Siamo nel 2021 e purtroppo ancora sentiamo parlare di omofobia; per fortuna però negli ultimi anni sono stati fatti tanti progressi per quanto riguarda i diritti della comunità LGBTQIA+. 

Non mancano le manifestazioni nelle piazze e nelle maggiori città Italiane per portare alta la bandiera arcobaleno, sinonimo di libertà intesa come libertà di orientamento sessuale e identità di genere. 

I diritti LGBT+ sono dei diritti che spettano alle persone con un orientamento diverso da quello eterosessuale; la sigla LGBT fa riferimento a: 

Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender ed è stata pensata per includere tutti gli

orientamenti sessuali e non farli rientrare nella denominazione gay in quanto ritenuta generica. Per arrivare ad ottenere questi diritti sono state

combattute diverse lotte; queste ultime sono iniziate negli anni ’90 circa.

I diritti LGBT fanno parte dell’ampio spettro dei diritti umani e civili, e includono: 

-una legislazione anti bullismo, contro la discriminazione e il bullismo omofobico all’interno dell’ambito scolastico a protezione degli adolescenti omosessuali; -il riconoscimento dell’omogenitorialità

 -leggi contro i crimini d’odio che prevedano sanzioni alla violenza contro le persone LGBT motivata da pregiudizio;

-riconoscimento delle relazioni omosessuali, tramite unioni civili o matrimonio tra persone dello stesso sesso;

-la possibilità di adozione da parte di coppie dello stesso sesso.

Nonostante tutte queste conquiste purtroppo non sono stati ancora del tutto superati l’omofobia e i pregiudizi che, nella maggior parte delle volte, sfociano in una violenza ingiustificata. Ma cosa si intende con omofobia? L’omofobia è un termine utilizzato per indicare la paura irrazionale, l’intolleranza e l’odio nei confronti delle persone omosessuali o transgender da parte della società.

                 lotta per i diritti e DDL Zan

Purtroppo ancora oggi essere omosessuale in Italia è difficile, in quanto è un concetto difficile da affermare senza il timore di possibili giudizi negativi o ancora peggio senza il timore di poter subire delle discriminazioni. L’Italia non dispone ancora di adeguate disposizioni legali per combattere i crimini di odio e gli incidenti contro le persone LGBT e secondo il report International Lesbian and Gay Association Europe 2020, fra discriminazioni e nuovi diritti, l’Italia si classifica 35esima sui 49 paesi Europei presi in considerazione in merito ai diritti delle persone LGBTQIA+. Un esempio molto recente è il Ddl Zan una proposta di legge che prevedeva l’inasprimento delle pene contro i crimini e le discriminazioni contro omosessuali, transessuali, donne e disabili, nonostante circa il 60% degli italiani si ritenesse a favore non appena arrivata in senato la proposta di legge è stata bocciata.


Non solo la proposta di legge non è stata approvata ma inoltre in seguito al risultato del voto
buona parte dell’aula ha iniziato ad esultare tra gli applausi dei presenti e anche qualche urla di protesta. Questo ha causato non pochi dissensi, infatti dalle città di Milano, Torino, Firenze, Bologna, Palermo e Cagliari e per un totale di oltre 44 città italiane migliaia di cittadini sono scesi in piazza gridando “vergogna” e affermando i diritti della comunità LGBT; tra i partecipanti era presente anche il promotore del disegno di legge che porta il suo nome, Alessandro Zan. Troviamo inspiegabile come ancora oggi nel XXI secolo nel nostro paese si debba assistere a comportamenti omofobi e ancor di più assurdo che ci sia una forte chiusura rispetto a questo tema e come non si faccia quasi nulla per far sì che questi episodi smettano di verificarsi.

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