Descrizione del 2020 dal punto di vista di uno studente, visto come un processo lento ma frenetico
In contrapposizione con il video, realizzato da Andrea Carnelli, che presenta il passare dei mesi in modo frenetico, io Valentina Varano, vorrei aggiungere un paio di pensieri e riflessioni, in vesti di semplice adolescente riguardo a questi mesi che sembrano passati in maniera tutt’altro che veloce.
Un periodo difficile, a volte buio ma così tanto buio che sembra non ci sia fine. Abbiamo visto da un giorno all’altro le nostre libertà e tutto ciò che ci rendeva felici, sparire.
Mi ricordo benissimo quando a gennaio si parlava dei primi casi in Cina e nessuno era preoccupato. Nessuno sapeva cosa sarebbe successo dopo neanche un mese.
Mi ricordo benissimo anche la prima settimana che abbiamo passato in quarantena, quando ancora la scuola non si era mossa verso un nuovo tipo di didattica. Ammetto che ero ancora tranquilla, tutti eravamo chi più chi meno tranquilli e da un certo
punto di vista non essendoci ancora tanti contagi e morti ero felice che tutto per una settimana si fosse fermato e io potessi dedicarmi per un po’ a me stessa e non pensare alla scuola.
Però settimane dopo settimane i casi aumentavano, ho iniziato a vedere la situazione con occhi diversi, diventava tutto sempre più faticoso. Le giornate nella loro monotonia sembrano infinite. La routine iniziava a stancare. Nel momento in cui capisci che quella situazione durerà ancora per molto e l’unico modo che hai per superarla è affrontare, per una volta, i propri pensieri, ti rendi conto di quanto siano fondamentali gli altri.
I PENSIERI
In questo periodo purtroppo o per fortuna abbiamo avuto molto tempo da dedicare ai nostri pensieri, quelli che solitamente si cerca di evitare perché magari troppo impegnativi.
Affrontare tutti i pensieri scomodi ci ha portato a crescere individualmente, riflettere su chi siamo, capire veramente
cosa vogliamo e quali sono le priorità nella nostra vita. Sui social ho visto molte persone coltivare i propri hobby come la cucina, lo sport, il disegno per intrattenere il tempo. Tutte cose che probabilmente non avremmo svolto se non ci fosse stata questa situazione. Dall’altro lato però i pensieri possono distruggerci e insieme ad essi il non poter vedere fisicamente le persone con le quali li esternavamo contribuisce a rendere tutto ancora più difficile da superare per noi adolescenti.
Ammetto di aver vissuto momenti che sembravano insostenibili, sembravano non passare mai ma ero comunque vincolata dal non poter uscire e restare intrappolata in quelle quattro mura con i miei pensieri.
I SOCIAL
Alcuni degli strumenti diventati fondamentali in questo periodo sono stati sicuramente i Social, senza di questi fare ciò che abbiamo fatto come lo abbiamo fatto sarebbe stato impossibile.
Ci capita spesso di sentire persone che accusano i Social, vedendoli solo e unicamente come qualcosa di negativo, soprattutto per noi adolescenti, ma senza di essi? Come avremmo potuto passare il bruttissimo periodo iniziale? Staccarsi dagli amici, dalla scuola o anche solo dai familiari?
Questi apparecchi telematici sono riusciti a farci connettere virtualmente. Hanno permesso di mantenere i rapporti con i nostri amici e sono diventati uno strumento per intrattenere il tempo vuoto.
Dopo aver così elogiato i social, come tutte le cose hanno anche il loro lato negativo dovuto dalla presenza delle fake news. Hanno fornito la perfetta piattaforma per i negazionisti per divulgare il loro messaggio. Messaggio che stravolge negativamente gli equilibri di un paese già confuso, impaurito e disorganizzato.
LA SCUOLA
L’assenza della scuola durante la prima settimana è stato un sollievo. Però quando ci siamo resi conto che la didattica a distanza non era una situazione momentanea, abbiamo sentito la mancanza dell’ambiente scolastico.
La DAD è apparentemente funzionale in quanto può essere di certo utilizzata come alternativa alla didattica canonica. Pensiamo anche solo a una quindicina di anni fa come avremmo fatto a rimpiazzarla? Verifiche via Fax? Scherzi a parte, però ha anche molti risvolti negativi: ha messo in difficoltà alcune famiglie che non disponevano dei device necessari, gli studenti a casa sono maggiormente soggetti a distrazioni e cosa più importante, ci priva del rapporto umano con professori e compagni di classe.