Adolescenza al tempo del Covid

IL 2020

Il nostro 2020 è iniziato con delle buone aspettative che con il passare dei mesi sono andate perse… inizialmente sembrava un anno come tutti gli altri,  eravamo spensierati e pensavamo a passare la nostra vita al meglio, senza preoccupazioni.

Già da gennaio sentivamo dire che era presente un virus in Cina, la situazione in quei paesi era già grave ma in Occidente non si erano ancora verificati casi, purtroppo però il 30 gennaio 2020 sono stati diagnosticati i primi due casoidi pazienti affetti da Covid-19 in Italia. Con il passare del tempo la circostanza si è aggravata sempre di più fino a raggiungere livelli davvero estremi e creando una vera e propria pandemia, il virus si era diffuso velocemente e aveva raggiunto tutto il mondo.

Da marzo in Italia per contrastare il contagio iniziò un lungo periodo di lockdown, la situazione era diventata ingestibile, i numeri di ricoveri in terapia intensiva e i decessi era in costante aumento e gli ospedali non riuscivano più a reggere il carico di lavoro e la complessità dei pazienti. A tutto ciò si aggiungeva il fatto che si trattava di un virus completamente nuovo e sconosciuto e le terapie adottate spesso si dimostravano poco efficaci e non in grado di bloccare i sintomi respiratori gravi a cui di cui i pazienti soffrivano. Fortunatamente la chiusura si è dimostrata una mossa valida e lentamente abbiamo ripreso le nostre attività abituali. A maggio quando tutto sembrava finito, noi iniziammo a sentirci più liberi e speravamo di aver superato questo brutto periodo, purtroppo però dopo solo cinque mesi siamo di nuovo punto a capo, il virus si è ripresentato più forte che mai e i contagi hanno rincominciato a crescere, in pochissimo tempo a causa di questo sono cambiate le nostre vite, le nostre aspettative, le relazioni con gli altri e soprattutto il nostro percorso scolastico.

 

A COSA ABBIAMO RINUNCIATO?

La prima cosa a cui abbiamo rinunciato è stata la nostra libertà, siamo stati costretti a rimanere chiusi in casa senza avere contatti con nessuno, per il bene della nostra salute e per quella altrui.

 

L’isolamento ha limitato le nostre vite, noi ragazzi abbiamo dovuto seguire una didattica a distanza senza poter iteragire con professori e compagni, raccogliendo meno informazioni di quelle che avremmo avuto in presenza, affrontando più sinteticamente e con maggiori difficoltà gli argomenti.

 

È stato un anno difficile perchè, nonostante la promozione assicurata, con l’inizio del nuovo anno scolastico abbiamo riscontrato dei problemi nell’affrontare i nuovi argomenti. A nostro avviso la didattica a distanza per quanto possa essere utile, non ci dà le stesse solide basi avremmo potuto avere con un anno in presenza, inoltre passare 6 ore davanti ad uno schermo è faticoso, danneggia la postura e la vista e rende più difficoltosa la comprensione .

 

La chiusura della scuola è il problema principale ma anche il fatto di rimanere chiusi in casa senza poter vedere gli amici o le persone per noi importanti ha influito sulle nostre relazioni facendoci perdere alcuni rapporti.

Come ben sappiamo oltre alla scuola, l’attività più amata dalla maggior parte di noi ragazzi è lo sport, questa è un’altra delle tematiche alla quale abbiamo dovuto rinunciare nel corso dei mesi di lockdown; gli allenatori certamente si sono ben organizzati per farci svolgere delle piccole attività a distanza ma non paragonabili a quella in presenza affiancati da compagni di squadra capaci di sostenerti e spronarti a dare il massimo.

 

A causa di questa situazione abbiamo rinunciato ad una parte importante della nostra adolescenza e tutto ciò ci ha segnato nel profondo.

A COS’È SERVITA LA QUARENTENA?

Durante questa quarantena tutti noi abbiamo avuto tanto tempo per pensare e dedicarci a noi stessi. Abbiamo scoperto nuovi piaceri, nuove attività da svolgere e abbiamo cambiato i nostri interessi scoprendo cose nuove.  Ci siamo dedicati alla cucina, ad attività fai da te oppure a riordinare le stanze o la casa, insomma abbiamo imparato a gestire la grande quantità di tempo a disposizione.

