Milioni di immagini che ci arrivano, ma con quale effetto?

Oggi le pubblicità giungono in modo più mirato alle singole persone rispetto a come avveniva in passato. Rispondono agli interessi e ai gusti mostrati grazie all’utilizzo dei cookie, codici che registrano e archiviano le attività e i dati che ognuno lascia sul web. La mole di informazioni che forniamo ogni giorno attraverso dispositivi elettronici e piattaforme web è utilizzata da grandi e piccole aziende al fine di trovare potenziali clienti che mostrano interesse per i loro prodotti.

I dati forniti da Google Trends mostrano un notevole incremento nella ricerca di brand: +450% Off-White, +250% Balenciaga, +650% Fila, etc. Tutto ciò va a sottolineare un legame, sempre più stretto ed efficace, nelle strategie di marketing delle aziende, tra commercio e utilizzo dei social come veicolo per la pubblicizzazione dei prodotti.

Virgil Abloh, creatore del marchio statunitense Off-White

La Società Italiana di Pediatria stima che se un bambino guardasse la televisione 2 ore al giorno per un anno guarderebbe circa 30.000 pubblicità. Si può ragionare negli stessi termini per un adulto medio, tenendo conto di quella presente in e-mail ed inserzioni di siti web.

Come ci convincono?

Gli analisti studiano il mercato e i gusti dei consumatori persuadendoli sulla qualità del prodotto. Emblematico è il caso delle televendite durante le quali ne vengono ripetute più volte le caratteristiche, imprimendole nella memoria dello spettatore.

Il ruolo principale è giocato dalle immagini, che svolgono una funzione narrativa in modo tale che se ne possa capire il senso anche senza l’accompagnamento audio. L’utilizzo dell’esagerazione nelle scene che ci vengono proposte diventa fondamentale per dimostrare l’assoluta validità del prodotto.

 

 

Nello spot a fianco, Audi ci mostra un perfetto esempio di iperbole. La loro macchina è più veloce della luce dei fari dell’auto stessa. in questo modo viene esaltata la caratteristica velocità delle vetture Audi.

 

 

 

 

 

In questa pubblicità viene mostrata chiaramente l’efficacia delle pillole dimagranti con l’immagine di una donna in forma.

 

 

Le pubblicità nel corso del tempo sono state evolute,al fine di diventare specifiche per diverse categorie di utenze  televisive. Gli studi di settore si concentrano in particolare sul chi, analizzando età e genere degli spettatori in una determinata fascia oraria.

Avete ai notato, ad esempio, che durante una partita di calcio trasmessa via cavo sono sempre presenti inserzioni di siti di scommesse? Questo caso rappresenta al meglio la strategia. Durante un match c’è un’utenza maggiore di persone a cui piace scommettere che, opportunamente informata della quota sul miglior marcatore o qualsiasi scommessa, diventa un potenziale cliente.

Negli spot la realtà è rappresentata utopicamente e ciò causa nello spettatore un senso di inadeguatezza e al contempo il desiderio di fare suo quello stile di vita. Le pubblicità associano ad ogni immagine visiva una socialmente rilevante in modo da fare presa sul mercato e condizionare la scelta nell’acquisto.

2 Responses

Leave a Reply