L’informazione: un diritto sottovalutato

L’informazione può essere considerata una chiave fondamentale per la libertà e la pace in molteplici modi.

LIBERTÀ DI INFORMAZIONE

La libertà di stampa è un principio fondamentale che sottolinea la libertà di espressione attraverso i mezzi di comunicazione, in particolare la stampa scritta.

La libertà di stampa implica il diritto dei giornalisti di riportare notizie e informazioni senza interferenze del governo o di altre autorità.

Questo principio sostiene che una stampa libera e indipendente è essenziale per il corretto funzionamento di uno Stato, in quanto fornisce al popolo informazioni utili alla formazione di opinioni e decisioni.

Tuttavia, è importante notare che la libertà di stampa non è illimitata.

Alcune restrizioni possono essere poste per ragioni come la sicurezza nazionale, la protezione della reputazione della nazione, o la prevenzione di incitamento alla violenza.

Tali limitazioni devono essere valutate attentamente per bilanciare la necessità di preservare la libertà di espressione con la tutela di altri valori fondamentali.

La libertà di stampa può essere minacciata da diverse fonti, tra cui il controllo governativo diretto, la censura, la violenza contro i giornalisti e la concentrazione del potere dei media nelle mani di poche persone.

La difesa della libertà di stampa è spesso una lotta costante in molte parti del mondo, poiché i giornalisti affrontano sfide per garantire che le informazioni vengano trasmesse in modo obiettivo, senza timori di rappresaglie e senza censure.

In molti paesi, organizzazioni non governative, giornalisti e difensori dei diritti umani lavorano per promuovere e proteggere la libertà di stampa.

Questo sforzo è essenziale per mantenere informato il popolo, preservare la trasparenza e rendere conto delle azioni dei governi e di altre istituzioni.

La libertà di stampa è dunque un pilastro fondamentale per il buon funzionamento delle società democratiche.

La libertà di informazione come la libertà di stampa, è fondamentale per una società aperta e democratica.

La stampa libera svolge un ruolo cruciale per garantire ai cittadini un accesso a informazioni accurate e diverse.

Con stampa libera noi intendiamo che le agenzie di stampa o perfino i suoi singoli cittadini hanno il diritto di diffondere informazioni senza aver paura di interferenze da parte dello Stato o di altri enti potenti.

Questo non solo favorisce la partecipazione dei cittadini, garantendo la loro libertà di opinione e di espressione, ma anche la responsabilità e la trasparenza delle istituzioni del governo.

Inoltre, contribuisce a proteggere la libertà individuale consentendo una critica aperta e un dibattito pubblico.

Tuttavia, è essenziale bilanciare questa libertà con responsabilità giornalistica per evitare abusi.
un esempio estremamente attuale è la situazione in Cina e Corea del Nord.
In entrambi gli Stati vige una dittatura sotto tutti gli aspetti, anche quello dell’informazione.
Le notizie che arrivano ai cittadini sono filtrate da una censura e i vari social media sono limitati, in Corea nemmeno ci sono.



L’ETICA DEL GIORNALISMO

“Il giornalista deve rispettare, coltivare e difendere il diritto all’informazione di tutti i cittadini; per questo ricerca e diffonde ogni notizia o informazione che ritenga di pubblico interesse, nel rispetto della verità e con la maggiore accuratezza possibile.”
Questo è il principio fondamentale su cui si basa interamente il lavoro del giornalista. Ma non sempre ciò viene rispettato. Ogni giorno si può osservare la pubblicazione di centinaia di articoli contenenti fake news e che promuovono la disinformazione. Un altro fenomeno ricorrente è quello dei titoli acchiappa-like, realizzati con il solo scopo di lucro. Queste forme di “inganno” tuttavia non sono le uniche all’interno del mondo giornalistico. La censura purtroppo, nonostante sia un fenomeno che va oltre la volontà dei giornalisti, è un fenomeno che ancora oggi inquina il mondo dell’informazione. Molto spesso infatti, le informazioni vengono filtrate e manipolate, senza dar la possibilità agli utenti di poter conoscere tutta la verità. Tutto ciò contribuisce alla creazione di una società che ignora ciò che non la riguarda direttamente, perdendo ogni contatto con la realtà dei fatti. Tuttavia molti giornalisti si sono più volte ribellati alle imposizioni dei “regimi”, come ad esempio in Iran o in Russia. Ciò rappresenterebbe dunque un primo passo verso una società più libera, in cui il diritto inviolabile della libertà di informazione sia interamente rispettato. Offrendo un’informazione completa, i giornalisti mettono le persone nelle condizioni di vivere in un mondo più libero, e di poter scegliere in maniera più accurata e consapevole. Avendo cura delle parole, avranno cura anche del benessere degli utenti.


