Anche tu intervieni, generazione Z?

“La libertà è fare ciò che è bene”

Più di ottocento anni fa San Francesco pronunciò questa frase che ha valore ancora oggi. Infatti, per affrontare i molteplici problemi della società contemporanei sempre più drammatici, ancora prima di pensare a se stessi, bisogna cercare di “fare il bene” per la comunità. Tutti dovrebbero seguire questo precetto, ma in particolare noi giovani che siamo i reali costruttori del nostro futuro.

Quindi, dove e come la generazione Z “fa il bene” per la collettività?

Attraverso una politica “in diretta”

Un modo importante in cui i giovani partecipano attivamente per il bene della società è mediante le manifestazioni. Molti ragazzi, infatti, scelgono di agire per difendere le tematiche che più li coinvolgono; non solo scendendo in piazza con cartelli e striscioni, ma soprattutto utilizzando delle piattaforme a loro molto note: i Social Media.

bilancia che pende a causa del peso dei social

 

Ultimamente i giovani utilizzano i Media, come Instagram e Tik Tok, anche per esprimere le proprie idee politiche o la propria disapprovazione per degli avvenimenti accaduti nel mondo. 

Ad esempio, dopo la morte di George Floyd, nel maggio del 2020, molti ragazzi hanno postato dei video sui Social Media, in cui era evidente il loro disappunto per il gesto omicida compiuto dalla polizia.

 

 

 

Generazioni a confronto 

Se oggigiorno si utilizzano specialmente i Social Media per condividere le proprie opinioni politiche, fino a pochi decenni fa questo era impossibile e la lotta dei giovani era molto differente.

In Italia nel ‘68 ci fu una rivolta studentesca che aveva l’obiettivo di protestare per la scarsa attenzione che lo Stato dava agli studenti. Le università furono occupate dai ragazzi, a volte in maniera violenta. Nella battaglia di Valle Giulia più di 4000 studenti occuparono l’università di architettura a Roma fronteggiando la polizia. Lo scontro, durato più di 2 ore, causò molti feriti gravi.

Oggi invece, non sono più le rivolte studentesche a far sentire la loro voce, ma movimenti come il BLM (Black Lives Matter). Arrivato dall’America, questo movimento lotta contro il razzismo e trova la maggior parte dei suoi sostenitori nei social. 

Tra il 5 e il 7 giugno 2020, sono stati intervistati 38.919 giovani tra i 13 e i 25 anni. Quasi il 90% di coloro che hanno risposto ha dichiarato di sostenere il movimento.

 

 

 

 

Per approfondire la partecipazione della Generazione Z:

Politica, ma non solo…

 

 

 

 

 

sitografia

https://www.studenti.it/1968-schema-avvenimenti-principali.html#:~:text=La%20rivolta%20che%20scoppi%C3%B2%20nel,della%20tecnologia%2C%20corsa%20ai%20consumi

http://temi.repubblica.it/espresso-il68/1968/03/10/la-battaglia-di-valle-giulia/?h=0

https://www.engage.it/rubrica/genz-social-black-lives-matter.aspx

 

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