“Una squadra  italiana e una giapponese, rappresentanti metaforicamente due pubbliche amministrazioni, decisero di sfidarsi in una gara di canottaggio;  il Giappone vinse con un grande scarto. La commissione valutò che di 8 giapponesi 7 remavano e uno solo dava il ritmo, gli italiani invece facevano il contrario, vi erano troppe persone che comandavano e troppe poche che remavano. Con il supporto di esperti fu quindi deciso di modificare la struttura della squadra cambiando i ruoli dei membri. L’anno successivo i giapponesi vinsero con un vantaggio ancor più maggiore di quello dell’anno precedente. La società di consulenza operò quindi una nuova analisi, che  dimostrò che era stata scelta la giusta tattica, ma che  dovesse essere migliorato il materiale utilizzato, quindi progettare una nuova canoa.”

Questa è la barzelletta con la quale Pier Attilio Superti, Vice Segretario generale della Regione Lombardia,  intende dipingere il tema della Pubblica Amministrazione.

Egli e Aldo Colombo, Direttore Generale Infrastrutture Trasporti Mobilitá sostenibile Regione Lombardia, sostengono, in veste di partecipanti alla Pubblica Amministrazione,  di “aver visto cose che gli umani non possono neppure immaginare”.

Coloro che si occupano di infrastrutture, politiche sociali, territorio, devono essere trasversali, lavorando per obiettivi e non seguendo limitatamente le singole responsabilità. Questo approccio si è reso necessario in seguito al mutamento della domanda che ha generato il bisogno di nuove conoscenze e risorse.

Perciò occorre fatica, conoscenza, studio, talvolta rischio per essere più efficienti e capaci di rispondere, seppur avendo risorse sempre più limitate.

Ciò che cambia le carte in tavola rendendoci “glocal”  è l’essere al centro di flussi globali: di comunicazione, finanziari, di trasporto che permettono la mobilità di persone, merci, idee, informazioni;  ciò serve per aumentare la coesione sociale, l’investimento nel capitale sociale, la sostenibilità ambientale, l’innovazione e la ricerca senza i quali non saremmo in grado di affrontare i bisogni.

Regione Lombardia ci riesce in quanto crocevia di flussi che raggiungono l’intero mondo, da Nord a Sud.

Essa si trova  infatti al centro di tre corridoi transeuropei sviluppati per le connessioni tra tutti i paesi: Mediterranean corridor, Rhine-Alpine corridor e Scandinavian Mediterranean corridor.

È inoltre collegata velocemente con il resto del paese e del mondo  grazie a viabilità aeroportuale, treni ad alta velocità,12.000 km di reti stradali, 1.000 km di coste navigabili tra laghi, fiumi e navigli.

Organizzare un sistema di trasporto pubblico è difficile su un territorio ampio come la Regione anche a causa degli ingenti costi. Per questo l’universalitá dei servizi e del sistema tariffario è necessaria affinché le zone meno centrali non siano emarginate.

Ma il costo per offrire a tutti questo tipo di servizi prevede una regolazione da parte della Pubblica Amministrazione, che deve lavorare per raggiungere obiettivi e fare previsioni per il futuro.

Quali sono le nostre prospettive per il futuro?

Come sarà il trasporto pubblico locale nel 2050?

La mobilità aumenterà o diminuirà?

Le risposte a queste domande le decidiamo noi oggi, come affermato da Samuele Astuti, Consigliere Regionale.  La Pubblica Amministrazione tramite il call internazionale sul trasporto pubblico urbano, sta definendo l’obiettivo e lo scenario su cui si muoveranno per dare possibilità di sviluppo a tutti, mobilità di informazione, cultura, persone….questo è lo scenario che si sono imposti.

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