E’ vero che i giornalisti di oggi hanno sempre meno passione rispetto a quelli di ieri?
Giovedì 8 Novembre abbiamo assistito ad una conferenza sul giornalismo musicale, “Confronto tra carta, web e blog”. Alla conferenza erano presenti Brigo Amelia, giornalista di Varese News, Lo Mele Rossano, direttore di “Rumore”, Zanetti Franco, direttore di “Rockol.it” e Madeddu Paolo, giornalista e blogger di “Amargine.it”.
Si è abbondantemente discusso del significato della musica che, diventata gratuita nel corso del tempo, ha perso valore e ha reso il giornalismo musicale sempre meno importante. Questa perdita di importanza è dovuta alle persone che non sono più disposte a pagare per leggerne le recensioni.
Leggendo gli articoli delle piattaforme di giornalismo musicale, ci si può accorgere che ormai nella gran parte dei giornalisti manca la voglia di coinvolgere il pubblico, suscitandogli curiosità attraverso la trattazione di argomenti nuovi. Infatti, per commentare adeguatamente un nuovo disco bisognerebbe cercare nuove notizie, frutto di indagini personali. A maggior ragione, questi giornali dovrebbero essere gestiti da appassionati del genere che viene trattato.
Lo Mele ci rivela che il piacere che aveva da ragazzino nel leggere le riviste a stampo musicale, anche estere, non è cambiato nel corso del tempo e tutto ciò continua ad appassionarlo. Per l’appunto, chi è cresciuto in un mondo dove la musica e i giornali relativi ad essa sono sempre stati gratuiti, non riesce a coglierne il valore effettivo. .
Chi ne usufruisce ha acquisito una particolare affezione ai giornali musicali, in quanto continua a comprarli anche se non è sempre interessato a tutti gli articoli. Inoltre, si ritiene che nessun settore come la musica abbia patito così tanto la digitalizzazione nel mondo. Al giorno d’oggi esistono siti online veri e propri con lo scopo di facilitare la possibilità di reperire notizie, mentre vengono spesso evitati i cartacei in quanto la disponibilità online ne rende futile la stampa.
Oggi tra i giornalisti musicali è diffuso l’utilizzo delle recensioni del disco come pretesto per parlare dei propri gusti e di se stessi. Nello scrivere bisogna essere sempre meno superficiali e riuscire a dare a chi legge qualcosa in più, che non può trovare da altre parti.
Bene direi un articolo interessante su una materia che interessa anche ai giovani e meno giovani. Non le solite banalità. Complimenti!
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