Quale sarà il futuro dei mezzi pubblici?
L’inverno demografico sta ridefinendo i piccoli centri del Nord Italia, influenzando pesantemente i servizi essenziali, tra cui il trasporto pubblico. Nelle regioni settentrionali, dove l’età media della popolazione continua ad aumentare e le nascite si mantengono a livelli storicamente bassi, l’effetto sul sistema di trasporto pubblico è ormai evidente: linee che un tempo erano frequentate e ben servite oggi vedono una domanda ridotta, portando le aziende a operare tagli o a ridurre la frequenza delle corse, soprattutto nelle aree meno popolate. Secondo un rapporto dell’ISTAT, la popolazione over 65 nel Nord Italia ha superato il 23% e, con un tasso di natalità ancora in calo, questo dato è destinato a crescere ulteriormente.
La diminuzione di residenti giovani e attivi ha portato a una riduzione dei pendolari e degli studenti che quotidianamente utilizzano autobus, treni e tram. Nei piccoli centri della Lombardia, del Piemonte e del Veneto, linee un tempo essenziali vengono soppresse o servite solo in fasce orarie limitate, penalizzando ulteriormente i residenti, che spesso si trovano costretti a fare affidamento su mezzi privati. Anche nelle città maggiori, come Torino e Milano, i servizi di trasporto pubblico si trovano di fronte a costi di gestione sempre più elevati, complicati da una domanda ridotta e sempre meno costante.