I passi che l’uomo ha fatto nel tempo

Siti UNESCO in pericolo a causa della guerra

A causa delle guerre che hanno creato distruzioni e spoliazione come accaduto in passato durante la seconda guerra mondiale, è nata l’esigenza di dar vita  ad uno strumento giuridico di protezione universale. I beni dell’umanità potrebbero essere danneggiati, ma possono essere rovinati anche da persone che per trovare una soluzione al cambiamento climatico commettono atti di vandalismo che però non portano alcun vantaggio.

Tutti sanno dei fatti sconvolgenti che stanno accadendo tra Palestina ed Israele nel 2023 e ciò potrebbe mettere a rischio i beni UNESCO presenti nelle zone colpite.

 

Nella città di Betlemme, che è colpita dalla guerra, si trova la Basilica della Natività, un luogo molto importante per i religiosi perché credono che ci sia nato Gesù. Essa fa parte dei patrimoni UNESCO e potrebbe essere in pericolo a causa del conflitto.

 

 

 

Un altro luogo palestinese e patrimonio dell'umanità che potrebbe essere colpito da questo scontro è la Moschea di Abramo, è il luogo in cui secondo la Bibbia sono sepolti Abramo, Sara, Isacco, Rebecca e Lia.

 

Un altro luogo palestinese e patrimonio dell’umanità che potrebbe essere colpito da questo scontro è la Moschea di Abramo, è il luogo in cui secondo la Bibbia sono sepolti Abramo, Sara, Isacco, Rebecca e Lia.

La Guerra e i suoi effetti

Questo conflitto oltre a poter danneggiare i beni dell’umanità, ha causato molte morti in Palestina, hanno perso la vita circa 10.022 persone e purtroppo il 41% delle vittime totali sono bambini e ragazzi. In Israele, invece, le vittime sono circa 1400 di cui 350 circa erano soldati.

Questa guerra è la dimostrazione di come i governi trovino come unica soluzione alle complicazioni tra fazioni il conflitto armato, che poi porta alla morte e alle disgrazie che coinvolgono persone civili e innocenti le quali non dovrebbero essere coinvolte.

Per fare una pausa del conflitto a Gaza l’ONU ha trovato una risoluzione che permetterebbe ai civili di evacuare e ricevere cure e aiuto. Questa risoluzione ha ricevuto
120 voti a favore ma ci sono 59 paesi tra chi si astiene – come l’Italia – e chi vota contro. Israele è diventato stato membro dell Onu nel 1949 mentre la palestina non lo è. Una delle più conosciute risoluzioni è la risoluzione 181 del 1947 nella quale fu proposta di dividere la Palestina in due Stati arabo ed ebraico. Questa soluzione tutt’oggi non è ancora stata adottata.

 

 

Le tecnologie per la diffusione di notizie

Ci sono molte persone che non si trovano in prima persona in Palestina o in Israele che fanno delle manifestazioni contro la guerra per fare in modo che finisca, ci sono anche personaggi famosi che attraverso i social media appoggiano le famiglie che stanno affrontando questo terribile periodo.

I social media purtroppo non diffondono soltanto notizie veritiere ma anche fake news che possono causare delle incomprensioni fra le persone esterne che guardano queste informazioni. Possono essere anche diffuse delle immagini non vere, create dall’AI. Essa può anche aiutare l’umano perché ha la capacità di raccogliere notizie, trovare e analizzare dati relativi a determinate persone, eventi oppure può aiutare a scrivere una storia in modo più approfondito. Si ha la paura, però, che questa intelligenza sostituisca i lavori dell’essere umano anche se li sta aumentando. Le persone che si occupano l’AI sono ancora molto poche Rispetto al 2019 ad oggi questa intelligenza viene utilizzata maggiormente e quando la si usa bisogna dire dove è servita.

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