I nuovi orizzonti di Internet tra semplicità e complessità

Internet soddisfa subito tutti i nostri bisogni. Se esce il nuovo album del nostro cantante preferito, possiamo subito ascoltarlo sulle piattaforme streaming. Se dobbiamo scrivere una ricerca, possiamo farci aiutare da Google. Qualsiasi cosa desideriamo, Amazon la consegna senza che noi ci muoviamo dal nostro divano. La comodità è la debolezza di tutti e Internet fa leva sulla nostra pigrizia. La rete è più facile, più veloce, più immediata ma come facciamo ad essere così sicuri che il futuro digitale sia solo “più”? Che la quantità di notizie, informazioni, fotografie non vada a scapito della loro qualità?

Questa è la sfida che abbiamo davanti. La sfida che ci ha lanciato Massimo Mantellini nel suo libro “Bassa risoluzione”: come fare in modo che più semplice non diventi un sinonimo di più superficiale. Siamo sempre stati convinti che, ad esempio, per indagare una notizia bisognasse analizzarla in modo complesso per arrivare alla verità. Ma se rovesciamo questo schema, ci troviamo davanti a Internet che, al contrario, pone l’essenziale all’inizio, nascondendo la complessità. Google, Facebook, Amazon, Youtube, gli smartphone funzionano così. Quello che è accaduto, come dice Baricco nel suo nuovo libro “The Game”, è che abbiamo iniziato ad illuderci che ogni aspetto della nostra vita potesse essere tanto semplice quanto i nuovi strumenti digitali. “Se per telefonare non avevo che da sfiorare uno schermo con le dita scegliendo velocemente tra un numero ristretto di opzioni […] perché mai a scuola non funzionava così?”, perché occorreva impegnarsi tanto per capire la politica, studiare e non si poteva usare una app come Tinder per trovare l’amore?

È quando abbiamo iniziato a credere che le nuove tecnologie potessero risolvere tutti i nostri problemi e soddisfare tutti i nostri desideri che il meccanismo si è rotto. Pur di avere come bambini ciò che vogliamo, abbiamo ridotto i nostri orizzonti di attesa. Le nostre aspettative, che siano sulla qualità di una fotografia, di una canzone, sono sempre più basse. È vero che abbiamo un ventaglio di possibilità vasto ma questo non sempre porta a scegliere l’opzione più articolata. Chiediamo a noi stessi sempre meno poiché non dobbiamo impegnarci per ottenere quello che desideriamo. Tale svolta, però, non va letta solo in chiave negativa ma analizzata in sé.

Il cambiamento è inevitabile. Il futuro digitale si sta evolvendo velocemente ma per fortuna non abbastanza da non essere ancora sottoposto al nostro senso di responsabilità. È uno strumento nelle nostre mani, delle nuove generazioni e non. Il World Wide Web non è un nemico, può diventare un alleato. Se compriamo in vinile un album ascoltato su Spotify, è già una vittoria.

 

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1 Response
  1. Morena Tevisio

    Sentire il punto di vista di chi ha meno di vent’anni è così importante che non mi resta che ringraziarvi. Di cuore.

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