Diritto alla disconnessione, due esperienze di vita reale

Quante volte mentre stavate pranzando il vostro telefono o quello dei vostri genitori è squillato perché un cliente stava chiamando? Oppure, vi è mai capitato di contattare qualcuno fuori dal suo orario di lavoro? Sinceramente a noi è successo molto spesso. 

Se questo fenomeno qualche anno fa era poco presente, in questo ultimo periodo, grazie all’uso degli smartphone e dei velocissimi mezzi di comunicazione, è molto più frequente, perché contattare una persona è diventata un’azione semplicissima. 

Ma questo che effetto ha sui lavoratori? Gli studi dimostrano come un numero sempre maggiore di lavoratori soggetti a questo problema presenti alti livelli di stress. Uno studio commissionato dall’Unione Europea ha inoltre dimostrato come quasi il 40% delle persone durante la pandemia ha iniziato a lavorare da casa e di questi ⅓  ha lavorato nel suo tempo libero, a dimostrazione di come, nonostante lo smart working abbia salvato moltissimi posti di lavoro, esso abbia ridotto, in alcuni casi eccessivamente, il divario tra vita privata e lavorative.

Anche dalle interviste che seguono possiamo notare come delle persone a noi vicine, sentono il peso di questo problema e come il diritto alla disconnessione sia necessario e fondamentale.

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