La DDL Zan è una questione anche umana ed è molto più vicina alla vita quotidiana di quanto sembri

Parlando di diritti in questo preciso momento storico, la prima cosa che può venire in mente è il disegno di legge Zan, recentemente accantonato in Parlamento.

Il DDL Zan era stato proposto come garanzia per “Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità”, quindi un ulteriore tentativo di tutela verso le categorie di persone più in difficoltà.

L’affossamento di questo prototipo di legge è l’esempio perfetto di ciò che la comunità LGBT+ sta affrontando negli ultimi anni: infatti il DDL Zan poteva iniziare a garantire una protezione contro le discriminazioni e le violenze subite in continuazione, muovendo il paese verso un futuro più sicuro e libero.

A molti, che non ne fanno parte o che non sono interessati a questa problematica, potrebbe sembrare un argomento molto lontano dalla vita quotidiana, che riguarda soltanto l’interno del Palazzo Montecitorio con le decisioni dei parlamentari sul passaggio delle leggi indirizzate alla garanzia di questi diritti.

Per questo motivo abbiamo provato a fare un’indagine nella nostra scuola, il Liceo Classico E. Cairoli, tramite un modulo Google anonimo per raccogliere le opinioni e le esperienze quotidiane di ragazzi della nostra stessa età.

Grazie ad alcune domande siamo venute a conoscenza che solo il 10,6% non si sente informato riguardo all’argomento, dimostrando che ci sia enorme interesse e voglia di comprenderlo.

Abbiamo poi chiesto se appartenessero a questa comunità, o se conoscessero qualcuno che ne facesse parte: alla prima domanda circa la metà degli alunni ha risposto di farne parte, confermando di essere dei diretti interessati, mentre il 95,9% afferma di conoscere qualcuno appartenente a questa comunità, provando nuovamente che questa tematica sia molto viva e presente anche nella nostra scuola.

Con questa premessa, abbiamo affrontato direttamente il tema dei diritti, domandando un’opinione su se siano tutelati adeguatamente prima da un punto di vista globale e poi italiano.

La maggioranza delle risposte sono state negative, soprattutto per il secondo caso: molti affermano infatti che nei paesi europei, oltre alla mancanza di protezione e diritti, ci sia ancora molta disinformazione che porta a credenze e ideologie completamente sbagliate, come afferma in questa risposta uno di loro:

“Mi sembra che ci siano paesi in cui la comunità LGBTQ+ sia abbastanza tutelata, ma globalmente e in Italia c’è ancora molta strada da fare; e non solo relativamente alla tutela, ma anche all’informazione.”

Questa ignoranza porta in seguito a violenze e discriminazioni:

“[…] Ci sono molti giovani (che sono quelli che poi effettivamente costituiscono la parte più importante della società per quanto riguarda il futuro), e anche indubbiamente persone più adulte che sono ancora contrari alle persone facenti parte di questa comunità, senza assicurare loro la giusta sicurezza anche quando semplicemente sono per strada.”

Necessaria è, quindi, oltre alla continua ricerca di garanzie, anche tentare di affrontare e discutere di questo argomento, che ormai è diventato taboo o addirittura ritenuta “fin troppo sentito”.

Molte risposte nell’ambito italiano hanno inoltre sottolineato come l’affossamento della DDL Zan sia la prova che la comunità LGBT+ non sia riuscita a ricevere i diritti che merita dal proprio governo da alcuni definito arretrato e che al posto di migliorare, torna indietro:

“Penso che l’Italia abbia fatto un passo indietro, proprio quando le cose stavano per cambiare, e ciò significa che c’è ancora molto lavoro da fare per garantire uguaglianza e rispetto dei diritti della comunità”

Moltissimi hanno evidenziato anche la reazione dei politici contrari a questo prototipo di legge, che, quando è stato accantonato, hanno applaudito ed esultato:

“Penso che sia stata una vera delusione. Vivere in un paese che non mi protegge (e non solo me, ma anche altre minoranze) è semplicemente demoralizzante e inoltre la reazione dei politici che hanno votato contro è stata davvero irrispettosa.”

“Soprattutto il modo in cui parte dell’assemblea ha reagito, applaudendo ed esultando per l’affossamento del DDL Zan mi è sembrato un comportamento irrispettoso”

Infine abbiamo raccolto le esperienze più personali sia riguardo alle discriminazioni subite sia invece in un ambito più generale scolastico.

Alla domanda “ ti sei mai sentito discriminato?” la metà ha risposto di aver subito varie discriminazioni sia dall’ esterno sia da un ambito più familiare, come l’esempio di questo studente:

“I genitori della mia ex migliore amica non le hanno più permesso di frequentarmi dicendo che io l’avrei “infettata”, é stato abbastanza triste per me anche perché questo loro pensiero é basato su una cosa che io non posso cambiare.”

Molti altri raccontano ancora di non riuscire ad esprimere il loro vero io e il loro orientamento sessuale con la loro famiglia, perché contrari.

Nell’ambito scolastico, invece, le opinioni si dividono in due: coloro che pensano che l’argomento non sia in parte o del tutto affrontato, ragionando ancora una volta su ciò che la DDL Zan avrebbe conseguito:

“Non è trattato in alcun modo, motivo per cui si spera che introducendo le lezioni di affettività questo sia uno degli argomenti che possa emergere in un contesto in cui sicuramente a molti individui gioverebbe sentirsi considerati”

E coloro invece che pensano che l’argomento sia adeguatamente trattato, evidenziato un tentativo anche da parte del comitato studentesco di portare dei cambiamenti:

“Credo che i miei professori siano piuttosto aperti sull’argomento e, quando viene trattato, venga fatto in modo adeguato. Inoltre quest’anno è stato introdotto un programma di educazione sessuale che riguarderà anche questa tematica.”

 In conclusione possiamo affermare che questo argomento sia di pura attualità che interessa tutti gli studenti della nostra età: il DDL Zan potrebbe sembrare una tematica solo politica, ma abbiamo provato che al di sotto di questo disegno di legge ci siano tantissimi giovani che comprendono la situazione e chiedono i propri diritti.

 

 

 

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