Informazione: tra nuove tecnologie ed etica

Che cos’è l’informazione?

L’informazione è la linfa vitale della nostra società. In un’epoca in cui il mondo è in costante mutamento, l’accesso a notizie e conoscenze è diventato cruciale per l’individuo e la collettività. L’informazione influenza le nostre decisioni, forma le nostre opinioni e ci tiene connessi al mondo che ci circonda.

L’evoluzione dei mezzi di comunicazione ha ridefinito la nostra capacità di accedere, condividere e comprendere le informazioni. L’uomo del ventunesimo secolo, mediamente, viene a contatto con decine di migliaia di immagini, video, informazioni al giorno. Con questo potere informativo sorgono anche sfide: la proliferazione di fake news, la necessità di un pensiero critico e la libertà individuale.

Importante è la ricerca di una fonte accurata, il rispetto del giornalismo etico e la necessità dell’alfabetizzazione mediatica. 

Tecnologie e Fake News:

In particolare, con l’avvento di Internet, e con esso i social media, siamo sottoposti a una enorme quantità di stimoli e informazioni accessibili in ogni momento del giorno, permettendo di essere costantemente informati sui cambiamenti nel mondo. I media hanno portato con loro la possibilità di condividere immagini della realtà da parte dei singoli utenti, fornendo così dei veri e propri “reportage” di qualsiasi avvenimento vissuto in prima persona dai possessori dei profili, i quali non sempre pienamente consapevoli dell’intera situazione si limitano a fornire immagini.

Tra i cambiamenti più significativi nel mondo dei social abbiamo il crescente aumento di contenuti brevi, detti “shorts”, ovvero contenuti dalla durata media di pochi secondi, che possono avere molteplici scopi, tra cui l’informazione. Questa crescente produzione di shorts porta con sé delle conseguenze importanti: le persone infatti sono sempre meno disposte ad affrontare un testo di lunga durata, andando ad influenzare negativamente la qualità della propria informazione, che risulta sempre più superficiale e poco approfondita.

Oltre a questo, su internet, ora come non mai, è fondamentale essere attenti alle fake news, sempre più ingannevoli grazie all’ avvento dell’intelligenza artificiale. Ad esempio, usata per imitare personaggi famosi e fornire immagini realistiche tramite deepfake, ricrea a partire da contenuti reali (immagini e audio), in modo estremamente realistico, le caratteristiche e i movimenti di un volto o di un corpo fino ad imitarne anche la voce.

Queste fake news possono spaziare da video/immagini divertenti, come ad esempio attori che cantano qualsiasi canzone tu voglia, a quelle più serie, come politici che vengono arrestati.

Per far fronte a questa piaga è necessario che il singolo fruitore di notizie in rete selezioni accuratamente le fonti online, segnalando le fake news alle autorità delle piattaforme online, e successivamente la piattaforma dovrebbe bloccare i contenuti che possano essere dannosi o avvisare l’utente della falsità del contenuto.

Sapersi informare:

Da circa 30 anni al nostro mondo se ne è affiancato uno nuovo, quello digitale. In continuo mutamento ed espansione, l’Internet con ogni sua forma di espressione (Google, YouTube, Instagram ad esempio) condiziona sempre di più le nostre vite. Noi essere umani siamo dunque dei cittadini di questo nuovo mondo. Come in ogni società un buon cittadino deve possedere una certa conoscenza per vivere all’interno di essa, anche nel mondo digitale esiste tale esigenza. Nasce quindi la necessità di istruire le nuove e vecchie generazioni, un vero e proprio processo di alfabetizzazione mediatica. Il quale porterebbe le persone a sviluppare un pensiero critico all’interno del mondo digitale e dei social media.

Il compito di istruire le nuove generazioni può essere assunto dalla scuola. Istituzione volta alla formazione delle donne e degli uomini del futuro, risulterebbe perfetta anche per la formazione dei cittadini digitali. Tramite le ore di educazione civica i giovani avrebbero la possibilità di apprendere come muoversi all’interno dei social, imparare il loro funzionamento, comprendere l’importanza di essi nella vita di tutti i giorni, come verificare una notizia, come riconoscere una fake news. Sviluppando così un proprio pensiero critico.

Per gli utenti più anziani, questa alfabetizzazione è ancora più importante rispetto ai giovani. Vi sono infatti molti casi in cui le persone anziane cadono vittime di fake news o truffe online rispetto ai giovani. Sviluppare un pensiero critico per loro nel mondo dei social è importante quanto per la categoria precedentemente citata.

Che cosa si intende per pensiero critico?

A causa della grande disponibilità di informazioni nei social, il pensiero critico è particolarmente cruciale nella ricerca di fonti online. Prendere per certa un’informazione online senza averla verificata è un grave errore. Gli utenti online dovrebbero porsi come domanda se la fonte risulti essere affidabile. 

Seguendo il loro pensiero critico, perciò, gli utenti dovrebbero ad esempio ricercare altre fonti che riportano la stessa notizia o verificare chi ha riportato l’informazione. Piccoli e rapidi accertamenti che possono segnare la differenza tra una notizia falsa e una vera.

Il compito del giornalista: 

Il giornalismo etico svolge un ruolo fondamentale nella promozione di una società pacifica e libera, contribuendo alla formazione di un pubblico informato e consapevole. L’etica nel mondo del giornalismo è cruciale per mantenere la fiducia del pubblico e preservare l’integrità dell’informazione. La diffusione di informazioni accurate e verificabili è essenziale per evitare la diffusione di notizie false, che potrebbero alimentare tensioni e contribuire a un clima di instabilità. I “reporter”, quindi, devono impegnarsi nella ricerca e nel controllo dei fatti per garantire la credibilità delle loro storie. Inoltre, l’equità e l’imparzialità sono altri due principi etici che dovrebbero guidare i giornalisti. Rimanendo imparziali presentano una visione equilibrata delle questioni, consentendo al pubblico di venire a conoscenza di informazioni il più possibili oggettive. 

Nella ricerca di un oggettività il giornalista può anche diventare mediatore di una politica di comprensione reciproca tra paesi in guerra. Il sociologo e matematico inglese, Johan Galtung chiama questo fenomeno “peace journalism“, un giornalismo equilibrato in grado di fornire la giusta profondità a situazioni sociali e politiche di grandi rilevanza, rifiutando forme di propaganda ed evitando di mostrare immagini fuorvianti che rischiano di polarizzare l’opinione pubblica, in un giornalismo che cerca di essere il meno possibile “irresponsabile”. Il presupposto per questo tipo di giornalismo è il rifiuto della propaganda e il possesso di una libertà individuale e di stampa che permette la stesura di idee che possono essere considerate avverse nei confronti dell’interesse di uno stato.

In conclusione, l’etica nel mondo del giornalismo è necessaria per la costruzione di una società pacifica e libera. La diffusione di informazioni accurate, equilibrate e rispettose è fondamentale per porre le basi ad un dibattito equo, veritiero ed onesto. I giornalisti sono “guardiani” dell’informazione, lavorando per il bene comune e la costruzione di un futuro più informato e consapevole.

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