Ma voi lo sapevate che oltre al cinema americano anche molti altri paesi si occulani di film? No? Allora è il momento giusto per scoprire una cultura totalmente diversa!
Dal 31 ottobre al 10 novembre Filmstudio90 e Cortisonici portano nelle sale della città di Varese un onda proveniente direttamente dalla Corea del Sud. Nella settimana appena trascorsa si è potuto assistere a proiezioni di film come Old Boy di Park Chan Wook (giudicato da Quentin Tarantino “il film che avrei voluto realizzare”) o The Gangster, The Cop and The Devil di Lee Won Tae. Ma il pezzo grosso di questo evento è il vincitore della palma d’oro a Cannes 2019: Parasite, Gisaengchung (기생충) in lingua originale, diretto da Bong Joon-ho.
Il film narra le vicende che accadono alla famiglia Ki-taek, i quali vivono in uno scantinato ed entrano in crisi nel momento in cui i vicini cambiano la password del wi-fi che loro hanno sempre utilizzato senza nessun tipo di autorizzazione. Da qui il primogenito si ingegna e decide che la situazione sarebbe migliorata da lì a poco. Grazie alla falsificazione di alcuni documenti, riesce a trovare lavoro come insegnante privato della figlia di una coppia ricca, la famiglia Park, evento che darà vita a una serie di conseguenze inaspettate, tra commedia e tragedia. Quello che Parasite riesce a fare è spingere lo spettatore a giungere ad una forte riflessione sulle differenze di classe e di cultura nella Corea del Sud. Durante tutta la durata del film, il tema della diversità sociale viene affrontato con molto sarcasmo e freschezza. Le riprese sono veloci, i personaggi sono profondi e il contesto in cui si ritrovano le due famiglie, incuriosisce tanto da far rimanere chiunque a guardare fisso lo scherzo. Infine il doppiaggio che, per quanto possa essere di ottima qualità, va a sminuire quelle che sono le vere usanze e i veri modi di fare tipici dei coreani.