Ernia-68: disco dell’anno?

Ernia-68: disco dell’anno?

Il 2018 si riconferma anno di grandi uscite nell’industria musicale. il 7 settembre Ernia annuncia l’uscita del suo nuovo disco: 68 proseguo di “67/Come uccidere un usignolo” uscito appena l’anno prima, ed oggi abbiamo deciso di recensirlo per voi.

In questo disco Ernia, nemmeno 25enne, si conferma uno dei giovani più promettenti della nuova scena, distaccandosi però per varie ragioni dal resto dei componenti della cosiddetta “new wave” composta principalmente da “trapper” che più che del testo fanno del proprio punto di forza la melodia.

Ciò non vuol dire che Ernia non sappia cantare anzi è molto dotato, ma che attraverso i suoi testi possiamo infatti conoscere la storia di questo ragazzo e capire il suo punto di vista riguardo determinati argomenti. Cresciuto, citando testualmente da “68”, traccia omonima del disco, “tra palazzoni e villette a schiera stavo nel mezzo, cosi che prendevo da entrambi e mi comportavo in base al contesto”.
Parafrasando capiamo che la sua infanzia e adolescenza sono divise tra l’ottima famiglia di provenienza e le non troppo consigliabili compagnie. Proprio questo stile di vita da all’artista il bagaglio culturale necessario per creare punchline ed esprimere concetti paragonabili a mostri sacri della scena (Madman, Gemitaiz Salmo ecc..).
Personalmente il disco lo reputo il migliore per flow testi metrica e produzioni dell’anno intero superando a mio personalissimo parere sia Madman che Nitro che gli stessi amici di infanzia Rkomi, Sfera e Tedua il quale partecipa a “Bro” unico featuring presente nell’album che mette in evidenza la stretta amicizia tra i due.
Ascoltando le tracce partendo dall’ultima e terminando con la prima (in quanto le tracce sono state inserite in ordine cronologico inverso) si può capire il vero percorso di vita che ha attraversato Ernia durante la stesura di questo album, in quanto per sua stessa ammissione partì a crearlo con “La paura” di non riuscire a confermarsi o meglio di non alzare l’asticella, e terminandolo sentendosi il Re del suo amato quartiere un vero e proprio “King QT”.

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