L’importanza della partecipazione dei Giovani

Dalla candidatura a rappresentanti d’istituto all’iscrizione ai partiti politici, la voglia di mettersi in gioco dei giovani è in continuo calo: così hanno esordito relatori durante la conferenza. Partendo da alcuni aneddoti ci hanno raccontato il percorso della loro carriera politica iniziato proprio durante l’adolescenza tra quei banchi di scuola tanto odiati e sofferti, coltivando questa passione sono infine arrivati a ricoprire importanti cariche quali: segretario provinciale del PD (Samuele Astuti), presidente Commissione permanente – Sanità e politiche sociali (Emanuele Monti), Assessore all’ambiente e clima – Giunta Regionale (Raffaele Cattaneo), vicepresidente Commissione permanente – Programmazione e bilancio (Marco Colombo). Infine è intervenuto fuori programma anche il senatore Alessandro Alfieri.

Partecipazione: il fatto di prendere parte a una forma qualsiasi di attività, sia con la presenza, sia con la propria adesione.

Cos’è realmente la partecipazione fomentata dalla voglia di fare?

Spesso esprimere il proprio parere sui social non è l’idea migliore. Tutti, senza nessun filtro, possono scrivere e parlare delle proprie idee e questo può causare incomprensioni o fraintendimenti. Lo scopo delle riunioni dei diversi gruppi politici è appunto quello di chiarire i dubbi e le problematiche che i social, tramite i nuovi metodi di comunicazione, possono causare.

Le promesse non mantenute, gli scandali, l’opportunismo, i giochi di potere, queste sono le ragioni per le quali regna lo scetticismo tra le nuove generazioni che sono diventate l’oggetto escluso da una politica e una cultura nate e cresciute in un mondo parallelo all’universo giovanile.

La politica giovanile è inesistente, solo il 35% dei giovani aderisce ad un partito. La politica, ormai, non si preoccupa più di quello che pensano i giovani e il divario tra i due continua a crescere.

Cosa si potrebbe fare per invertire la rotta?

La strada da percorrere non è facile, ma questo non vuol dire che si debba gettare la spugna. Gli strumenti per offrire iniezioni di fiducia alle nuove generazioni ci sono: basta utilizzarli. Il primo argomento da proporre ai giovani è quello del recupero del senso della collettività. Se si comprende l’importanza del proprio rapporto con gli altri e del proprio contributo all’interno della società, si può trovare ottimismo anche nell’approccio con il mondo della politica, considerandola uno strumento di aiuto alla società. Per iniziare i giovani potrebbero partecipare alla vita politica scolastica candidandosi come rappresentanti d’istituto. Attraverso questa esperienza si può imparare a comunicare con un’ampia platea, esprimere le proprie idee davanti a studenti e professori, ma soprattutto, con coraggio e voglia di fare, discutere il proprio dissenso riguardo le idee altrui con l’obbiettivo di costruire una scuola migliore.

 

 

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