Come i media possono contribuire a promuovere la pace

Come i media possono contribuire a promuovere la pace

Grazie alla creazione delle varie piattaforme social, si è creata un nuovo modo di interagire con le persone, sia con quelle all’interno del nostro gruppo sociale sia con quelle all’esterno. Allo stesso tempo però i media sono diventati luoghi di tossicità e discorsi d’odio. Perciò è importante utilizzare questi mezzi per incoraggiare un dialogo pacifico tra persone di diversa cultura ed etnia.

Ogni singolo utente dei social ha il potere di influenzare con i propri contenuti, quindi è importante scegliere i propri contenuti con saggezza, evitando discorsi di incitamento all’odio ma, piuttosto, utilizzare i social media come pezzo all’educazione alla pace nel mondo.

Nel luglio del 2022 il papa ha affermato “La rivoluzione dei media digitali degli ultimi decenni si è dimostrata un potente mezzo per promuovere la comunione e il dialogo all’interno della nostra famiglia umana. Infatti, durante i mesi di blocco dovuti alla pandemia, abbiamo visto chiaramente come i media digitali possano unirci, non solo diffondendo informazioni essenziali, ma anche colmando la solitudine dell’isolamento e, in molti casi, unendo intere famiglie e comunità ecclesiali nella preghiera e nel culto”.

Il papa evidenzia anche come sia fondamentale la necessità delle nuove generazioni a sviluppare un senso critico, imparando a distinguere la verità dalla menzogna, il bene dal male e di imparare a rispettare gli altri (che abbiano o meno la nostra stessa etnia o cultura) e la nostra casa comune.

Inoltre, Francesco cita le comunità che sono al di fuori dei social media e spiega di come tutti noi dovremmo aiutarle per integrarsi al nuovo mondo virtuale in modo tale da dare un contributo significativo alla diffusione di una cultura della pace.

Per diffondere il tema della cultura della pace i soli social media non bastano, ma possono di certo aiutare. Creare contenuti accattivanti sul tema, come video su YouTube e post su Instagram, possono avvicinare centinaia, se non migliaia, di persone su un tema così importante ma allo stesso tempo molto delicato.

Alla fine i social media non sono né “buoni” mezzi per promuovere la pace, ma neanche “cattivi”;tutto dipende dall’uso che ogni singolo soggetto ne fa.

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