I problemi della pubblica amministrazione in Lombardia

Intervista a Attilio Superti, Vice Segretario Generale Regione Lombardia e Aldo Colombo, Direttore Generale Infrastrutture Trasporti Mobilità sostenibile Regione Lombardia

“Ho visto cose che voi esseri umani non avreste potuto mai immaginare”, così apre la conferenza stampa Attilio Superti, Vice Segretario Generale della regione, per poi iniziare a spiegare quelle che sono le difficoltà dell’amministrazione pubblica in certi settori.

Il problema principale è il fatto che spesso la pubblica amministrazione lavora per “silos” (come si dice nel gergo), ossia che ognuno lavora per settori specifici di sua competenza, ignorando completamente tutti i restanti settori. Questo comporta una difficoltà a livello gestionale e non solo nel momento in cui bisogna trattare di settori in cui più categorie di interessi vengono coinvolte. Tra questi settori “trasversali”, appunto, c’è il rinomato settore dei trasporti, che come noi giovani sappiamo bene ha grandi problemi a livello organizzativo e gestionale.

Un altro problema è il fatto che le esigenze e le domande degli utenti, rispetto a 50 anni fa, siano cambiate, ponendo la necessità di nuovi settori di studio. Ma con il loro mutamento queste domande sono anche aumentate di numero, problema di grande rilevanze dal momento che parallelamente a ciò le risorse pubbliche si stanno sempre più limitando.

Ma cos’è che ci ha portati a questo mutamento? La risposta è “I flussi che ci attraversano”.
Superti ha infatti spiegato, seguendo le teorie del sociologo Aldo Bonomi, di questi flussi, divisi in varie tipologie, che ci influenzano. Vi sono ad esempio flussi finanziari, che ci permettono di conoscere i movimenti di borsa di tutto il mondo, da New York a Hong Kong, flussi di comunicazione, come internet, che ci rendono Glocal, globali e locali allo stesso momento e ci permettono di ricevere istantaneamente informazioni dall’altra parte del globo e flussi di trasporti.
Più si è lontani dai nodi, ossia i punti di incrocio tra questi flussi, più si sente l’emarginazione dall’avazatezza delle grandi città e la vicinanza alla situazione di crisi che ci trasciniamo dietro come una salma dal 2008.

Quindi qual è il desiderio della nostra amministrazione? Una regione connessa, con infrastrutture ad hoc e con un radicamento territoriale che permetta a ognuno, da ogni parte della regione, la stessa opportunità di sviluppo.
A questo scopo sono state aperte discussioni su argomenti di genere ambientale, come sulla via della seta e dei grandi oleodotti, oltre ad aver dato inizio a progetti come “Open Innovation” di Lombardia e Ricerca, cioè l’idea di dare avvio a un concorso su scala internazionale al fine di innovare il sistema di trasporti.

Riassumendo, si è parlato di innovazione tecnologica, inventare e costruire cose nuove, ma è questa la via giusta da seguire quando ci sono scuole esistenti che crollano e sistemi di trasporto pubblico che funzionano in maniera pessima?

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