Sciopero nazionale dei trasporti, ritardi e caos per i pendolari: possiamo davvero sperare in un futuro dove i mezzi pubblici saranno affidabili e sostenibili, o saremo costretti a continuare a scegliere l’auto?
Ogni giorno pendolari, studenti, e qualsiasi altro tipo di persona prendono diversi mezzi per arrivare sul posto di lavoro o a scuola e devono costantemente sperare che non ci siano ritardi o addirittura cancellazioni per evitare di arrivare in ritardo.
In un’epoca in cui la sostenibilità ambientale è una priorità, i trasporti pubblici rappresentano un mezzo per ridurre le emissioni e migliorare la qualità della vita nelle città. Nonostante ciò, i trasporti caratterizzati da ritardi, cancellazioni e scioperi minano la fiducia dei cittadini, portandoli spesso a scegliere mezzi personali nonostante i benefici del trasporto pubblico.
Proprio in questi giorni è in corso uno sciopero nazionale che riguarda tutto il settore dei trasporti. L’obiettivo di questo sciopero è spiegato nella lettera dei sindacati ai passeggeri:
“Questi sindacati unitariamente proclamano per il giorno 8 novembre lo sciopero nazionale del trasporto pubblico locale per l’intera giornata con riduzione delle fasce di garanzie per il rinnovo del contratto nazionale, per ottenere migliori condizioni di lavoro e per promuovere una profonda riforma del settore, che possa garantire un servizio pubblico di qualità da offrire alla cittadinanza, anche in linea con gli obiettivi di sostenibilità ambientale.”
Ogni volta che si verificano scioperi del genere viene spontaneo porsi una domanda: sarà mai possibile avere un futuro nel quale i mezzi pubblici saranno efficienti e funzionali?
Attualmente i mezzi pubblici soffrono di innumerevoli problemi, primo tra tutti l’efficienza dei mezzi che in questo momento è a dir poco deludente.
Un sistema di trasporti efficiente è essenziale per la sostenibilità: più persone che usano i mezzi significa meno persone che inquinano e creano traffico. Tuttavia, per rendere questo possibile bisognerebbe rendere il sistema più affidabile e capillare, accompagnati da incentivi che portino la persona media a preferire il treno o bus rispetto all’automobile personale.
L’assenza di queste caratteristiche porta le persone a scegliere inevitabilmente quasi sempre la macchina quando possibile, nonostante l’attenzione all’ecosostenibilità.
La domanda “Ecosostenibilità o inquinamento?” ha una risposta così evidente che raramente viene posta. Nonostante ciò il numero di persone che preferisce l’auto a mezzi più eco-sostenibili è notevole.
Cosa spinge allora le persone a fare questa scelta?
Abbiamo quindi deciso di intervistare la signora Marta coinvolta in prima persona.
Reporter: “Ciao, grazie per la disponibilità! Cosa ti ha spinto a scegliere il treno oggi?”
Marta: “Ciao! Beh, per me il treno è una scelta pratica, posso rilassarmi durante il viaggio senza preoccuparmi del traffico”
Reporter: “Interessante. Ma quando pensi al treno consideri l’impatto climatico sul nostro mondo?”
Marta: “In realtà non ci penso quasi mai, ormai è abitudine”
Reporter: “Quindi quando si parla di cambiamento climatico e soluzioni ecosostenibili non ti senti molto coinvolta?”
Marta: “Abbastanza, ma penso che si dovrebbe sensibilizzare maggiormente per ottenere degli effettivi cambiamenti nel comportamento delle persone. Per esempio parlandone maggiormente in televisione… So che usare l’auto, soprattutto da sola, è molto più inquinante. Perciò, quando posso, preferisco evitare. Devo però ammettere che a volte scelgo l’auto per non rischiare ritardi, soprattutto se ho appuntamenti importanti. Non sempre i treni sono puntuali, e la puntualità è fondamentale per il mio lavoro.”
Reporter: “E cosa ne pensi delle auto elettriche? Ti sembrano una valida soluzione?”
Marta: “Sì, mi piacerebbe averne una. Conosco persone che ne parlano benissimo e so che sono una scelta più sostenibile rispetto alle auto a combustibile fossile. Tuttavia, il loro costo è ancora elevato, e dove vivo non ci sono molti punti di ricarica, quindi per ora resta un’opzione poco pratica.”
Reporter: “Quando viaggi in auto, provi mai a condividere i viaggi per ridurre l’impatto ambientale?”
Marta: “Sì, quando possibile. Ad esempio, con alcuni colleghi organizziamo car pooling* per risparmiare sul carburante e ridurre le emissioni. Non è sempre facile però, specialmente se abbiamo orari diversi.”
Reporter: “E per quanto riguarda i voli? Prendi spesso l’aereo?”
Marta: “No, cerco di evitarli. Uso l’aereo solo per viaggi molto lunghi, quando non ci sono alternative. Sono consapevole che è uno dei mezzi più inquinanti, quindi preferisco i treni quando possibile.”
Capiamo quindi che la questione della scelta del mezzo di trasporto è influenzata da molti fattori, tra cui la puntualità e la praticità. Nonostante il treno sia uno dei mezzi più sostenibili, la sua frequente mancanza di puntualità porta molte persone a optare per l’auto per non rischiare ritardi, specialmente per chi ha impegni lavorativi stringenti. Le auto elettriche rappresentano una valida alternativa più sostenibile rispetto ai veicoli tradizionali, ma la loro diffusione è ancora limitata da costi elevati e infrastrutture carenti. Anche l’uso dell’aereo viene ridotto quando possibile, data la sua alta incidenza nelle emissioni globali di CO2.
In un Paese dove il trasporto pubblico dovrebbe rappresentare un’alternativa sostenibile, la realtà appare ancora lontana dalle aspettative. Il futuro della mobilità sostenibile in Italia richiede un cambiamento.
Riusciremo a raggiungere questo obiettivo? Molto dipenderà da investimenti mirati e dalla volontà di mettere il cittadino e l’ambiente al centro delle decisioni. Solo allora il trasporto pubblico potrà essere considerato una vera risorsa per gli italiani.
*Il car pooling, in italiano convetturaggio (o covetturaggio) o concarreggio, indica una modalità di trasporto che consiste nella condivisione di automobili private tra un gruppo di persone, con il fine principale di ridurre i costi del trasporto: è uno degli ambiti di intervento della cosiddetta mobilità sostenibile.
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