Quale tematica al giorno d’oggi ci affascina e coinvolge tutti in maniera univoca se non i diritti umani?
Questo macro-argomento è da secoli oggetto di aspri dibattiti intellettuali ma anche scontri fisici, che hanno portato il genere umano alla situazione sociale odierna.
Il pensiero comune è naturalmente che ci sia ancora tantissima strada da fare, che non tutti hanno ancora la possibilità di apparire uguali agli occhi altrui, che alcuni non hanno le stesse possibilità di altri…
Bisogna però guardarsi indietro e osservare i passi della storia grazie ai quali al giorno d’oggi, cose che ai tempi erano considerate assolutamente impensabili, ora fanno parte della quotidianità;
percorriamo assieme brevemente queste tappe, incentrandoci sulle grandi libertà finalmente conseguite dal genere femminile!
Le origini dell’”Io posso!”
Ci troviamo agli inizi del XVIII secolo in Europa, il malcontento regnava sulle nazioni assolutistiche come la Francia e vi era una grande voglia di libertà.
Fu allora che un famoso filosofo tedesco di nome Immanuel Kant scrisse un saggio su un nuovo movimento sociale e filosofico dettato dal lume della ragione: l’Illuminismo.
Da quel momento in poi l’interesse dell’uomo di essere felice, di avere più partecipazione nelle questioni politiche e di acquisire sempre più diritti, crebbe esponenzialmente.
Sempre più obbiettivi vengono raggiunti in Italia!
con la riforma Gentile, approvata nel 1923, venne introdotto l’obbligo di frequenza scolastica fino al compimento dei 14 anni. Da quel momento in poi dunque chiunque aveva la possibilità di conseguire un diploma scolastico prima di lavorare e avere una cultura quantomeno basica.
Una delle principali immagini che ci viene in mente quando si parla di diritti nel 900’ è proprio questa: le donne possono finalmente votare! Il primo voto delle “suffragette” consentì all’Italia di passare da monarchia a repubblica grazie al referendum del 2 Giugno, data nella quale tutt’oggi si festeggia la festa della repubblica.
La legalizzazione dell’aborto, avvenuta grazie all’approvazione della legge 194, fu un passo ulteriore nel mondo dei diritti delle donne. Prima di essa chi praticava e chi riceveva l’aborto poteva essere condannato per un periodo compreso tra 1 e 8 anni di carcere.
Diritti umani: storia di attualità:
Eccoci tornati al presente, dove le battaglie per l’uguaglianza non finiscono.
L’obbiettivo principale nella società dell’uomo, è fare in modo che chiunque possa essere sé stesso e sentirsi tale in qualunque occasione. Per raggiungere questa vetta, è assolutamente indispensabile che non vi siano disparità tra chiunque in nessun campo.
A tal proposito, è di grande clamore la notizia dell’affossamento DDL Zan, che ha portato a molti scontri politici e sociali.
La lotta alla parità però non si ferma: l’Italia rispetto all’Europa è certamente diversi passi indietro in molti aspetti, ma ciò non toglie che le basi siano solide e che ci voglia uno sforzo comunitario, efficace e univoco per tali obbiettivi.
Diritti delle donne: un diritto e un dovere!
Eccoci giunti al focus principale di questo articolo: i diritti delle donne.
L’argomento è ad oggi, assieme al topic che concerne gli orientamenti sessuali, il punto più caldo dei dibattiti sociali; molte sono ancora le disparità di trattamento basate sul genere: vediamone alcune!
Differenza degli stipendi lavorativi.
Quante volte abbiamo sentito dire che vi è un enorme gap fra lo stipendio di un uomo e quello di una donna?
La differenza è evidente; essa è causata in parte dal variare dei tipi di mansioni che entrambi i sessi svolgono, ma soprattutto è data da pregiudizi infondati, a causa di soggetti che considerano inferiore il genere femminile senza alcuna ragione apparente.
Tutto ciò è anticostituzionale in quanto nella costituzione italiana stessa all’articolo 37 è scritto: “La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l’adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione.”
Dobbiamo considerare però che l’Italia in questo caso è in un’ottima posizione rispetto alla media europea, soprattutto se confrontata ad altri paesi industrializzati come la Germania ed il Regno Unito.
