Il tennis, che passione!


Per il secondo anno consecutivo il Padiglione 1 del Polo fieristico Milano-Rho, ha ospitato la fase finale delle NEXT GEN ATP FINALS, competizione riservata ai migliori otto tennisti under 21 del mondo. Anche in questa edizione ho partecipato come ballboys, vivendo con intensità tutta la manifestazione, raccogliendo momenti emozionanti e diverse esperienze entusiasmanti, per un appassionato di tennis. Questa particolare atmosfera si respira già nei giorni precedenti al grande evento, quando noi siamo impegnati nelle partite di qualificazione, riservate ai migliori otto giocatori italiani under 21; da bordo campo possiamo assistere ad un torneo di livello altissimo, grazie al quale il vincitore si aggiudica l’ambito ed unico posto riservato per disputare la fase finale. In queste prime partite si applicano già le nuove regole, non presenti nei tornei tradizionali, studiate per aumentare il numero dei momenti chiave nel corso degli incontri, che prevedono partite al meglio dei 5 set, che viene vinto da chi conquista per primo 4 games ( sul punteggio di 3 games pari si procede al tie-break). Sul 40 pari, inoltre, si gioca il punto secco anziché andare ai vantaggi. Ne sono conseguite partite veloci ed intense con i giocatori impegnati a rispettare il tempo massimo di 4 minuti concesso per il riscaldamento inziale, così come quello di 25 secondi consentito tra la fine del punto precedente e la battuta di quello successivo.L’imprevedibilità all’inizio di ogni punto viene favorita dal consentire, e anche questa è una novità, di ritenere valido il servizio anche se la palla tocca il nastro.

Questa prima fase si è svolta da venerdì 2 a domenica 4 novembre allo Sporting Milano 3 di Basiglio ,dove ho potuto assistere a partite molto combattute, vinte al quinto set, nonché agli allenamenti dei campioni, svolti sul campo di gioco adiacente sotto lo sguardo attento di Corrado Barazzuti, famoso tennista degli anni ’70 ed attualmente Capitano della Coppa Davis. Il torneo è stato vinto dal ventenne italo-americano Liam Caruana che in finale ha avuto la meglio sul coetaneo Raul Brancaccio.
Il giorno piu’ intenso è stato senz’altro lunedì, quello che precede l’inizio della manifestazione. Nel padiglione di Rho Fiera fervono gli ultimi preparativi: i 200 addetti combattono contro il tempo per finire l’allestimento delle tribune, degli stands e dei posti di ristoro, così come i tecnici del suono provano gli effetti sonori e quelli delle luci degli oltri 600 corpi luminosi. Noi ballboys ci esercitiamo assistendo i giocatori durante gli allenamenti e partecipiamo indirettamente della loro tensione ed emozione.

 

   

 

Praticando anch’io questo sport ho vissuto ore a contatto con questi campioni poco più grandi di me, con i loro allenatori e, a porte chiuse, ho colto con più attenzione la loro determinazione, la serietà ed il massimo impegno profuso per presentarsi al meglio nelle sfide del giorno successivo.

        

Al termine delle sessioni di allenamento, con altrettanta disponibilità, si sono intrattenuti con noi e ben volentieri hanno risposto alle nostre domande e hanno assecondato le nostre curiosità tecniche e personali. Tutti loro hanno iniziato a giocare a tennis prima dei 5 anni sotto la guida attenta dei loro genitori, che a loro volta sono stati tennisti o professionisti in diverse discipline sportive. Tutti hanno lasciato ben presto le loro abitazioni per poter frequentare le migliori Accademie ed i prestigiosi centri di allenamento dove sono stati subito seguiti da importanti allenatori e preparatori atletici, che hanno programmato allenamenti e tornei, lavorando per la loro crescita. Si ritengono fortunati per aver potuto impegnarsi in questo sport che tanto amano e grazie al quale, pur con tanti sacrifici, sono diventati famosi. In questa manifestazione è ben rappresentata la quasi totalità dei continenti, vi hanno partecipato infatti il greco n° 15 dell’ATP, Association of tennis Professional, Tsitsipas, il n° 31 l’australiano De Minaur, il n° 40 l’americanoTiafoe, il n° 47 l’americano Fritz, il n° 68 il russo Rublev, il n° 76 lo spagnolo Munar, il n° 81 il polacco Hurkacz e Caruana, unicqualificato italiano.

Marco Favetti 4F

 

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