Basaglia: prima e dopo la legge che ha sconvolto l’Italia

Cosa sono i manicomi? Esistono ancora? Dove sono oggi i “matti”?
Per rispondere a queste domande su un tema assai controverso, noi ragazzi di TNT abbiamo partecipato ad un’interessante conferenza chiamata:”Liberi tutti“, da cui sono emersi dati e informazioni scioccanti che mai avremmo potuto pensare esistere nell’Italia degli anni ottanta. La stampa, per un lungo periodo, ha ignorato la questione, fino a quando Mauro Vallinotto, giornalista de La Repubblica, scattando una serie di fotografie, ha informato l’opinione pubblica di quanto accadeva all’interno di quei luoghi angusti: condizioni di vita disumane, torture di ogni genere (elettroshock o lobotomia) e completo isolamento con il mondo esterno. Le immagini scatenarono una frattura nella società italiana: da un lato chi sostenne che era inaccettabile e, dall’altro, chi dichiarò che, essendo i pazienti affetti da disagi psichici, avrebbero dovuto restare rinchiusi. Alla fine vinse il buon senso e pochi anni dopo, nel 1978, si giunse alla legge Basaglia, che mise la parola “fine” ai manicomi.
Articolo pubblicato da Mauro Vallinotto nel ’68
La legge, però, fu emanata senza alcun fondo o iniziativa per sopperire alla loro chiusura. Per questo motivo, numerosi di essi, come anche quello di Varese, rimasero aperti per quasi due decenni dopo la promulgazione della stessa.
Come si è arginato, quindi, il problema?
Numerose sono state le iniziative nate da volontari al fine di fornire assistenza a quelle persone che lo stato aveva fatto tornare in vita, ma senza preoccuparsi di riportarle all’interno della società.

Progetto IESA

Il progetto IESA (Inserimento Etero-familiare Supportato di Adulti sofferenti di disturbi psichici) si occupa, come descritto dall’acronimo, di ricollocare le persone che soffrono di disturbi psichici in famiglie che sono disposte ad ospitarli e formarli. L’ASL (Azienda Sanitaria Locale), per agevolare questo progetto, eroga mensilmente circa mille euro alle famiglie ospitanti. Il progetto è vantaggioso sia per il malato che può trovare affetto e amore all’interno di una famiglia, sia per lo stato che spende circa un terzo rispetto ai costi necessari per il sostentamento in una clinica specializzata.

Reinserimento nella società

Per spiegare al meglio questo argomento abbiamo chiesto il parere di un esperto, il Dott. Isidoro Cioffi, primario del settore psichiatrico del Verbano.

La cosa più importante, come per tutti i tragici eventi della storia, è ricordare, perché ciò che è accaduto può succedere di nuovo. I manicomi e la barbarie commesse al loro interno, ci dimostrano, ancora una volta, di quanto importante sia costruire una società tollerante e aperta al prossimo.
La gente vede la follia nella mia vivacità e non riesce a vedere la pazzia nella loro noiosa normalità.

Leave a Reply