Tassazione degli assorbenti
È noto inoltre, il fatto che gli assorbenti femminili, oggetto di estrema importanza nell’intimità di una donna, siano tassati dallo Stato con l’aliquota più elevata.
Come mostra questo grafico preso dalla pagina Instagram “Will_Ita”, gli assorbenti subiscono, nonostante la loro elevata importanza, una tassazione gravosa; tutte le donne che siano abbienti o meno devono poter accedere con facilità a questi dispositivi di protezione.
Tuttavia lo Stato, a seguito della volontà della popolazione di ovviare al problema, ha proposto una legge che dovrebbe entrare in vigore a partire dal 2022, con lo scopo di diminuire l’aliquota da 22 a 10%.
Donne e talebani: che rischi si corrono?
Come dimostrato da questo grafico, preso anch’esso dalla medesima pagina Instagram “Will_Ita”, nell’ultimo decennio c’è stata un’impennata della percentuale del numero delle donne partecipanti alla politica dell’Afghanistan, in coincidenza con il periodo di libertà dal regime radicale dei talebani.
Durante quest’ultimo però, si denota facilmente un calo nella rappresentanza politica del genere femminile… c’è da chiedersi: succederà di nuovo?
L’unico modo per far sì che la risposta a questa domanda sia un secco “no”, è sostenere un grande sforzo comunitario, per tutelare la popolazione afghana e proteggerla da questo dominio tutt’altro che curante dei diritti umani.
Dove c’è vita, c’è un diritto!
Non ci sono però solamente notizie negative, ci sono anche moltissime notizie positive ed iniziative volte a raggiungere questa parità che oggi ci sembra così lontana!
reddito di libertà
Di recente, precisamente l’8 novembre 2021, l’INPS ha pubblicato la circolare n.166, che costituisce un fondo volto a favorire l’emancipazione delle donne vittime di violenza.
L’obbiettivo è reintegrare le vittime nella vita quotidiana, avvicinandole al mondo del lavoro con una completa indipendenza dal partner.
Le informazioni più dettagliate concernenti questa iniziativa sono visibili qui.
Cosa ne pensa il popolo italiano?
Non ci siamo limitati a citare fonti e ad esporre grafici, abbiamo intervistato giovani e adulti focalizzandoci sulle disuguaglianze sia in ambito lavorativo, che in ambito adolescenziale, ma anche per sottolineare come la volontà di dare una svolta a tutte le ingiustizie c’è!
ecco la nostra intervista:
Photo gallery: le donne che hanno cambiato il mondo.
Frida Kahlo (1907-1954)
Anche se ormai morta da più di 50 anni, l’opera di Kahlo continua ad essere presente come un motore per l’arte contemporanea. I suoi quadri sono espressione del suo essere più profondo, come una rivolta contro i canoni di bellezza della donna. I suoi baffi e le sue sopracciglia non erano per caso, ma rappresentavano un’esagerazione che lottava contro le imposizioni sociali.
Michelle Obama (1964)
Un esempio in tutto e per tutto, la ex First Lady ha difeso i diritti delle donne prima e durante la sua permanenza alla Casa Bianca. Ha introdotto la State of Women, campagna che difende questi diritti e tratta tematiche come l’ingiustizia nel mondo del lavoro o la violenza di genere.
Emma Watson (1990)
Ambasciatrice di Buona Volontà –Goodwill Ambassador– della ONU per le Donne e voce del movimento HerforShe. Il suo emotivo discorso del 2014 all’ONU sull’ uguaglianza politica, economica e sociale tra uomini e donne l’ha resa un punto di riferimento per il sesso femminile.
Lisa Simpson
Nonostante sia un personaggio dei cartoni animati, il suo cervello brillante, l’apertura mentale, la tolleranza e la difesa del ruolo della donna nella società l’hanno resa celebre per la collettività. In una serie che critica il cosiddetto “sogno americano”, Lisa rappresenta la ragione, la bontà e la moralità. Il capitolo “Lisa Vs. Stacy Malibù”, in cui la bambina crea una bambola che compete con un gioco sessista, è un esempio della sua crociata contro il machismo e della sua posizione rivendicativa a favore della donna.
Crediti
- Realizzazione contenuti multimediali: Sofia D’Errico.
- Impaginazione e fonti: Luca Macchi.