MEDIA E PACE

I media possono avere un impatto significativo sulla percezione pubblica dei conflitti e sulla promozione della pace. Tuttavia però il rapporto tra essi può essere complesso e spesso dipende da diversi fattori:

  • Rappresentazione del conflitto: I media hanno un ampio potere sulla percezione pubblica dei conflitti.  Per esempio una descrizione errata del conflitto può causare un’opinione pubblica totalmente diversa. Di conseguenza i media devono prestare attenzione nel descrivere i vari conflitti senza distogliersi dalla realtà dei fatti.
  • Fattore educativo: Per media intendiamo anche, per esempio, i programmi televisivi o gli stessi social media. Essi si rivolgono sia a un pubblico adulto che a un pubblico molto giovane. Di conseguenza i media hanno anche un ruolo educativo e hanno il potere di influenzare l’educazione dei giovani.
  • Fattore sociale: Come citato prima i media hanno la responsabilità di descrivere il conflitto. Una falsa informazione, o fake news, potrebbe portare a un clima di divisione a livello sociale o di sfiducia.
  • fattore di mediazione: i media possono anche avere una funzione di mediazione tra le due parti del conflitto.
  • Cultura della pace: Un altro fattore può essere sicuramente gli argomenti di cui trattano i vari media. Spesso la produzione di contenuti che incoraggiano la comprensione, la tolleranza e la risoluzione pacifica di conflitti può influire.
  • Social media: Infine anche i social media hanno il potere di influenzare le persone con  le loro loro notizie. Quindi in caso di disinformazioni si andrebbe a influenzare in maniera negativa e quindi a rischiare di impedire una pace e una risoluzione del conflitto.

Un esempio, anche questo attuale, sono i conflitti Russia-Ucraina e Palestina-Israele. La nostra concezione sui vari conflitti dipende da quello che scrivono i media, da quello che sentiamo al telegiornale e da quello che leggiamo sui social media.

FAKE NEWS

Non sempre però le informazioni hanno un valore positivo. Infatti nei media c’è da sempre il rischio che le notizie divulgate non siano veritierie, soprattutto nel nuovo millennio dove i social media permettono ad una notizia di fare il giro del mondo in pochissimo tempo. Per esempio, come citato prima, una fake news su un conflitto può portare ad una disinformazione riguardo ad esso. Per l’importanza di questo tema, le false informazioni, abbiamo deciso di soffermarci un po’ di più con lo scopo di aiutarvi a riconoscerle il prima possibile  e limitarne la diffusione.

CHE COSA È UNA FAKE NEWS?

Per Fake News si intendono notizie e informazioni false completamente inventate e spesso scambiate per notizie veritiere con l’intento di ingannare le persone.
Può assumere varie forme, tra cui storie inventate, immagini o video manipolati e titoli fuorvianti.

La diffusione di notizie false è diventata una preoccupazione significativa nell’era digitale, poiché i social media e le piattaforme online facilitano la diffusione rapida e ampia della disinformazione.

Come esempio di fake news possiamo citare il caso Fabri Fibra:

Infatti, come riportato da diversi giornali adibiti alla scoperta di bufale nel mondo del web, il 20 marzo 2023 si è diffusa la fake news riguardo un incidente stradale che vedeva come protagonista il famoso rapper Fabrizio Tarducci, in arte Fabri Fibra.
Questa non è la prima volta che sul web girano notizie false riguardanti la morte del rapper di Senigallia.
L’ultima fake news che si era diffusa in ordine cronologico riguardo la sua morte risale a qualche mese prima di questa, ad agosto 2022, anche quella volta in un incidente stradale.
Le prime voci però riguardanti la sua presunta morte risalgono al lontano 2006, un po’ a causa di Fabri Fibra che quell’anno aveva finto la propria morte, realizzando anche un video in esclusiva per Mtv con il fine di lanciare il singolo Mal di stomaco.
Un’idea promozionale molto convincente dato che da quel momento la morte del 46enne continua a ritornare ciclicamente online. L’impatto delle fake news sulla società è profondo.
Le informazioni errate possono influenzare le decisioni politiche, alimentare la polarizzazione e minare la fiducia nei media tradizionali.
Inoltre, la diffusione di notizie false può causare danni reali, come nel caso di informazioni errate sulla salute pubblica o sulle emergenze.

