In un mondo in cui grazie alla globalizzazione e al crescente uso della tecnologia siamo aggiornati praticamente in tempo reale riguardo a ciò che succede intorno a noi, quale è l’impatto sull’informazione?  

I pro e i contro dei social

Nella nostra quotidianità siamo abituati a scrollare sui social tra contenuti di intrattenimento, notizie e la comunicazione di massa gioca ormai su queste piattaforme, con immagini, video e grafici. Certamente l’informazione attraverso i social ha notevoli vantaggi: spesso è più semplice e veloce scrivere un post online piuttosto che un articolo; le news sono sempre alla nostra portata, possiamo controllarle ovunque, anche mentre siamo sul pullman per andare a scuola; visioniamo contenuti realizzati da persone che ci spiegano cosa sta succedendo nel mondo con parole più comprensibili, facendoci eventualmente capire la gravità dell’evento.

Con lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, negli ultimi tempi è possibile creare fake news più accurate, più verosimili addirittura clonando la voce dell’uomo; piattaforme come ChatGPT generano testi apparentemente reali e ingannano il lettore che pensa di star usufruendo di un articolo ufficiale.

Le notizie giungono più velocemente, ma capita siano superficiali. Essendo bombardati costantemente da questo tipo di contenuti, c’è il rischio di affondare nella consuetudine e dimenticare questioni importanti, facendo loro perdere di valore. Da ciò possono derivare materiali irrispettosi e poco empatici, come i famosi “meme”.

Altri mezzi di informazione: giornali, televisione e radio

I giornali cartacei stanno progressivamente perdendo copie, anche se sopravvivono ancora i giornali online, specialmente quando si vuole verificare un’informazione letta sui social.

La televisione offre molti servizi: oltre al telegiornale nazionale e regionale, esistono diversi Talk show caratterizzati da dibattiti o interviste a cui sono invitati politici, statisti ed esperti che illustrano tematiche di attualità e non solo.    

La radio è un mezzo comodo per chi guida ogni giorno, per chi fa il pendolare; è simile ai podcast che ultimamente stanno diventando sempre più popolari. Mentre attraverso la radio viene trasmessa anche la musica, nella maggior parte dei podcast vengono solamente descritti determinati argomenti e tematiche. proprio per questo motivo si tende ad ascoltarli per puro scopo informativo.

La nostra indagine

Siamo tre studenti del quinto anno del Liceo Scientifico Statale Arturo Tosi di Busto Arsizio e ci siamo posti di analizzare diverse questioni a riguardo: quali sono i mezzi di informazione più usati, quanto i cittadini pensano che le informazioni siano attendibili e, infine, se questo metodo di diffusione veloce delle notizie ci aiuti a entrare in empatia con la situazione analizzata o, al contrario, ci allontani e ci renda abituati a quelle sia positive che negative. Abbiamo svolto un sondaggio online rivolto agli abitanti delle nostre zone (Busto Arsizio e dintorni) cercando di coprire tutte le fasce di età possibili.

Di seguito trovate il link per il video dove abbiamo tratto le conclusioni relative al sondaggio.

https://youtu.be/hx4xwPOqYn8

I risultati del sondaggio

I partecipanti sono stati divisi in cinque fasce d’età.

In che modo ti informi?

La prima domanda posta è stata quella sui mezzi di informazione usati principalmente.

12-15 anni
16-25 anni
26-35 anni

 

 

 

 

 

 

 

36-60 anni
Over 60

 

 

 

 

 

 

 

Abbiamo osservato che, come ci aspettavamo, i giovani (12-15 e 16-25 anni) utilizzano maggiormente i social; analizzando poi i 26-35enni e, successivamente, i 35-60enni, abbiamo notato una diminuzione dell’uso dei social contro un aumento progressivo del giornale online. Infine, la categoria degli over-60 si è dimostrata quella più legata ai mezzi televisione e radio. Come previsto, eccetto per i pre-adolescenti, dove l’utilizzo è praticamente già pari a zero, la lettura del giornale cartaceo sta ormai subendo un lento declino.

Quanto ritieni che le informazioni siano mediate?

La seconda domanda verteva sulla manipolazione delle notizie attraverso ideologie di pensiero, fazioni politiche o creazione di fake news con il fine di veicolare un determinato messaggio.

12-15 anni
16-25 anni
26-35 anni
36-60 anni
Over 60

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Come si evince dai grafici, tutti concordano sul fatto che le informazioni siano indirizzate, anche se non in modo esagerato. Prevalgono quindi le risposte “Il giusto” e “Abbastanza”. Allo stesso modo, nessuno ritiene che ciò che viene esposto non sia per nulla influenzato.

Quanto pensi che il mondo della diffusione rapida possa aiutarti ad essere più empatico?

La terza domanda riguarda il continuo interfacciarsi con le notizie e la reazione che ne deriva nel singolo. La reazione può essere un’alienazione o una caduta nell’ abitudine, accompagnata dalla perdita di empatia; al contrario può capitare di sentirci più vicini emotivamente ai fatti che leggiamo.

12-15 anni
16-25 anni
26-35 anni
36-60 anni
Over 60

 

 

 

 

 

 

Abbiamo riscontrato che a partire dai giovanissimi, che ritengono questo modo di informarsi efficace per comprendere gli avvenimenti, con l’avanzare dell’età vi sia un ribaltamento della situazione, molto evidente nelle fasce di mezzo (26-35 e 36-60 anni). Gli over 60 sono divisi in maniera quasi equa in due correnti di pensiero, con un leggero spostamento verso la componente empatica.

Conclusioni

Sicuramente il giornalismo deve adoperarsi per avere un canale social, in modo che l’informazione possa raggiungere le prossime generazioni, come dimostrato dal calo dell’utilizzo dei giornali cartacei. Inoltre, sarebbe utile avere degli elementi per distinguere tra fake news e notizie ufficiali, cosa che il lettore deve imparare a fare. E’ necessario anche separare l’informazione oggettiva dall’opinione umana che può trasparire leggendo un articolo o guardando un Talk show. Per concludere, sarebbe l’ideale che il fruitore, poiché visiona contenuti quotidianamente, non perda il coinvolgimento emotivo iniziale e continui a educarsi su temi di attualità.

 

Realizzato da Calloni Chiara, Romè Irene e Trotti Giacomo.

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