La quarantena può anche essere servita ad alcune famiglie per rafforzare i rapporti, i figli hanno avuto tanto tempo da passarne con i genitori e viceversa. Purtroppo però in situazioni famigliari già complicate questa stretta convivenza forzata ha contribuito ad aggravare dei rapporti già tesi.

Volendo cercare un lato positivo di questa pandemia è che possiamo considerarla come un periodo di scoperta e di maturazione dell’essere.

COSA PENSIAMO DEL NUOVO LOCKDOWN?

Secondo noi è stato sbagliato l’atteggiamento dello Stato nei nostri confronti, ci hanno illuso sul fatto che non ci sarebbe stata una nuova chiusura totale ma in seguito al nuovo dpcm abbiamo appreso che saremmo dovuti stare chiusi in casa per un tempo indefinito senza poter aver contatti con nessuno.

 

Ci auguriamo che sarà diverso dalla quarantena di marzo perché nel corso dei mesi sono state scoperte nuove terapie  sulla base delle quali si riescono a controllare meglio i sintomi dei pazienti affetti da Covid. Sono state implementati i numeri di tamponi eseguiti ogni giorno isolando per tempo i pazienti positivi.

TESTIMONZIANZA DI UNA NOI

Io sono Greta, una componente di questo gruppo, ho vissuto in prima persona l’esperienza del covid, sia per il fatto che mia madre è un infermiera ma anche perchè a ottobre sono risultata positiva. Dopo questa notizia dentro di me si è sviluppata la paura di aver contagiato le persone a me care, i miei compagni di classe e  i miei famigliari. Appena ho scoperto la mia positività è iniziata la mia quarantena, ero rinchiusa nella mia stanza senza poter vedere nessuno. Questa scoperta è stata difficile da affrontare, tutte quelle ore da sola hanno aumentato la mia ansia e la paura di non riuscire a guarire per questo piangevo ogni giorno.

 

I miei compagni di classe fortunatamente sono stati tutti bene purtroppo però mia madre, mio padre e mio fratello subito dopo di me sono risultati positivi, questa notizia mi ha rattristato molto, mi sentivo molto in colpa per tutto ciò e ho avuto paura che qualcuno di loro avesse bisogno di essere ricoverato.

 

I miei amici mi sono stati molto vicini, ogni giorno mi chiamavano o mi scrivevano per sapere come stessi, questa cosa mi faceva molto piacere perchè mi sentivo circondata da persone che mi volevano bene; grazie a loro sono riuscita a calmarmi e le loro parole: “Greta sei forte e supererai anche questa” mi hanno aiutato ad andare avanti e a farmi forza senza abbattermi. Purtroppo sono tutt’ora positiva ma affronto con molta calma e tranquillità tutto ciò perchè ora mi sento bene e sono consapevole del fatto che presto finirà. Il consiglio che sento di dover dare è quello di stare molto attenti, rispettare le regole e sopratutto non farsi abbattere e  di non sottvalutare la pericolosità di questo virus che si propaga molto velocemente anche tra i più giovani.

IL NOSTRO 2020

Secondo noi le persone che hanno risentito di più in questa pandemia siamo stati noi adolscenti perchè siamo stati privati di bei momenti che non abbiamo potuto vivere. Noi siamo tre ragazze 16enni, prima dell’arrivo della pandemia abbiamo trascorso vacanze con i nostri amici al mare, assistito a concerti insieme, animato le giornate ain oratorio e abbiamo vissuto tantissime esperienze insieme. A causa di questa situazione siamo state separate, nessuna di noi tre poteva vedersi, abbiamo dovuto rinunciato a questi momenti felici e ci siamo sentite private di tantissime avventure. Ci siamo sentite molto spaesate, non sapevamo ancora come affrontare questa situazione, eravamo solite a trovarci al pomeriggio a fare i compiti insieme o anche solo a ripassare degli argomenti in compagnia, tutto ciò non era più passibile, facevamo ore di videochiamata per confrontarci o svolgere insieme esercizi ma abbiamo imparato sulla nostra pelle che sono due cose completamente diverse. A settembre abbiamo avuto la possibilità di tornare a scuola, abbiamo ripreso a vederci un po’ di piu sempre nel rispetto delle norme ma purtroppo è durato poco. Abbiamo dovuto abituarci ad una nuova realtà ma continuiamo ad essere molto fiduciose, torneremo più forti di prima ad abbracciarci e recupereremo i momenti persi del 2020.

 

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