Il valore dell’informazione nelle piattaforme social

La libertà di informazione è un pilastro fondamentale delle società democratiche. La libertà di stampa, in particolare, svolge un ruolo cruciale nel garantire la libertà individuale e il libero scambio di idee. I giornalisti devono aderire a principi come l’obiettività, l’equilibrio, l’accuratezza e la responsabilità, attuando principalmente il rispetto per la privacy delle persone e la tutela dei diritti umani. Attraverso la libertà di informazione, i cittadini hanno accesso a una vasta gamma di opinioni e punti di vista, che sono essenziali per prendere decisioni informate e partecipare attivamente alla vita pubblica. Al giorno d’oggi, le nuove tecnologie e i social media hanno avuto un impatto significativo sulla diffusione delle informazioni e sull’accesso ad esse. Da un lato, hanno reso più facile per le persone accedere a una varietà di fonti di informazione e partecipare attivamente al dibattito pubblico; dall’altro lato, la velocità e la portata delle informazioni su queste piattaforme possono favorire l’informazione come strumento di manipolazione e diffusione di notizie false. In questa riflessione esploreremo come, nonostante le potenzialità negative, l’informazione può ancora essere un mezzo di pacificazione  e garanzia di libertà in situazioni simili.

Quale ruolo svolgono i social media nella divulgazione delle informazioni?               

I social media, a partire dal XXI secolo, hanno rivoluzionato in modo evidente la modalità in cui possiamo quotidianamente ottenere e condividere informazioni. Se in passato l’informazione veniva filtrata da mezzi di comunicazione tradizionali come giornali, radio, manifesti e televisione, oggigiorno chiunque ha la possibilità di diventare un editore e diffondere notizie in tempo reale attraverso social come Instagram, TikTok, Twitter…, raggiungendo potenzialmente un pubblico vastissimo composto da milioni e milioni di persone in tutto il mondo, superando con una facilità disarmante ogni barriera geografica e politica.

La diffusione delle fake news e la mancata libertà personale d’informazione

Tuttavia, sebbene per la maggior parte delle persone i social siano considerati la primaria fonte di informazione, la veridicità delle notizie deve sempre essere messa in discussione: negli anni si sono verificati numerosissimi casi di fake news, manipolazioni e disinformazione che si sono diffuse rapidamente attraverso i social media, influenzando l’opinione pubblica. Inoltre, l’algoritmo a cui questi mezzi di comunicazione sono soggetti tende a selezionare e proporre al lettore solamente contenuti a favore delle loro opinioni preesistenti, limitando l’esposizione dell’utente a pareri contrastanti che possano farlo riflettere e fargli cambiare opinione in merito ad un determinato argomento.

L’informazione come mezzo di diffamazione

Al giorno d’oggi alcuni dei personaggi più rilevanti sulle piattaforme social sono coloro che lavorano nell’ambito musicale, come per esempio i rapper, spesso pregiudicati dalla società di oggi. Vengono di frequente associati ad avvenimenti della quotidianità che mirano esclusivamente a danneggiare la loro immagine. Questo tipo di disinformazione ha portato in svariate occasioni alla “diffamazione” di questi ultimi oltre che alla violazione della loro privacy. Negli ultimi mesi, i due casi di grande rilevanza mediatica che hanno scosso l’opinione pubblica sono: quelli di Shiva e Baby Gang, due individui finiti in carcere in circostanze diverse. In questo testo, esploreremo la contestualizzazione di questi casi, valutando il ruolo dell’informazione nella diffusione dei fatti e riflettendo sulle conseguenze dell’informazione    distorta sulla libertà delle persone coinvolte.

  • Zaccaria Mouhib, noto come Baby Gang, è un rapper italiano originario di Napoli. Fin da giovane, ha coltivato una passione per la musica e ha iniziato a esprimersi attraverso il rap. Le sue canzoni affrontano tematiche come la vita di strada, le difficoltà e le lotte personali. Parlando sotto un altro punto di vista, Baby Gang è un adolescente coinvolto in attività criminali di minore entità.
  • Andrea Arrigoni, noto come Shiva, è un artista originario di Milano. La sua passione per l’espressione artistica lo ha portato a sperimentare anche nel campo della musica, diventando un rapper e cantante molto conosciuto. Inoltre, possiamo raccontare di lui come un individuo che si è trovato al centro dell’attenzione pubblica a causa delle circostanze che hanno portato al suo arresto e alla sua detenzione. I motivi che hanno portato all’incarcerazione di Shiva possono includere testimonianze, prove fisiche e indagini condotte dalle autorità competenti.

Le fake news sulla vita di Baby Gang e di Shiva hanno contribuito a creare una narrazione distorta. Queste notizie false possono variare da accuse inventate, esagerazioni dei crimini commessi o narrazioni modificate e negativamente giudicate sulla loro storia.                                        Purtroppo, le informazioni non veritiere trasmesse oggi nel mondo dei social, risultano significative e diventano verità assolute all’interno delle opinioni della maggior parte del pubblico dei media, compromettendo la presunta innocenza dell’individuo di cui si sta parlando. Nel maggiore dei casi, la persona coinvolta può subire diffamazione, discriminazione o perdita di fiducia nella giustizia, indebolendo progressivamente la sua libertà individuale. Infine, l’effetto sulla vita privata della persona e sulla sua futura reintegrazione nella società potrebbe essere notevole, con un’immagine distorta e sbagliata che influisce sulle opportunità e sulle relazioni che può sviluppare. 

In conclusione, la ricerca di informazioni accurate e veritiere è fondamentale per comprendere la situazione. È responsabilità di ciascuno di noi verificare attentamente le fonti e diffondere solo informazioni verificate, in modo da garantire una comprensione corretta e una giustizia adeguata per tutti coloro che sono coinvolti in situazioni complesse. 

Leave a Reply