La generazione dell’astensionismo

Negli ultimi anni l’astensionismo è diventato un problema sempre più evidente tra gli italiani e quando si parla di astensionismo la prima cosa a cui si pensa sono le giovani generazioni.

Infatti, nelle elezioni dal 2018 la percentuale degli astenuti tra i 18 e i 35 anni è stata del 38%: questo dato è preoccupante, e per arrivare al fondo della questione ci dobbiamo chiedere, per quale motivo?
L'astensionismo tra le varie fasce d'età

Abbiamo condotto un sondaggio su un campione di cittadini di tutte le età ed è risultato che i tra i motivi principali di questo fenomeno gli italiani credano che ci sia la poca fiducia nei candidati politici, il disinteresse degli elettori e il non sentirsi rappresentati da alcun partito.

Il diritto di NON votare è una libertà

Molti giovani si sentono giustificati nel non votare, in quanto ciò rientra nei loro diritti. Nel sondaggio che abbiamo compiuto è risultato che il 20% dei respondenti considerano come causa dell’astensionismo proprio il disinteresse degli aventi voto. Ma questa, come giustificazione, è sufficiente?

Come afferma l’articolo 48 della costituzione italiana:

[L’]esercizio [del voto] è dovere civico

Dunque l’astensionismo va contro un dovere civico costituzionale.

Questa è la situazione nel “Bel Paese”, ma negli altri paesi, in particolare quelli in cui l’astensionismo è sanzionato, come è la situazione? Il Belgio è il paese più simile a livello politico all’Italia, in cui la multa per non votare è di €20, ma tale sanzione raramente viene imposta effettivamente. In Australia, invece, la multa di Aus $20 viene imposta se non si riesce a produrre un motivo valido per il non aver votato. Ma queste imposizioni funzionano? L’affluenza alle urne nei paesi su citati è del 90%, ma questa percentuale, come causa, può avere solo l’obbligo di voto?

Sicuramente come fattori bisogna considerare anche l’infrastruttura del voto, l’affidabilità percepita dei partiti politici e delle figure politiche, e quanto tali partiti rappresentino la popolazione.
La percepita mancanza di questi tre fattori potrebbe essere il vero motivo del perché una fetta così larga di giovani non vota.

La sfiducia nei politici

Una delle ragioni principali per cui il partito dell’astensionismo è in crescita, è la scarsa fiducia nei partiti politici. Un sondaggio condotto Global Trustworthiness Index di Ipsos ha rilevato il livello di fiducia riposto dalle persone in diverse categorie professionali, in particolare, in Italia, nel 2021, tra le professioni ad essere considerate meno affidabili ci sono i politici (9%) e i Ministri del Governo (15%). Questo dato viene anche confermato da recenti sondaggi ISTAT che posizionano i partiti politici come l’istituzione di cui gli italiani si fidano di meno, dandole un voto medio di 2,5 punti su 10. Anche dal sondaggio che abbiamo compiuto, il motivo principale dato all’astensionismo è la sfiducia nei confronti dei politici e dei partiti al 48%.

Una politica che ci rappresenti

Gli elettori under 35 sono quasi 10 milioni e rappresentano un quarto dell’elettorato, purtroppo, molti di loro, non si sentono rappresentati dalla classe politica, in quanto essi non danno la giusta attenzione ai temi a loro più cari. Infatti, la maggior parte dei giovani crede che i programmi elettorali proposti non siano in grado di rappresentare le richieste e i bisogni della generazione di appartenenza; i giovani sostengono che temi come i diritti sociali e la sostenibilità non ricevano il giusto spazio nelle agende politiche.

Inoltre, i giovani elettori non riescono a trovare uno schieramento o un leader politico che li rappresenti pienamente. E ciò, non perché siano disinteressati alla politica, ma perché fanno fatica a ritrovarsi nell’attuale proposta politica: quasi la metà non si riconosce in un leader politico e 1 su 3 in un partito.

Questo è ciò che emerge anche dal rapporto dell’Osservatorio ‘Generazione Proteo’ della Link Campus University, condotto su un campione di circa 20 mila giovani con lo scopo di «dare solidità, tangibilità e concretezza alle idee dei giovani» il quale afferma che “il 40% dei giovani non si sente rappresentato dai partiti”. Dal nostro sondaggio, invece, è emerso che il 18% dei respondenti considera la mancanza di rappresentanza come motivo dell’astensionismo.

Dai dati è emerso che le giovani generazioni chiedono ai politici onestà e competenza e, pur non sentendosi rappresentati da nessun partito o movimento politico, una volta raggiunta la maggiore età si sono recati in massa alle urne perché considerano il voto un dovere civico. Infatti dal quadro che emerge dall’ultimo rapporto dello studio il 30,3% si considera abbastanza interessati alla politica, l’8,8% molto, e il 79,4% di essi considerano il voto un dovere civico.

Soluzioni all’Astensionismo

L’affluenza alle urne, in tutto il mondo, è in costante calo ormai da decenni. Per superare o per prevenire il problema in molti paesi è stato introdotto il voto obbligatorio. Tuttavia questa pratica non è di certo la migliore, perché priva i cittadini della loro libertà di non votare, oltre che a obbligare a votare coloro che sono ignoranti in materia.

Una soluzione migliore sarebbe quella adottata da paesi come l’Estonia che consiste nel voto elettronico via internet. Questa modalità presenta diversi vantaggi: 

  • La maggiore facilità di voto, in quanto consente ai cittadini di votare da casa senza doversi recare nell’ufficio elettorale;
  • La maggiore facilità di voto per i cittadini risiedenti all’estero, che non devono preoccuparsi della consegna del materiale di voto attraverso il  servizio postale;
  • La riduzione del numero di schede nulle, in quanto elimina i possibili errori di compilazione della scheda elettorale.

Non mancano gli svantaggi quali:

  • La segretezza del voto non garantita, a causa dell’impossibilità di evitare che il voto venga violato attraverso un virus informatico.
  • La compravendita di voti, che risulterebbe molto più facile rispetto alle votazioni tradizionali.
  • L’impossibilità di riconteggiare manualmente i voti e quindi il doversi affidare totalmente ai sistemi informatici

Conclusione

Dai dati precedentemente mostrati, possiamo vedere come molti giovani pensano che l’immagine del politico non sia quella a cui si debbano rivolgere per vedere un cambiamento per la percepita mancanza di affidabilità e rappresentanza. L’assenza di quest’ultima crea un circolo vizioso per il quale i giovani non entrano in politica per riempire la mancanza di rappresentanza: proprio per questo le nuove generazioni, che cercano il cambiamento, devono rompere questo circolo e fare la differenza

Bibliografia:

1.https://www.corriere.it/dataroom-milena-gabanelli/generazione-z-astensionismo-chi-sono-perche-possono-cambiare-sondaggi-elettorali/8c6275fa-31e4-11ed-9cac-ecf597c0016a-va.shtml

2.https://osservatorioproteo.unilink.it/

3.https://www.huffingtonpost.it/blog/2022/09/08/news/elezioni_2022_la_generazione_z_vuole_un_leader_che_punti_a_lavoro_diritti_civili_e_ambiente-10178756/

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