Dunque ogni volta che si legge una notizia online bisogna sempre verificare il sito che ha pubblicato l’articolo, le fonti, profili social finti, nomi di esperti inventati, istituti di appartenenza inesistenti: queste sono alcune delle caratteristiche più plateali delle fake news.

EFFETTO DELLE IA

 

 

Negli ultimi tempi si stanno via via sviluppando intelligenze artificiali sempre più sofisticate, capaci di azioni che spaziano dall’ambito artistico a quello musicale. ChatGPT ne è l’esempio più eclatante, capace di sostenere conversazioni tramite risposte articolate e molto dettagliate, rappresentando uno dei pilastri tra i modelli di linguaggio artificiale. Ciò rappresenta dunque un pericolo per quanto riguarda il mondo dell’informazione. Infatti, a nostra insaputa, potrebbero essere utilizzati questi bot per scrivere articoli di giornale, sostituendo completamente la mano dei giornalisti. Ciò porterebbe ad un metodo di informazione incompleto, non sempre pertinente e spesso inaccurato, a causa della limitata conoscenza di determinati eventi e della scarsa comprensione della domanda da parte dei bot. Purtroppo però, questo non è l’unico modo per diffondere informazioni false.
Deepfake: il volto del pericolo
Un’altra tecnica in rapida via di sviluppo è quella del deepfake. I deepfake sono foto e video realizzati tramite software ai, che imitano la mimica facciale e la voce di qualsiasi persona. Ciò offrirebbe dunque la possibilità di far affermare a qualsiasi persona con una posizione rilevante sia a livello politico che a livello sociale, dichiarazioni compromettenti di qualsiasi genere. Ciò si potrebbe tuttavia applicare anche nella quotidianità, realizzando atti di vero e proprio cyberbullismo. Questa tecnologia però non è ancora ottimizzata al massimo, perciò il risultato è spesso molto facile da riconoscere. Per ora, i deepfake vengono utilizzati per produrre contenuti di puro intrattenimento all’interno dei social, in maniera leggera e simpatica. Tuttavia non va sottovalutato il problema: con l’evolversi di questa tecnica, sarà sempre più difficile distinguere la realtà dalla finzione, e si sarà sempre più intimoriti dalla falsa informazione. Inoltre, potendo riprodurre, anche se ancora in modo grezzo, le voci degli artisti, si possono comporre addirittura canzoni sfruttandole.
Immagini generate dall’AI: molto più di un semplice divertimento
L’ultima insidia è rappresentata dalle immagini modificate con l’ai, per lo stesso motivo dei deepfake: manipolando con estrema semplicità determinate immagini, si possono creare scenari fittizi per ingannare coloro che vogliono informarsi.
Un esempio è la foto del papa, rappresentato in vesti non proprio abituali: aveva infatti addosso un piumino oversize, rigorosamente bianco.

Anche in questo caso le ia presentano i loro limiti, ma con il tempo anch’esse si svilupperanno per produrre immagini sempre più fedeli alla realtà. Ad ora però anch’esse sono oggetto di intrattenimento e divertimento nei vari social.

immagine generata dall'AI
Arte e Musica: un rischio concreto?
In molti pensano che l’arte e la musica risultino maggiormente a rischio dallo sviluppo delle AI. Tramite esse, il mondo dell’arte potrebbe decidere di prendere una strada diversa, sostituendo totalmente la componente umana. Le AI infatti compongono immagini particolari e suggestive in tempi davvero brevi. Anche la musica è a rischio: tramite i software che imitano la voce in maniera sempre più fedele, sarà molto difficile distinguere una voce vera da una generata da un’ai. L’arte e la musica sono davvero a rischio? Come si evolveranno nel corso degli anni? Ma soprattutto, sarà ancora l’uomo a creare le sue opere?

 

 

 

 

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