La partecipazione alla politica come forma di libertà

La libertà è partecipazione. Che si parli di libertà di parola, di stampa, etc., il prendere parte alla vita pubblica è ciò che possiamo fare di buono per la comunità e per lo stato.

Ma cosa si intende con partecipazione politica?
La partecipazione politica è il prendere parte in modo attivo alla vita politica del proprio stato informandosi, tenendosi aggiornato, imparando a conoscere la sua storia, e, soprattutto, l’esprimere se stessi e i propri ideali tramite il proprio voto.

Perché è importante partecipare attivamente?

La partecipazione attiva a tutto ciò che riguarda la vita politica e sociale è la miglior arma di cui le persone dispongono per non vivere passivamente le decisioni altrui, per questo è uno dei principi alla base della libertà. Tuttavia il diritto al voto viene sempre più sottovalutato e dato per scontato, tanto che negli ultimi anni si è registrata una drastica diminuzione dell’affluenza alle urne.

Cosa spinge gli italiani a non partecipare

I motivi dietro a questo fenomeno sono vari e numerosi, ma possono essere raggruppati in tre principali:
-la disinformazione riguardo alla politica;
-la malriuscita interazione fra politici ed elettori;
-il fatto che i cittadini non si sentono rappresentati da alcun partito politico.
L’essere poco informati è ormai diventata la normalità, perché la politica è considerata un argomento di scarso interesse e, soprattutto, di scarsa importanza. Spesso non viene riconosciuta l’importanza del diritto di voto guadagnato dopo numerose proteste dalle generazioni passate ma, contrariamente a come si pensa, questo non avviene solo da parte dei più giovani. Gli stereotipi infatti non si rivelano sempre corretti, e per quanto la partecipazione giovanile sia ai minimi storici, non bisogna tralasciare le altre fasce di età.

l'affluenza-alle-elezioni

Le colpe del drammatico
calo dell’affluenza al voto
non si possono attribuire
solamente ai giovani

 

 

Il caso specifico della diminuzione del voto giovanile

Sono molti i fattori che contribuiscono al calo del voto giovanile, ma la crisi non è tanto drastica quanto appare nelle statistiche generali. Certo, rispetto a 30 anni fa le statistiche dimostrano che l’astensionismo al voto è in crescita, ma esse si limitano a fornire numeri e per questo non offrono una visione globale della situazione. Ci sono infatti molti fattori da prendere in considerazione, primo fra tutti l’innalzamento dell’età media della popolazione italiana.

Un’altra causa importante è il fatto che le persone non si sentono rappresentate dagli esponenti delle maggiori forze politiche e per questo decidono di non andare a votare. Il tutto è amplificato da un grande sentimento di sfiducia generale nei confronti dei partiti e dei loro leader, sentimento che intacca la fama del partito stesso.

interviste:
https://youtu.be/uU-Wl4-kr9s

Le opinioni dei cittadini

Nelle interviste fatte la totalità delle persone che hanno concesso di essere intervistate, ha risposto “sì” alla domanda “tu voti?”. Questo è un aspetto che deve far riflettere sulle buone intenzioni degli italiani che sono andati a votare.In particolare, nella provincia di Varese i votanti sono stati il 67,31% della popolazione, poco sopra la media nazionale, ma il dato non si avvicina minimamente a quello da noi riscontrato.

È emerso inoltre un aspetto molto interessante: dalla maggioranza delle persone intervistate il voto viene percepito più come un dovere che come un diritto, il che rappresenta uno spiccato senso civico presente negli abitanti della nostra penisola. Ciò delinea anche un altro aspetto; spesso il diritto al voto non viene considerato un diritto acquisito con fatica del quale godere, ma un obbligo civile al quale è sbagliato sottrarsi.

Perché tutte queste buone intenzioni finiscono sempre per spegnersi?

Una risposta da molti condivisa è che nel nostro paese c’è un problema di comunicazione tra i politici e la popolazione. Spesso i messaggi condivisi dai primi non giungono chiari agli ascoltatori, facendo sì che la confusione prenda il sopravvento. Frasi come “I politici non sono in grado di parlare il linguaggio dei giovani” oppure “i partiti non ci considerano e non rappresentano il nostro pensiero” racchiudono il pensiero di molti ragazzi che non prendono parte alla politica accusando la poca efficienza dell’interazione tra le due parti.

Le persone più anziane tendono a partecipare alle votazioni anche se le loro ideologie non sono pienamente rappresentate, i giovani invece fanno apparentemente più fatica a dare il proprio consenso a partiti che non portano avanti i loro pensieri nella loro interezza.

Qual è il punto di vista dei più anziani?

Dal punto di vista dei più anziani, la causa che porta i giovani a non votare si può riassumere nella loro sfiducia nei politici contemporanei, dovuta anche alle esperienze passate, che hanno visto le persone al governo non rispettare ciò che era stato detto nelle campagne elettorali, perdendo così la credibilità e la fiducia di cui godevano.

L’ennesimo fattore che porta i giovani a rinunciare sempre di più al voto è rappresentato dalla difficoltà che gli studenti fuorisede riscontrano nel tornare nel proprio comune. Si tratta di un grande impegno economico e di un dispendio di tempo notevole e per questo motivo sono pochi coloro che sono disposti a compiere questo sacrificio per recarsi alle urne.

In molti affermano che andrebbero a votare se questo grande ostacolo venisse meno e insistono sul fatto che c’è bisogno di agevolare il ritorno nel proprio comune di tutti i fuorisede.

La libertà è partecipazione

La partecipazione è libertà perché tramite essa ogni cittadino ha la facoltà di esprimere il suo pensiero contribuendo al funzionamento dello stato. Se si paragona la politica al timone di una nave e lo stato alla nave stessa, risulta chiaro come sia una parte fondamentale della vita di tutti i giorni del cittadino, necessaria allo stato per procedere nella giusta direzione.

La politica diviene inoltre un mezzo, garantito a ognuno di noi che permette di preservare  tramite il proprio impegno la libertà che si viene a creare in uno stato efficiente.

In uno stato caratterizzato dalla presenza di problemi economici, sociali, politici, etc. viene indirettamente a mancare la libertà di ognuno di realizzarsi.

Purtroppo però, per alcune persone sembra che la politica sia un qualcosa di esterno ad essi, percepita come una realtà estranea e che non li riguarda. Questo genere di pensiero è ciò che porta i cittadini a disinteressarsi e diminuire la percentuale dei cittadini votanti.

Abbiamo pensato di chiudere con le parole che una grande studiosa di filosofia dell’Università dell’Insubria ha rilasciato ai nostri microfoni:
“In una democrazia la politica non è fatta da leggi imposte da chi governa ma essa è l’esercizio della libertà dell’uomo quando viene realizzato all’interno delle relazioni sociali. Le leggi sono espressione delle scelte libere e consapevoli dell’uomo indirizzate al bene comune”

 

 

Sitografia:
https://www.ilmattino.it/primopiano/politica/elettori_giovani_assenteisti_astensionismo_elezioni_politiche_2022_scheda-6900729.html?refresh_ce

https://www.ilpost.it/2022/09/26/affluenza-elezioni-destra/

https://www.italiaoggi.it/news/i-non-votanti-sono-il-40-e-il-dato-piu-alto-nella-storia-2578195

https://tg24.sky.it/politica/2022/09/28/numeri-la-sfida-del-voto-risultati-eta-istruzione

 

 

Leave a Reply