Il diritto deve essere sempre una priorità 

Lo stato di emergenza causato dal Covid-19, ha interrotto tutta l’evoluzione che è stata fatta negli ultimi anni sui diritti principali degli esseri umani. Tale situazione ha coinvolto maggiormente le persone affette da disabilità in quanto sono state private dei diritti a loro essenziali per la vita quotidiana.

 

Covid-19  = O diritti 

La repubblica dovrebbe riconoscere e garantire i diritti inviolabili dell’uomo ma, soprattutto in questo stato di emergenza, si nota quanto tali diritti vengono privati alle persone. Sono state minate molte certezze per quanto riguarda i diritti delle perone con disabilità a causa della pandemia e sono stati fatti degli interventi con riferimenti all’emergenza covid-19, come per esempio ottenere la possibilità di effettuare passeggiate all’aria aperta anche in pieno lockdown e per garantire il diritto di visita ai familiari. Nonostante lo stato si sia impegnato a garantire un minimo di libertà a queste persone, molti degli interventi non sono andati a buon fine.

L’essere umano è uno solo 

Pensiamo che ad ogni individuo spettino tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella dichiarazione universale dei diritti umani. In passato le persone che soffrivano di disabilità erano considerate come un “oggetto” bisognoso di cure e assistenza e venivano disprezzate con il termine “handicappato”. I termini per definire la disabilità sono variati negli anni, al pari della loro integrazione sociale. La parola “handicappato” nell’uso comune viene riferita a una categoria di persone che presentano uno svantaggio fisico e mentale.  Negli ultimi decenni fortunatamente abbiamo assistito ad un cambiamento di prospettiva grazie all’impegno del movimento internazionale delle persone con disabilità. Purtroppo nell’ultimo periodo stiamo assistendo ad una privazione della libertà di tutti e soprattutto delle persone affette da disabilità nonostante lo stato abbia approvato una serie di agevolazioni che non in tutti casi sono state rispettate. Le persone disabili inoltre, non si sentono coinvolte nella società e lo dimostrano soprattutto gli studenti in quanto la loro integrazione è molto complicata in ambito scolastico.

Un cane per amico

In Italia è stata introdotta un’iniziativa per aiutare le persone affette da disabilità con i cani di assistenza. Il cane è il migliore amico dell’uomo, perciò molte associazioni si sono occupane dell’addestramento di questi animali per dare sostegno alle persone con limitazioni di mobilità così che possano assolvere semplici compiti quotidiani ed essere di compagnia. Inoltre questa innovativa può far si che si crei un legame molto forte tra cane e padrone. I cani non sono solo d’aiuto per le persone disabili, ma lo sono per tutte le persone. Un cane ti aiuta a livello fisico, cognitivo, emotivo e relazionale.

 

Ogni mondo è un mondo di mondi

Il principio di uguaglianza non si è affermato in modo pacifico nella storia perché esso si afferma facilmente solo rispetto a chi è ritenuto simile a sé e non viene applicato automaticamente a chi è percepito come diverso. Per fare un esempio molto noto, il diritto al voto delle donne è arrivato dopo una lunga battaglia, durata oltre un secolo. Anche nelle democrazie occidentali, la parità salariale tra uomo e donna è tuttora da conquistare nei fatti. In Italia milioni di persone sono ancora discriminate per molti motivi: orientamento sessuale, razza, religione, condizioni fisiche e sociali. Essa può assumere diverse forme: insulti, maltrattamenti, negazione dell’accesso ai servizi essenziali, esclusione sociale, violenza..

Secondo il Quaranteam, il concetto che noi abbiamo sulle persone è causato dal pensiero delle persone che ci circondano e dalle esperienze passate.

Zero cuciture

In Italia molto spesso capita di non voler esprimere la propria opinione  perchè si ha paura di essere subito aggrediti dagli altri. E’ capitato che una persona esprimesse il proprio pensiero in modo pacifico e alcune persone non la pensavano in quel modo e li aggredirono dando dei titoli molto pesanti proprio perché il pensiero non combaciava con l’altra persona. il diritto sulla libertà del pensiero delle persone esiste già nella Costituzione Italiana, ma a quanto pare non viene preso atto da molti cittadini e nemmeno dallo Stato stesso. Bisognerebbe accettare il pensiero delle persone anche se si è totalmente in disaccordo perchè ognuno è libero di esprimere ciò che sia giusto per lui senza sentirsi giudicato dal prossimo.

 

Rainbow

Difendere e promuovere i diritti LGBT+ significa riconoscere che ogni persona possiede individualità autentiche che si esprimono in concetti come l’orientamento sessuale e l’identità di genere. Tali individualità sono state lungo i secoli ignorate, nascoste o violentemente condannate. Oggi fortunatamente occorre difendere e promuovere una cultura dei diritti LGBT+ che tuteli tutte le dimensioni della persona, della lotta all’omofobia, dei discorsi omofobi e della difesa delle famiglie incentrate su coppie dello stesso sesso.

 

Abbiamo deciso di creare dei sondaggi cartacei per poter confrontare i pareri di diverse persone:

Dalle statistiche abbiamo riscontrato che:

nella prima domanda “lo Stato è equo con tutti?” 20 persone su 21 hanno risposto no. La motivazione che persiste maggiormente è stata “lo Stato sottovaluta le persone disabili, straniere o non laureate”.

nella seconda domanda “vorresti avere più diritti?” 5 persone su 21 hanno risposto si. Una ragazza scrive che vorrebbe avere il diritto di esprimere le sue opinioni senza aver paura di essere giudicata o sottovalutata per la sua giovane età.

nella terza domanda “pensi che lo Stato tuteli i diritti delle persone?” solo 5 persone hanno risposto di si.

nella quarta domanda “pensi che gli altri paesi abbiano più diritti che l’Italia?” 14 persone hanno risposto di si. La maggior parte delle persone scrivono che gli altri paesi hanno una mente più aperta.

nella quinta domanda “sei favorevole ai diritti per la società LGBT+?” 7 persone hanno risposto no. Molte persone affermano che ognuno debba sentirsi libero di esprimere se stesso senza un giudizio senza infastidire la comunità.

nell’ultima domanda “pensi sia giusto non generalizzare più il sesso delle persone?” 12 persone hanno risposto si. Una mamma che ha votato no, ci ha detto che lei amerà sempre suo figlio qualunque genere di persona ami, però il sesso e i ruoli devono essere riconosciuti per la natura da cui derivano. Noi Quaranteam siamo pienamente d’accordo con il suo pensiero.

 

con la collaborazione di Quaranteam

 

 

 

 

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