Tormento, uno dei precursori dell’hip-hop, ci racconta da dove è partito tutto.

Il rapper Massimiliano Cellamaro, o meglio conosciuto col suo nome d’arte “Tormento”, durante la serata del 7 novembre 2019, per il festival “Glocal”, ha tenuto una conferenza durante la quale ha parlato di come è nato l’hip-hop, di come si è sviluppato e di come la sua musica ha aiutato a portare il genere in tutta Italia.

La carriera di Tormento inizia nel ’91, grazie all’aiuto del fratello, lui stesso un rapper di nome Esa, che l’ha avvicinato al mondo dell’hip-hop. Prende una svolta decisiva nel ’94, quando rilasciò il suo primo singolo: “La mia coccinella”.

L’hip-hop negli anni novanta diede a moltissimi ragazzi di strada di far sentire la loro voce e sperimentare, dato che dall’America arrivavano pochissimi imput, nonostante non fosse vista di buon occhio, veniva addirittura accumunata ai centri sociali. Potrebbe essere paragonato alla trap odierna, che viene etichettata come brutta musica per i suoi modi di comunicare.

Il genere emergete era accessibile a tutti, per questo prese piede soprattutto tra i giovani, non c’erano vincoli, tanto che le basi musicali venivano fatte smontando e assemblando vecchie cassette.

I temi trattati nelle canzoni, in particolar modo in quelle di Tormento, erano tendenzialmente la criminalità, l’illegalità a cui erano spesso associati gli artisti hip-hop e del coraggio nel prendere quella strada, perché molti per dedicarsi completamente alla musica decisero di abbandonare gli studi e il lavoro.

L’hip-hop crebbe notevolmente, si espanse un po’ ovunque, fino all’arrivo di internet agli inizi del duemila. Ci fu un blackout mondiale, calò drasticamente la vendita di dischi fisici, data la possibilità di poter scaricare interi album di ogni artista digitalmente.

L’America riuscì a risollevarsi grazie all’arrivo di Eminem, perché fece scandalo che fosse il primo rapper bianco in grado di riuscire a dare del filo da torcere agli artisti neri.

In Italia invece questo periodo di crisi durò circa sei anni e fu talmente negativo che molti mollarono la musica, altri invece cambiarono radicalmente stile, come Neffa. Il rap italiano per risollevarsi dovette aspettare l’arrivo di Fabri Fibra, che fu scoperto da un manager francese, nel 2006 grazie alla sua celebre canzone “Applausi per Fibra”. Fibra venne apprezzato per il linguaggio, che prese soprattutto i ragazzi, cancellando i padri dell’hip-hop, che ora come ora sono praticamente sconosciuti.

Qua vi lasciamo i link di alcune canzoni che il festival ha usato tra un argomento e l’altro:

✧  La mia coccinella: https://youtu.be/CAJ9vvqEjEc

✧  Sfida il buio: https://youtu.be/tJYiaJ_1G98

✧ Applausi per Fibra: https://youtu.be/E0Z7aD2SAuE

✧ Stan: https://youtu.be/UQRmA2v2D9s

 

 

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