È uscito dopo tanta attesa e la controversa campagna pubblicitaria il nuovo album del rapper di Olbia. Abbiamo deciso di recensirlo per voi.

Il titolo Playlist preannunciava la presenza di brani differenti l’uno dall’altro, con tracce che divergono in direzioni opposte sia per sonorità che per contenuti.
I featuring scelti dall’artista non sono da meno: passiamo dai quasi scontati Fabri Fibra, Nitro e Coez a collaborazioni inedite, su tutte quella con Sfera Ebbasta.

All’interno della discografia di Salmo troviamo un numero elevato di barre critiche e ironiche e non è questa l’eccezione. Stavolta il suo mirino è stato puntato su categorie di persone come gli italiani medi o i ragazzini che pubblicano canzoni su Youtube solo per ottenere fama e successo.
Le frecciate non mancano anche a personaggi famosi come Asia Argento o a giornali musicali (tra tutti spicca il citato Rolling Stones).

Dunque sembra doversi imbattere in un Salmo tutto all’attacco……….e invece no.
L’artista evita un monotematismo che avrebbe reso il progetto monotono e noioso con l’inserimento di tematiche introspettive e un intero pezzo dedicato alla propria ragazza.

È risaputo inoltre che Salmo sia sempre andato contro la corrente della trap, come testimonia La Festa è Finita, undicesima traccia del precedente lavoro Hellvisback.
Ed ecco che ci sorprende un’altra volta, pubblicando Cabriolet con il maggiore esponente di questo movimento nell’ambito rap, Sfera Ebbasta. Una mossa che risulta azzeccata sia dal punto di vista artistico, avendo realizzando una gran collaborazione, sia da quello del marketing, essendo entrambi tra i più ascoltati e famosi in Italia.

In conclusione, l’album ci è piaciuto, ma ciò che abbiamo apprezzato maggiormente è stata la versatilità di Salmo nell’affrontare nuove sfide e riconfermare quelle già superate in passato.

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