il 27 ottobre, il Senato, tra applausi e esulti,  ha preso la decisione tramite voto segreto, affossare la proposta di legge Zan.

Cos’era il Ddl Zan?

link al disegno di legge 

Questo disegno di legge era una postilla alla già esistente legge mancino che punisce, per incitamento all’odio, chi attacca persone per la loro etnia, religione e nazionalità. Quindi, tramite questa proposta, le discriminazioni per genere, orientamento sessuale e disabilità sarebbero state riconosciute come “incitamento all’odio”. In questo momento, invece, rientrano nell’ aggravante dei “futili motivi” i quali, portano il carnefice a ricevere una pena minore.

In particolare l’articolo più importante e che ha creato maggior scalpore è stato il settimo.

Esso prevedeva una giornata nazionale contro l’omo-transfobia. Molte scuole avrebbero potuto aderire all’iniziativa di portare il tema della tolleranza, educando gli alunni al rispetto per il diverso. Il Ddl sarebbe stato visto, così, come non solo una legge volta a punire, ma, in particolare, ad educare.

Perché è stato affossato?

Come già accennato, diversi articoli articoli sono stati utilizzati per portare disinformazione. Per esempio, veniva sottolineato come  l’art. 7  avesse il  fantomatico compito di “portare il gender nelle scuole e scambiare i vestiti ai bambini”. Un’assurdità che, ovviamente, non era mai stata detta da nessuno e strumentalizzata in modo da diffondere scetticismo tra gli italiani.

Gli articoli, inoltre, non sono stati discussi.

Durante il primi incontri a luglio, la destra italiana ha portato come argomentazione solamente stereotipi sull’ omosessualità  parlando di matrimoni civili, adozioni e della così detta “propaganda LGBTQ”. Per non parlare del discorso della leghista Faggi, che recita le seguenti parole: “se Dio ci avesse voluto diversi, avremmo potuto cambiar sesso da soli”. Gli interventi fatti non avevano nulla a che vedere con il Ddl zan, infatti, non sono stati portati alla luce argomenti  importanti, come la disabilità. Nonostante questo, venne rimandato a settembre con 672 emendamenti da parte della Lega, 134 da Forza Italia e 127 da Fratelli d’Italia.

La nostra vicenda si conclude il  27 ottobre. Il Senato vota segretamente per l’affossamento di una legge sulla tutela dei diritti delle minoranze, con 154 voti a favore. Il Ddl Zan viene bloccato. Non si può nemmeno dare la colpa alla mancanza di accordi fra la destra e la sinistra, poiché l’art.4 deriva da un accordo tra le due parti.

Come hanno reagito i giovani?

Abbiamo riscontri di versi da tutti: c’è chi, il giorno dopo, questo evento è sceso in piazza a manifestare per i propri diritti e quelli di altre persone. Moltissimi giovani hanno affermato che l’attuale Senato non li rappresenta e che non ci potrà essere un futuro migliore se non si agisce subito. Altri, invece, nascondendosi dietro ad uno schermo, si sono divertiti a fare i leoni da tastiera festeggiando sotto post e video sull’argomento. Commettendo, tra l’altro, aggressioni come quella del 31 ottobre a Ferrara.

In conclusione possiamo trovare due linee di pensiero: i giovani altruisti, empatici e che si battono per i diritti, mentre, dall’ altra parte abbiamo degli stereotipi società che ci fanno provare odio fin da piccoli per il diverso e distante da noi.

Anche per questo motivo, a queste persone, servirebbe una vera e istruzione verso la tolleranza e il rispetto. Solo così possiamo mostrare come diverso non sia sinonimo di cattivo o sbagliato. Con la comunicazione, si può dare voce e tutte quelle categorie non  ascoltate.

Vi lasciamo con un video realizzato da noi sul tema: buona visione.

 

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