita da Salvo. Anche quando entrano in contatto con la cosca per la prima volta, scelgono di non andare dalla polizia e cedono al ricatto.
I nostri protagonisti, nonostante ciò, sono delle persone oneste, sanno benissimo che aiutare la cosca è sbagliato, ma invece di cercare aiuto nella polizia agiscono per contro proprio, commettendo un grave errore.
Però, una volta scoperti e chiarito tutto con la polizia, le cose iniziano a girare per il verso giusto. Si arriva ad un finale positivo e amaro allo stesso tempo, i membri della cosca, infatti, sono catturati con un blitz della polizia, ma il membro più importante, Padre Santissimo, è riuscito a fuggire rimanendo così in latitanza.
La stagione finisce quindi con un messaggio chiaro, un messaggio che verrà poi ripreso nella seconda stagione ed esplorato ancora più in profondità ovvero che il popolo e quindi le persone comuni devono fidarsi dello Stato e lottare assieme ad esso contro la mafia.