L’estensione del diritto di voto ai sedicenni è ancora una questione aperta: sono pronti i giovani italiani a votare già dai sedici anni? I pareri sul problema sono svariati e contrastanti.
Ma prima un po’ di storia… La Costituzione Italiana afferma che per poter votare bisogna avere la maggiore età, che in Italia corrisponde ai diciotto anni. Prima della Seconda Guerra Mondiale, però, in quasi tutto il mondo, per votare era necessario avere almeno ventuno anni. Negli anni settanta, in seguito alle contestazioni giovanili, l’età necessaria per esercitare il diritto di voto venne abbassata a diciotto anni, e i problemi che sorsero furono più o meno gli stessi che abbiamo ora.
Le opinioni che avevano le persone al tempo si differenziavano tra chi era convinto che quell’età non fosse sufficiente e chi credeva necessario il cambiamento. Queste stesse argomentazioni si ripetono nel dibattito di oggi.
Pro e Contro
Le persone contrarie hanno come argomenti principali la certezza che i sedicenni non abbiano ancora abbastanza conoscenze politiche, idee precise sull’argomento e che le loro opinioni siano davvero personali e non influenzate dall’ambiente circostante. Un altro argomento contro l’estensione ha a che fare con le priorità della politica, che non dovrebbe occuparsi di giovani concedendo loro il diritto di voto, ma lavorare per garantire loro migliore istruzione e servizi. Un ulteriore problema è dato dal fatto che, nel caso in cui con il diritto di voto fosse abbassata anche la maggiore età, verrebbero anticipati anche tutta una serie di diritti e doveri, come la possibilità di guidare un’automobile o la piena responsabilità penale.
Dal lato opposto troviamo chi è favorevole a questa mozione che afferma come questo cambiamento abbia a che fare con lo squilibrio demografico tra le persone anziane e i giovani, che sono molti meno, con un divario tra i due gruppi di circa due milioni di persone. In questo contesto le idee, le opinioni e le necessità dei giovani vengono a pesare meno di quanto dovrebbero, anche perché, come affermano le persone favorevoli, sono i giovani che faranno il futuro e che beneficeranno o meno delle scelte che vengono prese oggi. Chi vuole estendere il diritto di voto afferma inoltre che da questo deriverà maggiore interesse e responsabilità da parte dei giovani sulla politica, come è avvenuto in Austria, secondo un ricerca Euronews, da quando nel 2007 è stato introdotto questo diritto.
Noi come ragazzi italiani sedicenni o diciassettenni ci sentiamo, ovviamente, molto presi in causa dalla questione in quanto ci fa riflettere e chiedere a noi stessi se ora noi saremmo davvero pronti a votare. Riteniamo che i ragazzi della nostra età siano poco informati in merito e non siano in grado di esprimere un voto. Nonostante questo noi pensiamo che la formazione sulla politica e l’insegnamento all’educazione civica debbano iniziare dalle scuole per permetterci così, all’età di sedici anni, di diventare dei cittadini coscienti e informati, con la testa sulle spalle e pronti ad esprimere la propria opinione.
non andrebbe fatto secondo me! bell’articolo!