Una conferenza sull’importanza del trasporto pubblico durante il Festival Glocal
Al salone Estense di Varese, l’8 Novembre 2024, si è tenuta una conferenza con dei rappresentanti di Trenord. Hanno partecipato Paolo Garavaglia, direttore della comunicazione di Trenord; Giovanni Chiodi, responsabile data management per Trenord; Glauco Mantegari, responsabile business development della Motion Analitica; Roberto Morandi, giornalista di Varese News; Dino Nikpalj, vicecaporedattore dell’Eco di Bergamo. Alla discussione sulla mobilità sostenibile hanno presenziato diversi studenti di scuole superiori e università, che hanno avuto modo, nel pomeriggio, di porre le loro domande riguardo gli argomenti portati quel mattino.
Il tema principale riguardava come le nostre modalità di spostamento possono influire sull’ambiente. Sono poi state fornite informazioni relative a come vengono raccolti i dati sui viaggiatori, ai cambiamenti nell’uso dei mezzi dopo la pandemia del 2020, al modo in cui è gestita la sicurezza dei treni e al progetto “Piantala lì”.
I problemi ambientali
La temperatura nel 2024 ha avuto un incremento sostanziale, circa 1,5°C in più, rispetto al secolo precedente. Il Climate Clock, orologio che segna quanto tempo abbiamo prima che il processo del riscaldamento globale sia irreversibile, indica che mancano meno di 5 anni al punto di non ritorno. Trenord ci invita tutti, quindi, ad agire in fretta.
Garavaglia, leggendo alcuni passi del libro “Il secolo nomade”, porta a riflettere su ciò che sta già in minima parte accadendo e, che con sicurezza, si verificherà nei prossimi anni, se non cambiamo i nostri comportamenti. Per esempio, diversi luoghi costieri saranno sommersi a causa dell’innalzamento dell’acqua, oppure, soprattutto al sud del mondo, diventeranno desertici. Questo renderà stati interi inabitabili e le popolazioni dovranno spostarsi più a nord, situazione che causerà nei paesi ospitanti, problemi economici e di affollamento.
Le simulazioni e i modelli predittivi indicano che nel 2032 potenzialmente 6,7 milioni di persone useranno giornalmente il treno per spostarsi, un dato nettamente più alto rispetto alle 5,9 che lo utilizzavano nel periodo pre-covid. Questo però non basta perché il tempo a nostra disposizione si riduce costantemente.
Il consiglio è quindi di prendere responsabilità, soprattutto tra i più giovani che sono il futuro del nostro mondo. «Spesso pensiamo “Non è che per il pianeta cambia, se per una volta prendo la macchina. Ci metto di meno.”. Invece, sono le piccole cose di ogni giorno che possono aiutare e fare la differenza. Dobbiamo prendere quel tempo e dargli un significato.» Raccomanda Garavaglia, ricalcando come i cambiamenti quotidiani sono importanti. Se ogni persona attivasse il ragionamento opposto a quello citato e si impegnasse a trasformare le sue abitudini in modo sostenibile, l’ambiente subirebbe decisamente meno inquinamento.
Un tempo, negli anni ’50-’60, quando le automobili erano molto costose e meno persone ne usufruivano, i cittadini usavano i trasporti pubblici per muoversi. Oggi le macchine sono diventate così tante che, chi giornalmente si sposta in treno, lo fa per evitare le ore di traffico che si formano nelle strade. In realtà, la scelta più sostenibile è quella che può far guadagnare tempo. Non dovendo guidare c’è anche l’opportunità di impiegare quei minuti o quelle ore in qualcosa di produttivo o rilassante, come leggere, chattare e ripassare.
Trenord si sta impegnando a incentivare questo tipo di movimento con campagne pubblicitarie, per spingere i clienti a utilizzare i servizi di trasporto anche durante il tempo libero, e migliorando la qualità del servizio. I viaggi ferroviari, prima della pandemia, la domenica, erano meno di 300.000. Recentemente sono aumentati, i dati riportano 450.000 viaggi il sabato e più di 300.00 la domenica.
La sicurezza sui treni
Gli studenti hanno espresso il loro disagio riguardo la frequente delinquenza sui treni. Solo il 7 Novembre è stato infatti accoltellato un capotreno in ferrovia Genova Rivarolo.
Nonostante Trenord non si possa occupare personalmente delle stazioni, che sono gestite da “Rete ferroviarie italiane” e “Ferrovia nord”, stanno collaborando per trovare una soluzione. Il degrado è a livello altissimi, ogni anno si spendono 150 milioni a riparo di atti vandalici; 2 di questi solo per ripulire chilometri di graffiti.
Per quanto riguarda invece la sicurezza durante la tratta sono stati presi dei provvedimenti. Su 2000 treni che percorrono i binari al giorno, i 250 che sono considerati più pericolosi, sono scortati dalla polizia e da delle guardie. Tutti i mezzi sono forniti di telecamere, come annunciato dagli altoparlanti. Per garantire maggiore protezione dopo le 20:30 una registrazione comunica di non restare soli in carrozza.
Il progetto “Piantala lì”
I ritardi a cui siamo tutti abituati, che rendono il sistema inaffidabile per molte persone, sono causati dall’assenza di binari a sufficienza in diverse aree. Per questo se ne stanno costruendo di nuovi dove possibile. Ciò significa però che alcune zone verdi saranno disboscate. Nonostante l’assicurazione che le nuove tratte compenserebbero la riduzione degli alberi con meno macchine ad inquinare la strada, Trenord non vuole limitarsi al controbilanciamento.
Portano quindi avanti il progetto “Piantala lì”, che grazie a studi scientifici appropriati, si occupa di rigenerare le reti ecologiche che la ferrovia ha tolto al territorio.
Il nostro contributo
Per rendere la mobilità sostenibile una realtà quotidiana siamo invitati tutti a impegnarci e fare la nostra parte, non solo preferendo i mezzi pubblici quando possibile, ma disincentivando atti vandalici e contribuendo noi stessi alla sicurezza.