Oggi parliamo di diritti: il diritto è un bisogno a cui non è possibile rinunciare. I diritti sono fondamentali: ci consentono di crescere nella pace e nell’armonia e di vivere serenamente.
I diritti sono scritti nella nostra Costituzione, quindi si tratta di qualcosa che ci spetta per legge e che nessun uomo può scegliere di negare a un altro: il diritto alla vita, alla libertà, al non essere limitati nelle semplici azioni quotidiane, ad avere un’istruzione e un’infanzia normale, a essere curati in caso di malattia…
Per questo oggi siamo qui a parlare di diritti, ma dei diritti di coloro ai quali questi vengono limitati da qualcosa di più grande della ragione e della volontà umana: attraverso l’esperienza di una ragazza di soli sedici anni vediamo come, anche i diritti primari, possano essere sottratti dall’ingiustizia della malattia.
Matilde è una ragazza di quindici anni, apparentemente in salute, che vive la sua adolescenza serenamente, quando inizia a percepire che qualcosa non va. Sente di non essere più in forze come prima e che qualcosa sta cambiando: scoprirà poi che la malattia ha deciso di frenarla, e con lei la sua salute, la sua infanzia, la sua libertà…
Ad oggi Matilde combatte senza arrendersi le difficoltà che le si presentano, per non farsi portar via i propri diritti, questa la sua testimonianza:
“Da quando è iniziata questa situazione, ormai più di un anno fa, ho capito l’importanza dei diritti, ma soprattutto l’importanza dei diritti delle persone malate o disabili alle cure di cui hanno bisogno. È grazie a questi diritti se io, così come tante altre persone che vedo tutti i giorni combattere in ospedale, possiamo avere la speranza di essere curati con nuove cure e disporre di facilitazioni che ci permettono di condurre una vita più simile a quella degli adolescenti “normali”. Nel mio caso, sfortunatamente, la malattia è degenerata fino a paralizzarmi per metà corpo, portandomi a vivere una vita molto diversa rispetto a quella dei miei coetanei. Quindi, io che vivo questa situazione in prima persona, posso confermare quanto davvero sia necessario che i diritti dei malati vengano tutelati, forse ancor più di quelli delle persone comuni. Detto ciò, trovo fondamentale l’importanza di questi diritti per agevolare la mia vita e quella di tanti altri, che, purtroppo, hanno avuto la mia stessa sfortuna ma non per questo devono perdere la speranza e smettere di lottare.”
Come Matilde infatti, sono molti i ragazzi sottoposti all’ingiustizia di una vita succube della malattia, che però non deve essere priva dei normali diritti di ogni essere umano.
Nel nostro Paese lo Stato non lascia sole queste persone: gli ospedali, con l’aiuto della ricerca e delle associazioni che la finanziano, cercano di assicurare loro il diritto alla salute; le scuole, se fornite di dispositivi adeguati, tentano di provvedere ad un’istruzione quanto più possibile completa; i comuni, se forniti di strumenti e agevolazioni, permettono loro di compensare le mancanze che li limitano.
La disabilità è la condizione in cui si trovano i soggetti che, a causa di una o più patologie, non sono del tutto autonomi nello svolgimento delle attività della vita quotidiana e si trovano quindi in una condizione di svantaggio che rende più difficoltosa la loro partecipazione alla vita sociale.
Proprio per attenuare tali difficoltà, il nostro ordinamento giuridico prevede diverse forme di tutela dei disabili.
La disabilità è tutelata, innanzitutto, dalla Costituzione, che se ne occupa in diverse disposizioni, in maniera più o meno specifica. Gli articoli ai quali ci si riferisce sono il 2, il 3 e il 32.
In particolare, l’articolo 2 può porsi a fondamento della tutela della disabilità nella parte in cui dispone che “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo” e lo fa a prescindere dalle condizioni personali, sociali e di salute dell’individuo.
L’articolo 3, invece, sostiene la disabilità affermando che “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali” e che “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini e impediscono il pieno sviluppo della persona umana”.
L’articolo 32, infine, sancisce che “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”.
Nonostante la protezione della legge, la loro strada non può che essere tortuosa e la sofferenza reale: noi, nel nostro piccolo, possiamo cercare di alleggerire il peso fisico che queste persone portano, provando a regalare loro il diritto ad una vita serena.
Matilde, che tra una settimana compirà diciassette anni, è un’adolescente, una studentessa, una cittadina italiana, e come tale ha il diritto di veder tutelati i diritti che qualcosa di più grande prova a negarle, ma la cosa fondamentale è non lasciare che lei, e tutti coloro che vivono la sua situazione, perdano la speranza e forza di lottare.